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Confessione shock di Fagioli: “Se non paghi ti spezziamo le gambe”

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FAGIOLI JUVENTUS
Tempo di lettura: 6 minuti

Nicolò Fagioli ha confessato al Procuratore Chinè di aver scommesso su partite di calcio.

L’edizione odierna di TuttoSport riporta alcuni passaggi della deposizione, nella quale il giocatore fa alcuni nomi dei compagni di squadra coinvolti in questa vicenda, oltre ad ammettere di essere stato minacciato da alcuni creditori.

Le minacce: “Ti spezzo le gambe”

Fagioli ha dichiarato di aver subito orribili minacce: “Ti spezzo le gambe, mi dicevano“. Il giocatore continua ammettendo di aver accumulato un ingente debito e che i soldi delle vincite non gli consentivano di ripagarlo. “Ma tanto ormai era così alto il debito che anche se vincevo la scommessa non incassavo nulla, tutto quanto andava solo ad abbassare la quantità di soldi che dovevo ancora a queste piattaforme“.

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Il ruolo di Tonali

Un amico stretto“. Così Fagioli definisce Sandro Tonali, quando comincia a raccontare il suo approccio con la ludopatia, “ché all’inizio lo si fa perché si ha tanto tempo libero, ci si allena la mattina e poi si gioca per vincere la noia, per provare l’ebbrezza“. Tonali è la persona che “nel ritiro della nazionale Under 21, mi suggerisce di giocare su un sito illegale. Lo vidi giocare e gli chiesi cosa stesse facendo, mi disse che potevo farlo anch’io perché non c’era traccia delle scommesse. E mi fece registrare tramite un account al sito in questione“. Fagioli dichiara di non ricordare chi gli fornì le credenziali, né ricorda su quale tipo di eventi stesse scommettendo il suo compagno di nazionale. Però ricorda le sue: “Le prime scommesse le piazzai su eventi di tennis e poi di calcio. Ho effettuato delle scommesse su siti irregolari, ricordo di uno denominato BETART e di un altro, ICEBET, ce n’erano altri ma non ricordo come si chiamavano perché cambiavano nome ogni mese“.

I siti illegali

Scommettevo sia sulle partite di calcio, su casinò e tennis. Ho iniziato nell’estate del 2021 quanto mi trovavo nel ritiro U21 a Tirrenia – aveva ammesso Fagioli a giugno alla Procura di Torino. Parole che si aggiungono alla confessione fatta al procuratore Chinè. Lo facevano gli altri, non mi sono posto il problema se questi siti fossero regolari o meno, per me la differenza fra il sito legale e quello illegale sta nel fatto che in quello illegale si può giocare senza anticipare somme, a credito. Era un divertimento, un passatempo. Prima soprattutto sul tennis per un anno, poi da gennaio 2022 quando sono arrivato a Torino ero in una condizione di stress per i debiti accumulati e da settembre dello stesso anno ho iniziato anche col calcio e con somme ingenti per cercare di recuperare“.

“Mai giocate Cremonese e Juventus”

Fin da subito chiarisce una cosa agli inquirenti: “La Juventus fino dal periodo delle giovanili ci informava che era vietato per noi tesserati effettuare scommesse sia legali che illegali su partite di calcio. Io ho giocato su partite sia di campionati nazionali sia internazionali ma non ho mai scommesso sulla Cremonese o sulla Juventus“, le squadre dove ha passato la prima parte della sua carriera.

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“Ho scommesso su Toro-Milan e su Real-Inter”

Fagioli, di fronte alle prove delle sue giocate, ha rivelato anche alcuni match nei quali ha scommesso. “Era mia abitudine scommettere spesso su partite di calcio mentre erano in corso di svolgimento. In quelll’occasione puntai sul pareggio o sulla vittoria del Milan. Persi perché la partita finì due a uno per il Torino“. Non solo Serie A,  ma anche competizioni europee come la Champions League e, tra le italiane, anche la squadra sull’altra sponda di Milano. “In relazione alla ricevuta che mi viene mostrata in visione relativa alle partite di Champions League Porto-Atletico Madrid e Real Madrid-lnter ho scommesso che avrebbero segnato meno di 3 o 4 goal. Anche in questa occasione si trattava di una piattaforma illegale BETART“.

