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Angolo del tifoso

Nulla avviene per caso

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Raspadori Italia Nazionale
Tempo di lettura: 4 minuti

E’ difficile pensare che sia una coincidenza. La scoperta di un giro di scommesse sulle partite che coinvolge diversi noti calciatori.

Due di loro, stabilmente nel giro della Nazionale, costretti a lasciare il ritiro di Coverciano dopo un interrogatorio della polizia. L’ennesima spallata all’immagine di un sistema già fiaccato da innumerevoli vicende che poco hanno da spartire con il rettangolo da gioco. Impossibile chiedere agli azzurri, adesso, di sgombrarsi la testa da ogni pensiero e scendere in campo come se niente fosse. Eppure è necessario ritrovare concentrazione, l’appuntamento è di quelli importanti. Di fronte ci sono gli inglesi, siamo a Wembley, il luogo dove abbiamo colto l’ultima, grande vittoria. L’atmosfera solenne dello stadio-tempio, l’autenticità del rude confronto agonistico con i padroni di casa, la resistenza ad oltranza contro tutto l’ambiente circostante. Tutto contribuisce a riportarci in una dimensione dove l’unica cosa importante è non mollare mai, neanche di un centimetro. E’ quello che serve, in questo momento. Il miglior antidoto contro i veleni mediatici sparsi ad arte per destabilizzare il gruppo. Nulla avviene per caso.

Un diverso modo

La partita precedente non fa testo. Malta è stato il consueto, arrendevole sparring partner. Buono per mettere palloni in fondo al sacco, fare punti e rinfrancare il morale. Ma un proficuo allenamento è sempre propedeutico a un incontro difficile. Luciano Spalletti, da bravo ciclista, sapeva bene che questa era la tappa decisiva. Gli albionici sono un team di tutto rispetto, hanno giocatori di grossa caratura, ci hanno già battuti a domicilio. Non sarebbe stato facile neanche in condizioni normali, figuriamoci con il putiferio che si sta scatenando. Al C. t. non viene solo chiesto di assemblare la migliore formazione possibile sul piano tecnico. Ha l’ulteriore dovere di fare da coperta di protezione per i suoi ragazzi, mantenerli a tenuta stagna da ogni polemica, fungere anche da parafulmine. Al tecnico toscano spesso è stata rimproverata la durezza nei rapporti con la squadra, al momento della nomina molti gli rinfacciavano i suoi modi ruvidi. Ora ha la possibilità di rivelare doti inaspettate, di saper essere determinante per i suoi senza ricorrere alle urla. Questa volta non si tratta di cambiare ritmo, ma di variare il tono di voce. E di scegliere le parole giuste.  Nulla avviene per caso.

Sangue italiano, spirito britannico

Al centro dell’attacco c’è Gianluca Scamacca. Romano di origine, fisico da marcantonio (195 cm), una storia calcistica travagliata alle spalle. Nel suo passato c’è persino una militanza nel campionato olandese, in un periodo in cui il calcio italiano pareva non sapesse che farsene di lui. Il ragazzo ha mezzi atletici notevoli, è dotato tecnicamente ma vede poco la porta. Le scarse medie gol inducono a pensare che non sia un bomber di razza, i proprietari del suo cartellino non fanno le barricate per trattenerlo. L’unica stagione in cui va in doppia cifra gli vale il trasferimento in Inghilterra, al West Ham United. Per caratteristiche tecniche e temperamento dovrebbe essere il suo habitat naturale. Purtroppo un infortunio gli fa perdere metà stagione, rientra in Italia, all’Atalanta con parecchia rabbia in corpo. E’ subito titolare, infila le prime reti, si guadagna una convocazione in azzurro. Spalletti non ha paura a lanciarlo nella mischia contro gli inglesi, sa che è la sua partita, Gianluca è di sangue italiano ma possiede uno spirito britannico. Ha coraggio, forza d’urto, tempra da combattente. Non può che essere lui a firmare la rete del vantaggio. Nulla avviene per caso.

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Novanta minuti di tregua

E’ un lampo, ma quella che si scatena dopo è una tempesta tipicamente inglese. La Nazionale dei Tre Leoni prima si rimette in parità con un rigore, poi effettua il sorpasso con la seconda marcatura, infine prende il largo con il terzo gol. Una dura lezione per noi, non inaspettata ma pesante da digerire. Gli antagonisti sono in gamba e lo si sapeva. Certo, a casa loro era quasi impossibile batterli e lo si sapeva. Certo, le influenze esterne hanno finito per limitare la prestazione dei nostri e lo si sapeva. Eppure in campo si è visto anche orgoglio, forza di volontà, capacità di soffrire. Per almeno novanta minuti chi era in campo è riuscito a dimenticare quanto è successo in questi ultimi giorni. E ha dato una piccola tregua anche a chi era davanti al televisore. Adesso chi vuole può anche cambiare canale per aggiornarsi sul caso scommesse. C’è chi ha dato inizio a tutto, con uno scopo preciso. Nulla avviene per caso.

(Foto: DepositPhotos)

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