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Angolo del tifoso

ANGOLO DEL TIFOSO SPEZIA – C’era una volta

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Tempo di lettura: 3 minuti

C’era una volta, anzi no.

Quella dello Spezia in serie A non è più l’inizio di una bella favola ma una splendida realtà.

Ancora una volta riguardiamo i risultati e la classifica in qualche trasmissione sportiva o in qualche applicazione sul telefonino, per essere sicuri che sia tutto vero e… sissignori – come direbbe il buon Federico, speaker dello stadio – è tutto vero.

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Anche con l’Atalanta gli aquilotti danno una bella prova di forza e riescono a portare a casa un risultato favorevole.

Italiano schiera subito, dal primo minuto, il giocatore numero 31, Luca Vignali, spezzino come Bastoni.

Affrontiamo la formidabile Atalanta che proprio sulle fasce dispone della sua arma tattica migliore, schierando come terzini due ragazzi spezzini del vivaio, motivo di vero orgoglio.

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La partita regala subito emozioni.

Al secondo minuto Farias si accentra e, giunto al limite dell’area, scaglia un tiro a giro che colpisce il palo.

Ancora Farias ci riprova quattro minuti dopo ma stavolta, da posizione centrale, calcia alto sulla traversa.

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Al 13′ c’è un’occasione anche per Gosens che si invola sulla sinistra ma, dopo aver vinto un rimpallo, calcia fuori da distanza ravvicinata.

Dopo il quarto d’ora iniziale le due squadre prendono le misure e finiscono per annullarsi a centrocampo per una ventina di minuti.

Soltanto al 40′, su imbeccata di Ilicic, Zapata si gira e tira ma la palla finisce la sua corsa sulla base del palo alla destra di Provedel.

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Si va, così, al riposo sul risultato di 0-0.

Alla ripresa del gioco, il mister Vincenzo fa entrare Maggiore al posto di Pobega. Adesso gli spezzini in campo sono addirittura tre. E lo saranno fino al minuto 55, quando Mattiello, subentrando a Vignali, diventa il giocatore numero 32 a esordire in questo campionato con la maglia bianca.

Si arriva al 56′ e Gosens, dopo un traversone spizzato da Zapata, segna con un diagonale chirurgico che si insacca nell’angolino.

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Passano un paio di minuti, il tempo necessario per gli addetti al Var di colorare le linee e misurare i centimetri di spalle, ginocchia e punte dei piedi, che l’arbitro disegna nell’aria un bel quadrato con le mani.

È un quadrato di felicità perchè annulla il goal del vantaggio atalantino per fuorigioco.

Questo episodio sembra dare nuova linfa ai giocatori aquilotti. Così, in pochi minuti, si presentano pericolosamente in area prima Gyasi e poi Estevez, che si attarda e non riesce a concretizzare.

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L’Atalanta risponde con Lammers ma Provedel si distende e para.

Sale in cattedra Matteo Ricci che smista la palla con sapienza tattica e, all’occorrenza, chiude le incursioni bergamasche.

Italiano, temendo un calo fisico nel finale, a quindici minuti dal termine inserisce Chabot e Deiola. Questa mossa si rivela importante perchè apporta energie fresche per contrastare il forcing finale dell’Atalanta.

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Dopo un tiro a lato di Nzola, infatti, la dea ha un paio di occasioni colossali.

Nella prima Provedel, dopo aver tolto in uscita la palla dai piedi di Pasalic, sul successivo tiro di Gosens, compie una paratona con balzo felino.

Nella seconda, di nuovo Pasalic calcia debolmente tra le braccia del portiere spezzino, con la divisa arancione che improvvisamente scala la classifica di maglia più gettonata come idea regalo per gli acquisti natalizi dei tifosi spezzini.

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Gli ultimi minuti trascorrono senza grosse emozioni. Si sente solo Italiano che scandisce a voce alta il tempo che resta, ma solo per tranquillizzare i suoi e per dare le ultime scariche di adrenalina.

Finisce così 0-0, con il medesimo risultato dell’ultimo confronto tra Spezia e Atalanta risalente addirittura al campionato di serie B del 1939.

Per la seconda partita consecutiva lo Spezia non subisce goal e soprattutto è la prima squadra che riesce a non far segnare nemmeno una rete alla formazione che ha segnato più di tutti nello scorso campionato.

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Più che c’era una volta, possiamo dire che lo Spezia c’è.

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