L’escamotage degli orologi

Nonostante i successi in campo con la Juventus, il dramma scommesse non accenna minimamente a fermarsi. “Avevo già accumulato un ingente debito di 250mila euro a settembre 2022 e iniziarono le pressioni da parte dei titolari di siti illegali per indurmi a restituire gli importi“. Come li restituisse è presto chiarito dall’ex Cremonese: “ogni tanto, per restituire almeno in parte queste somme provvedevo ad acquistare a Milano degli orologi di valore presso una gioielleria. Pagavo con bonifico bancario. Gli orologi alcune volte li ho consegnati io, altre volte passavano i titolari delle piattaforme e li ritiravano presso la gioielleria“. Non è sufficiente, però. Tutto questo basta solo a dare tempo al giocatore che continua a scendere sempre di più nel tunnel.

“Alla Juve nessuno sapeva”

Nel periodo successivo al settembre 2022 giocavo in modo compulsivo di fronte alla TV su qualsiasi evento sportivo che stavo vedendo, calcio compreso. Serie B e Lega Pro comprese. Scommettevo con una tale frequenza e anche su più eventi contemporaneamente che non sono in grado di ricordare“. Situazione che sarebbe ormai totalmente fuori controllo, se non fosse per gli interventi della madre, che gestisce i conti del figlio e prova a indirizzarlo ad una struttura che possa aiutarlo a superare questa malattia. “Non ho mai parlato delle mie scommesse con dirigenti e/o calciatori e/o tesserati della FC Juventus perché non mi fidavo di nessuno“. Ed è in questo momento che,  per risarcire i debiti, Fagioli inizia a chiedere vari prestiti.

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I prestiti chiesti a Gatti e Dragusin

Sì, ho chiesto dei prestiti per pagare i debiti di gioco, ammette Fagioli, perciò decisi di chiedere dei soldi ad alcuni amici e ad un compagno, al quale chiesi 40mila euro dicendogli che mi servivano per comprare un orologio e che mia madre mi aveva bloccato i conti. Gatti mi prestò i soldi che non ho ancora restituito e che tuttora mi chiede indietro“. Fatti che risalgono all’ottobre 2022, anche se Gatti non è il solo a cui Fagioli si rivolge in cerca di soldi: “Altro prestito mi fu fatto da Dragusin, attualmente tesserato per il Genoa ma compagno di squadra ai tempi delle giovanili della Juventuse da alcuni amici di Piacenza. Sempre di 40mila euro, anche questo accreditato tramite bonifico alla gioielleria dove compravo gli orologi di lusso da consegnare ai gestori delle piattaforme“. Gatti e Dragusin risultano comunque estranei all’indagine.

Tre milioni di euro di debiti

Intendo precisare che è mia intenzione saldare tutti i prestiti ricevuti dai miei amici e compagni i quali erano all’oscuro delle ragioni reali per le quali ho chiesto il denaro“, assicura Fagioli, che poi rivela le cifre reali del debito accumulato, una cifra che raggiunge quasi i tre milioni di euro, perlopiù con “piattaforme illegali: betar.bet, specialbet.bet, bullbet23.com, con le quali non è mia intenzione saldare alcunché sia perché ho già consegnato tanti soldi, sia perché si tratta di scommesse nulle in violazione della legge italiana“.

Le lacrime in panchina col Sassuolo

Il periodo più brutto lo passai tra marzo e aprile 2023, quando ero talmente stressato e impaurito che durante la partita Sassuolo-Juventus feci un errore tecnico e fui sostituito – errore che causò poi il gol di Defrel – appena uscito dal terreno di gioco mi misi a piangere di fronte alle telecamere, pensando ai miei problemi legati ai debiti delle scommesse“.

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Preciso di aver smesso di scommettere e di avere intenzione di proseguire il percorso di cura“.

Queste le dichiarazioni di Fagioli che è stato condannato dalla Procura Federale a 12 mesi di squalifica, di cui 5 commutati in prescrizioni alternative, e una ammenda di 12.500 euro

(Foto: Depositphotos)

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