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Al posto giusto nel momento giusto

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Fabrizio Corona
Tempo di lettura: 5 minuti

“Sono il migliore in quello che faccio. Ma quello che faccio non è piacevole”. I vecchi lettori della Marvel si sentono a casa, questa frase gli è familiare. E’ il biglietto da visita di uno dei loro beniamini, Wolverine, il feroce mutante canadese dagli artigli retrattili. Non propriamente un eroe. Molte delle sue azioni non sono esattamente da porre ad esempio. Lui ne è consapevole, non si nasconde. Ma esclude di provarci gusto oppure di trarne profitto. E’ per questo che, nonostante tutto, ha l’amore incondizionato dei suoi fans. A differenza di Fabrizio Corona, uno che si è sempre vantato di aver costruito una carriera speculando sulle disgrazie altrui. Non gli interessa se quello che fa sia giusto o sbagliato, oppure semplicemente squallido. E’ il suo lavoro, anzi l’ha inventato lui questo modo di lavorare. Inseguendo il potenziale scoop. Ad ogni costo e in ogni maniera.  Al posto giusto nel momento giusto.

Un incontro fortuito

Dovrebbe essere un figlio d’arte, suo padre era il giornalista Vittorio Corona, l’uomo che ha inventato i più popolari magazine degli anni ottanta. Ma ha lavorato con il genitore per un breve periodo, il suo vero maestro è Lele Mora, l’agente di quasi tutte le star del piccolo schermo. Lo incontra per caso nel parcheggio di una discoteca, i due si piacciono al primo sguardo, entra nel suo staff per diventare subito dopo il suo braccio destro. Il suo capo è specializzato nel far spiccare il volo ai suoi assistiti a prescindere dalle loro qualità artistiche. Se non sei un personaggio, con lui lo diventi di sicuro. Corona impara tutto quello che c’è da imparare e poi si mette in proprio. Fonda una sua agenzia e sguinzaglia i suoi uomini a caccia dei calciatori di fama e delle showgirl della televisione. Se c’è qualcosa bene, altrimenti basta che le vittime siano fotografati assieme. Dopo basterà un piccolo lavoro di montaggio delle immagini per far credere a tutti che siano amanti. E se non vogliono che escano le foto, tocca inviare dei sostanziosi bonifici sul suo conto corrente. E’ il suo metodo, la formula del suo successo. Basta esserci e cogliere l’attimo. Al posto giusto nel momento giusto.

Il business delle scommesse

La sua fortuna non dura a lungo. Sempre più spesso è oggetto di indagini, poi arrivano i processi, soprattutto per estorsione. A seguire le condanne e la detenzione in carcere, con conseguente chiusura della sua agenzia. Quando esce c’è da risalire la china. Non si perde d’animo: sa già qual è il prossimo filone da sfruttare. Ha conservato i suoi contatti, gente con occhi e orecchi sempre puntati su chi gli potrebbe interessare. Gli danno delle ottime dritte,  lui sa come utilizzarle. Lancia un suo sito di informazione e gossip, svelando che buona parte dei giocatori di Serie A scommette regolarmente su ogni genere di evento sportivo, anche partite del campionato dove giocano le squadre in cui militano. Se fosse vero chi l’ha fatto rischia la radiazione. Corona gongola, ancora una volta è arrivato sull’obiettivo prima di tutti gli altri. Al posto giusto nel momento giusto.

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Un uomo per tutte le stagioni

La notizia viene ripresa da tutti i media, le procure si attivano per indagare, lui ne approfitta per gettare benzina sul fuoco. Dichiara di avere una lista di cinquanta nomi di calciatori dediti al vizio delle scommesse. Tutti tesserati per squadre della massima serie, alcuni di loro anche nel giro della Nazionale. Centellina con sapienza i primi nominativi da dare, viene invitato in tv per rivelare gli altri. La Rai è in crisi d’ascolti, per risollevare l’audience non può fare altro che puntare tutto sulla notizia più calda del momento. Presenzia prima al canonico programma contenitore di Rai 1 “Domenica in”, poi si fa intervistare a “Belve” su Rai 2, quindi anima la puntata di “Avanti popolo” su Rai 3. Sempre fedele al suo  stile aggressivo, sempre sfrontato, sempre provvisto di ottimi cachet per raccontare come sia arrivato a certi risultati. Non conta che siano reti e target di spettatori molto differenti tra di loro: Corona  sembra essere diventato un format universale, va bene per qualsiasi pubblico. Ma la sua storia non risulta cosi efficace, gli ascolti non si impennano. Le rivelazioni promesse non arrivano, per la Rai il gioco non è valso la candela. Lui si difende parlando di censura non prevista, molti si chiedono se sia giusto sprecare soldi pubblici per un simile bluff. L’impressione è che stavolta non sia stato al posto giusto nel momento giusto.

Le prossime mosse

Comunque nessuno crede che sia davvero finita qui. A Corona rimangono ancora molte cartucce da sparare. L’ormai famigerata lista dei cinquanta nomi non sembra affatto uno spauracchio, è opinione comune che l’ultima intervista su Rai 3 sia stata fortemente edulcorata dai contenuti più imbarazzanti. Qualcuno abbastanza potente per farlo ha messo il guinzaglio all’esuberanza dell’ex re del gossip? Oppure ha dovuto comprare il suo silenzio, almeno per il momento? Di certo c’è solo l’ennesima grana per un movimento calcistico già in grave crisi d’identità. Un atleta già ha ricevuto una prima condanna di squalifica, un altro sta pensando di patteggiare la pena, un terzo non ha ancora dato notizie in merito. E se l’inchiesta si allarga a macchia d’olio, con l’inclusione di altri nomi celebri, si rischia la paralisi del campionato. Esattamente come Corona ha paventato che avverrà, “se l’inchiesta viene presa sul serio”. Quale sia il suo reale scopo e se davvero lo faccia solo per denaro per adesso sono domande senza risposta. Di certo c’è solo la sua volontà di non fermarsi, il suo spietato cinismo, la sua feroce voglia di destabilizzare ogni cosa. E’ quel che ha sempre fatto, distruggere la reputazione delle celebrità. Per mestiere o per gusto personale. Ogni volta un passo avanti ai concorrenti. Al momento giusto nel posto giusto.

(Foto: DepositPhotos)

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