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Pagelle Juventus – Juventus Udinese 0 – 1

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Allegri Juventus
Tempo di lettura: 3 minuti

Szczeşny: impegnato poco o nulla per quasi tutta la partita. Incolpevole sul gol del

vantaggio degli avversari, non può far molto per limitare i danni. Voto: 6

Gatti: Grintoso come sempre, irruento oltre ogni limite. Ormai non basta più fare la

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faccia da cattivo per spaventare gli avversari e mascherare i suoi limiti tecnici.

Ammonito come da prassi. Voto: 4,5

Bremer: ci prova a mettere una pezza, in ogni occasione. Ma, dati i disastri che

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combinano i suoi compagni di reparto, spesso i suoi interventi sono da ultima

spiaggia. E si fa prendere dalla voglia di strafare ad ogni costo per limitare i danni.

Mezzo voto in meno per l’ammonizione. Voto: 5,5

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Alex Sandro: gioca una partita dall’inizio come non gli capitava da mesi. E si

dimostra lento ed impreciso negli interventi. Inconcepibile l’errore che causa la prima

marcatura dell’Udinese, specie per un giocatore della sua esperienza. Nel secondo

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tempo Allegri è costretto a spostarlo sulla fascia per limitare i danni. Voto: 4

Weah: si riprende una maglia da titolare e prova a guadagnarsela. Le sue referenze in

tal senso dovrebbero essere grinta a fiumi e costante propulsione sulla fascia di

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competenza. Sul primo elemento c’è da ritenersi soddisfatti, sul secondo c’è ancora

molto da lavorare. Infatti nella ripresa viene arretrato in retroguardia per palese

inefficienza. Voto: 5 (dal 61’ Yildiz: dovrebbe recitare la parte di salvatore della

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patria. E crede anche di riuscirci. Ma stavolta i suoi soliti numeri non funzionano a

dovere. Voto: 6)

McKennie: Meno dinamico del solito, quasi mai all’assalto dell’area altrui in cerca di

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fortuna sottorete. Il suo motore gira al minimo e tutta la squadra ne risente. Finisce

da terzino per cercare di limitare i danni. Voto: 5,5

Locatelli: è da almeno un paio di stagioni che ci chiediamo che fine abbia fatto il

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regista intelligente e propositivo visto a Sassuolo. Quello approdato in maglia

bianconera è solo la sua triste controfigura: quando va bene si limita al compitino

quando le cose girano storte riesce a malapena a fare da schermo davanti alla difesa.

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Il mister lo sostituisce per esasperazione. Voto: 5 (dal 77’ Nicolussi Caviglia: bravo

ragazzo, faccia pulita e buone idee in testa, come si evince dalle sue interviste. Ma

alla Juve servirebbe uno che la lucidità la fa vedere in mezzo al campo. Si fa anche

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ammonire inutilmente Voto: 4,5)

Rabiot: l’anima da leader ce l’ha, cosi come i mezzi tecnici per esserlo. Ma, in serate

come queste, il suo spirito indomito lo spinge solo a fare a sportellate con i rivali. Poco

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costrutto, scarso rendimento. Voto: 5

Cambiaso: Lui ci mette sempre voglia e fiato. Nel primo tempo riesce quasi a

rimediare allo svarione del terzino brasiliano con un assist non sfruttato a dovere da

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Milik. Nel secondo tempo, da centrocampista di fascia offre copertura a sufficienza ma

non rinuncia alle folate offensive. Splendido in alcune aperture anche nella ripresa.

Voto: 6,5 (dal 84’ L. Cerri: l’ultimo grido della Next Generation, fisico da granatiere e

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grinta da vendere. Ma non era la serata giusta per fare un buon debutto. Voto: 6)

Milik: Torna dopo la follia che gli è costata una doccia anticipata l’Empoli. Ha voglia di

riconquistare la credibilità intaccata e si butta su ogni pallone giocabile. Encomiabile

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per impegno ed abnegazione, meno per la concretezza. Anche un gol annullato al suo

attivo. Voto: 5,5

Chiesa: anche lui vorrebbe riguadagnare posizioni. Gli ultimi due mesi, tra assenze

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per infortunio ed esclusioni per scelta tecnica, sono stati complicati per lui. Deve

dimostrare a pubblico a critica che è ancora in grado di spaccare la partita quando

vuole. Si produce in accelerazioni e guizzi come da repertorio ma mai realmente

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produttive. Voto: 5 (dal 77’ Iling-Junior: è la carta della disperazione. Infatti non

serve a nulla. Neanche a limitare i danni. Voto: 4)

Allenatore Allegri: Cosa diceva, Mister? Si doveva pensare a ripartire con il piede

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giusto, se non ricordo male le sue parole. Forse non è stato sufficientemente esaustivo

nell’illustrare ai ragazzi le sue richieste. Forse loro non sono stati cosi diligenti da

riuscire ad esaudirle. Sta di fatto che il distacco dall’Inter comincia ad assumere le

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dimensioni di un abisso. Cosa ci vorrà per risalire? Voto: 5

(Foto: DepositPhotos)

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