Angolo del tifoso
ANGOLO MILAN – Primavera bollente
Le partite del Milan contro squadre come il Verona sono quelle decisive per tutta una stagione.
E al Bentegodi sanno bene come giocare match decisivi.
Esiste un idenkit preciso. Si tratta di match lunghi, infiniti, carichi di tensione, di talmente tanta elettricità, da accendere i riflettori con gli interruttori su OFF.
E quando c’è tanta elettricità, cominciano a mettersi insieme elementi, eventi. C’è l’ammasso e poi di nuovo la disgregazione.
Un particolare insignificante, diventa grande come un pianeta nel giro di una frazione di secondi e quello che sembrava una certezza consolidata comincia a sgretolarsi in mille pezzi con una folata di vento.
Esattamente tutto quello che è successo in Verona-Milan, ventinovesima di Serie A della stagione 2023-2024.
Partita che pareva a esito scontato, con i rossoneri sul 2-0 ad un certo punto, poi il 2-1 del Verona che spinge e pressa e poi il 3-1 nei minuti finali.
Capovolgimenti, poche prudenze, tanto spettacolo.
La partita
I rossoneri partono determinati, non sembra una giornata di grandi e generose concessioni, ma col Milan la beneficenza è sempre dietro l’angolo.
E anche la fatica.
La grande fatica di vedere, incatenati al divano, questo Milan, con questa rosa, fare una grandissima fatica per segnare un gol.
La fatica elevato alla N potenza. La vittoria con un risultato tranquillo, dopo uno spreco di ben quattro occasioni clamorose.
Troppo. La prima al minuto 18 di Okafor, autore di un tiro al volo stupendo per coordinazione e riuscita, parato in maniera eccezionale da un Montipó versione Uomo Ragno.
La seconda di Pulisic, al minuto 22, che trovatosi smarcato su la destra, è entrato in area e con tutto il tempo per uno stop comodo, ha fatto partire un tiro potente ma con una parabola troppo a salire che si stamperà sulla traversa.
La terza, al minuto 38, con una ripartenza fulminante di Theo improvvisatosi centrocampista box-to-box, che finirà con una serie di rimpalli imbarazzanti fra Leao e Okafor.
La quarta nel secondo tempo, al minuto 69, con Leao davanti a Montipó che sbaglia un rigore in movimento.
È un dato che contraddistingue il Milan di Pioli 3.0, nato dopo quel 2-2 contro la Roma nello scorso gennaio 2023.
Una caratteristica pericolosa
Per segnare un gol, il Milan deve prima sbagliarne tanti.
Ed è una caratteristica pericolosa, letale per le squadre fenomenali, figuriamoci per quelle in fase di costruzione.
E mi viene alla mente sempre la famosa storiella del macchinario della Russia comunista che impiegava un gallone di benzina, per sbucciare una mela.
E sappiamo bene che fine hanno fatto sia quei macchinari che la Russia comunista.
Aneddoti sovietici a parte, statistiche penalizzanti a parte, oggi possiamo e dobbiamo vedere quella mela sbucciata nella sua interezza. Con una catena di sinistra con Theo Hernandez terzino e Rafael Leao ala, davvero impossibile che non succeda qualcosa da quelle parti.
Impossibile che non scaturisca qualcosa da quel reattore nucleare, con quei due elettroni a farla da padroni, a proposito di elettricità.
E infatti da sinistra scaturisce tutto. Sarà il terzino col numero 19 a sbloccare la partita, arrivando a segnare il suo quinto gol, come nella stagione 2021-2022 dello scudetto e a soli tre dalla sua migliore di sempre.
Praticamente un fantasista che, anzichè dalla trequarti, parte da trenta metri più indietro. Un fenomeno. E sarà da sinistra con l’ennesimo calciatore in forma strepitosa, Okafor, che arriverà l’ennesimo pericolo.
Palla rubata a Dawidowicz, tiro dell’ex Salisburgo, il portiere avversario devia ma inutilmente perchè verrà insaccato facile da Pulisic, a due passi.
Mr. Pulisic – risolvo problemi
E qui siamo al secondo calciatore fondamentale di questa stagione, insieme a Loftus-Cheek, entrambi nuovi arrivi dal Chelsea.
Quando si dice le coincidenze.
Un pò di numeri per capirci meglio.
L’americano ha disputato fino ad ora 33 partite stagionali, 11 gol, 6 assist. In Serie A 27 match, 9 gol, 6 assist.
Numeri che l’americano non metteva insieme dalla sua prima stagione al Chelsea, 2019-2020. E oggi ancora mancano partite da giocare, quindi si presume possa fare meglio, arrivando a coronare la sua migliore stagione di sempre. Qualche giornalista, forse dopo un bicchiere di troppo, non capiva l’esigenza di andare all’estero a comprare un Pulisic qualunque, preferendogli un attaccante italiano coi capelli a spazzola, 6 anni più anziano, con due partite giocate in più (35) e ben 8 gol in meno segnati.
La bocca è preziosa ma ancora più prezioso l’uso che se ne fa.
Un solo rimpianto
Rimane grande il rimpianto di non riuscire proprio a vedere questa squadra, con due ali che riescono a concretizzare in gol e assist, tutto il loro doppio potenziale.
Per quattro anni abbiamo visto crescere e affermarsi un grande Leao senza una fascia destra di neanche metà valore.
Adesso che invece abbiamo il mr. Wolf a destra, l’uomo che risolve problemi, proprio quest’anno è mancato Leao.
Speriamo che la stagione prossima sia quella giusta, per vedere coincidere il rendimento alto di entrambe le ali.
E a conferma del buon lavoro svolto quest’anno in sede di acquisti sulla fascia destra, da destra viene il terzo gol rossonero.
Ad opera forse dell’unico acquisto estivo che ancora stentava a trovare continuità fra infortuni, differenza fra Serie A e Liga, impegni di Coppa d’Africa e cali di rendimento fisiologici. Adesso ci sarà la sosta dedicata alla Nazionale di Spalletti, seguirà la Fiorentina a Firenze, (a proposito un grande in bocca al lupo a Joe Barone operato al cuore ieri sera), il Lecce a Milano e poi verrà il quarto di finale contro la Roma in Europa League.
Un big match nel big match. Si prevede una primavera bollente.
E stavolta non c’entra il cambiamento climatico.
(Foto: Depositphotos)