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Emery alla conquista della Premier: tutto sul suo Aston Villa

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Emery Aston Villa
Tempo di lettura: 3 minuti

Ad ottobre 2022, all’arrivo di Unai Emery in panchina, l’Aston Villa era sedicesimo con appena 13 punti in classifica mentre adesso sta sfidando la storia. L’ex Villareal, ha dato un’impronta diversa alla squadra di Birmingham, reduce dalla miglior partenza in campionato dalla stagione 80/81 e da una particolare statistica: i Villains dopo sedici partite hanno raccolto 35 punti, stesso bottino portato a casa dal Leicester di Claudio Ranieri nella leggendaria stagione dello Scudetto.

A certificare ancora di più questo inizio sorprendente è stata l’ultima settimana della formazione di Emery che, nel giro di appena tre giorni, ha battuto il Manchester City di Guardiola (1-0) e l’Arsenal di Arteta (anche qui 1-0 tra le mura amiche). Questi risultati, che hanno portato la striscia di vittorie consecutive in casa a 15, uniti a tanti altri permettono all’Aston Villa di ritrovarsi terzo a due punti dalla vetta a metà dicembre, anche se la strada per riportare dalle parti del Villa Park uno scudetto che manca da 43 anni è ancora lunga.

La squadra

A difendere i pali del club di Birmingham c’è il portiere Campione del Mondo Emiliano Martinez, il quale ha reso una fortezza la porta dei Villains con nove clean sheet fin qui. In estate in difesa è arrivato Pau Torres, fortemente voluto da Emery per rinforzare un reparto che nella scorsa stagione era risultato problematico. Assieme allo spagnolo è arrivato in prestito dal Barcellona anche Lenglet, lo scorso anno in forze al Tottenham. Già in rosa l’allenatore iberico aveva trovato Lucas Digne, terzino navigato che ha giocato con Roma, Everton, Barcellona.

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A centrocampo il grande rinforzo è stato Youri Tielemans, il quale aveva rifiutato Roma e Milan per rimanere in Premier. Al belga si aggiunge il prestito di Nicolò Zaniolo, anche se il Nazionale italiana non ha ancora trovato grande spazio con i Villains. L’attacco si compone di due esterni di talento come Bailey e Diaby a supporto di una delle principali stelle della squadra, Ollie Watkins: l’inglese è già a 13 reti in questa stagione mentre lo scorso anno ne mise a segno 11 in 12 gare.

Il gioco di Emery

Costruzione

Nelle costruzioni dal basso con il portiere l’Aston Villa si colloca con un 3+2 o 3+1. Nel primo caso i tre giocatori cercano di fare arrivare una palla funzionale ai due centrocampisti. Nella seconda dinamica si crea un rombo composto da tre giocatori più arretrati (portiere + due difensori) insieme al vertice alto occupato da un centrocampista. In zone di campo più avanzate si verifica un 2+4. I due giocatori più arretrati sono le prime fonti di impostazione (i due difensori), mentre i due terzini si alzano al livello dei centrocampisti cercando di fornire più ampiezza.

In fase di sviluppo il centrocampo si scagliona in un 2+2, con i due laterali bassi che creano spazio per fornire una giocata in più ai possessori di palla. Nella ricerca della lateralità vi è una buona occupazione della zona centrale che permette di liberare le corsie esterne. In zona di finalizzazione l’opzione più cercata è quella dell’imbucata. Altre risoluzioni possono essere l’attacco diretto, il tiro dalla distanza oppure da cross/traversoni.

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Non possesso

In fase di non possesso tutti gli interpreti si trovano sotto la linea del pallone con le distanze tra i reparti che sono molto corte, non permettendo la ricerca della verticalità tra le linee. Quando la squadra avversaria cerca di impostare nel proprio quarto di campo lo scopo primario è quello di non far avanzare la palla e quindi di permettere uno sviluppo della manovra orizzontale e non verticale. Quando la palla si trova in zona laterale la linea di centrocampo scivola evitando di concedere verticalità, con la linea di difesa che fa lo stesso. Il comportamento del centrocampo è legato al concetto di copertura. Questa interpretazione è portata avanti dai due riferimenti avanzati e al contempo dal centrocampo: l’obiettivo è quello di indietreggiare cercando di creare maggior densità possibile in zona centrale e non garantendo verticalità e profondità agli avversari.

Transizione positiva

Una volta riconquistato il pallone la squadra di Emery ricerca subito la verticalizzazione grazie allo smarcamento preventivo dei giocatori davanti. Si punta quindi su delle imbucate che saltino le linee di pressione avversarie oppure su attacchi diretti oltre la linea arretrata degli avversari. In caso la squadra avversaria sia abile a ricompattarsi rapidamente, il suo scopo diventa quello di consolidare il possesso della palla.

Transizione difensiva

Persa palla la squadra di Emery indietreggia sotto la linea del pallone. Si ricompatta creando densità in zona centrale accorciando la distanza tra i diversi reparti.

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Fonte: assoanalisti.it

(Foto: DepositPhotos)

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