I nostri Social

Angolo del tifoso

ANGOLO JUVENTUS – La marcia sbagliata

Pubblicato

il

McKennie Juventus
Tempo di lettura: 3 minuti

A volte capita. Specie in alcuni modelli di auto in cui il movimento per innestare la prima è simile a quello per mettere la retromarcia. Nulla di irreparabile, nella maggior parte dei casi si rischia al massimo di ritrovarsi qualche centimetro indietro. Certo, se ci si trova a poca distanza da un ostacolo e non si è lesti a bloccare il veicolo con il freno c’è anche la possibilità di andare a sbattere. E di provocarsi dei danni. Si tratta di fare attenzione a quello si fa e valutare attentamente la situazione. Evitando leggerezze come l’innesto della marcia sbagliata.

Ripartire con il piede giusto

Max Allegri, da buon capitano di lungo corso, aveva tracciato con sicurezza la rotta da seguire. Dopo la sconfitta contro l’Inter il mister bianconero aveva catechizzato i suoi sull’importanza di ripartire subito con il piede giusto. Il primo passo per rimettersi in carreggiata sarebbe stato la vittoria contro L’Udinese. Una partita da giocare tra le mura amiche, un avversario che bazzica i bassifondi della classifica. Non sembrava un compito difficile, tantomeno per una squadra che finora, nonostante tutto, si era dimostrata all’altezza delle aspettative. Si trattava soltanto di avere un atteggiamento propositivo e non peccare di eccessiva sicurezza. In altre parole, evitare errori di presunzione. Come partire con la marcia sbagliata.

L’importanza degli assenti

Anche l’assenza del capitano Danilo non appariva come un problema insormontabile. In fondo il suo sostituto, Alex Sandro, presentava un curriculum di tutto rispetto. Senatore dello spogliatoio bianconero con i suoi nove anni di militanza, veterano della nazionale brasiliana con i galloni di titolare anche all’ultimo Mondiale, da sempre uomo di fiducia dell’allenatore livornese. Una ottima soluzione quella di vederlo in campo, dunque. Peccato che un suo sciagurato intervento difensivo regali il gol del vantaggio agli avversari e condizioni tutto l’andamento dell’incontro. Inevitabile il rimpianto per l’uomo che ha rimpiazzato, adesso si capisce fino in fondo la sua importanza. Il suo maldestro rinvio simboleggia al meglio la marcia sbagliata

Pubblicità

Piovuto dal cielo

Ai friulani, graziati dall’inatteso regalo, non è rimasto altro da fare che stropicciarsi gli occhi in maniera incredula. Poi ringraziare sentitamente la Sorte per essere stata cosi munifica. E, quindi, organizzarsi per capitalizzare al meglio il dono piovuto dal cielo (con la fattiva collaborazione dell’imbranato terzino carioca). Per un team giunto a Torino con l’impellente necessità di fare punti per la salvezza, avere la possibilità di assestarsi a difesa dell’imprevisto vantaggio era autentica manna. Per fare il colpo grosso e portarsi a casa tre punti d’oro sarebbe stato sufficiente appostarsi tutti dietro la linea della palla e scavare la trincea umana nei pressi della propria area di rigore. Dopodichè si dichiari aperta la caccia alle caviglie degli avversari e si spazzi via il pallone appena se ne viene in possesso. Una tattica che la squadra di Allegri conosce a memoria, ma inattuabile quando si deve fare per forza la partita. E tutto a causa di quella marcia sbagliata.

In tutti i modi

Non che il tecnico o i giocatori non ci abbiano provato a raddrizzare l’incontro. Anzi, le hanno davvero tentate tutte. Anche con dei cambi di modulo. Per la prima volta in stagione Allegri ha abiurato al suo consueto 3-5-2 per varare prima un inedito 4-3-3 (con il subentrato Yildiz ad affiancare Milik e Chiesa)e poi rifugiarsi in un canonico 4-4-2 (con l’ingresso di Cerri in attacco e lo spostamento del giovane turco sulla fascia). Risultato? Una gran confusione in avanti e molte occasioni sprecate per fretta o nervosismo. Il buon Milik ci ha provato all’infinito a bucare la porta friulana, il frenetico Chiesa ha svariato in tutte le zone del campo senza cavare un ragno dal buco, il leggiadro Yildiz non ha estratto dal suo cilindro la magia salva risultato. Di fronte all’errore iniziale anche i migliori talenti della rosa bianconera si sono dimostrati inefficaci. La sconfitta di oggi è il risultato di quella marcia sbagliata.

(Foto: Depositphotos)

Pubblicità

in evidenza