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Angolo del tifoso

ANGOLO ROMA – Prestito o tardi la punta arriverà

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Mentre il calciomercato giallorosso evolve alla velocità di un film di Wenders anni ’70, da giornali e social si registrano scene degne della commedia all’italiana.

Mourinho passa dal sereno all’inquieto, dal felice al pronto alla rissa con Pinto.

Mi torna in mente “Il Gaucho” di Risi, dove un giovane Gassman ritrova in Argentina un suo vecchio amico (Manfredi) e gli chiede due milioni… “Manco uno, due ne vòi! Guarda, ce so tanti motivi per cui non te li posso dà: il primo è che nun ce l’ho…” “Ecco, l’altri nun me li dì pe gnente”.

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Mou non vuole milioni, ma attaccanti sì, soprattutto Morata, il quale attende le mosse dei giallorossi chiuso nella torre come una moderna Rapunzel. Non serviranno trecce bionde per farlo uscire bensì le risultanze di una pesca che ad oggi vede in cesta solo pescetti.

Siamo sempre là, senza le uscite di Karsdorp e Ibanez non si può far nulla e al momento quando il telefono squilla è perchè hanno sbagliato numero.

Definiti i dettagli di Reynolds al Westerlo per 3,5 milioni e parcheggiato a sorpresa Vina al Sassuolo, si cerca di limare le centinaia di euro per rispedire Villar a casa, fronte Granada (non si dovrebbero superare i due milioni).

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La situazione Scamacca non è migliore. Roma e West Ham sembrano due anziani sordi che giocano a carte, uno a briscola e l’altro a scopa però. Il fatto che il ragazzo di Fidene sogni il giallorosso cozza col sogno degli Hammers, il verde dei dollaroni di Zio Paperone.

In questo senso si inserisce prepotente l’Inter, offrendo soldi freschi senza condizioni contro il “prestito e poi vediamo” di Pinto e anche le certezze del ragazzo rischiano di frantumarsi come il bonsai rotto dal padre.

Ed ecco che il lusitano tascabile tira fuori la carta sudamericana: contatti già avviati e positivi col ventenne Marcos Leonardo del Santos, già pallino della Lazio. A latere piccoli sondaggi per Beltran del River, Plavidis dell’AZ e il giovanissimo Ljubicic del LASK, operazione probabilmente per la Primavera, come il talentino Guerrero strappato al Real.

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Ritornano di moda nomi disparati: Daka, la cui media gol dell’ultimo biennio è migliore solo di Belotti (sicuri che resti?); offerti Zapata e Nzola; ma soprattutto Alexis Sanchez, un mio pallino, l’uomo che avrebbe potuto farci fare il salto di categoria e permesso di sognare in grande… quindici anni fa!

Da Nino Maravilla a Nonno Maravilla è un attimo, così come passare da Sanchez a Sanches e udir la stessa nenia anche a centrocampo.

Persi gli obiettivi principali, Mourinho ora “vuole” il connazionale, fisico e talento da mezzala, probabilmente vorrebbe la versione del multiverso in cui è sano. Anche lì si conta troppo sull’amicizia infantile col PSG e la base della trattativa è il me lo presti per giocare poi te lo ridò, ma certamente è il più plausibile.

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Detto ciò  il web giallorosso è scatenato contro lo zero nella casella spese, ma la verità è che il mercato è fermo per tutti quelli che ancora non hanno ceduto e non solo.

La Roma parte da un gap superiore da colmare, criticare l’operato ad oggi (con quattro innesti, quattro rinnovi e una clausola di Dybala scaduta) è naturalmente lecito, ma non certo andandolo a confrontare con le avversarie.

Si spera sempre ci sia un Mister X nascosto nell’ombra.

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