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ANGOLO JUVENTUS – Fuga o riscatto

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Dusan Vlahovic Juventus
Tempo di lettura: 4 minuti

Uhh, ottanta milioni.. ohhh”. Il beffardo labiale dello scozzese Liam Henderson, centrocampista dell’Empoli, è la sintesi della stagione di Dusăn Vlahović. Il centravanti serbo della Juventus, valutazione ed ingaggio da top player, non ha dimostrato sul campo il suo valore. Nessuna caterva di reti, nessuna centralità nel gioco della squadra, nessun timore reverenziale sugli avversari. Perfino uno sconosciuto mediano di una squadra di bassa classifica ironizza di brutto sul suo prezzo d’acquisto. Sottolineando, perfidamente, che l’implacabile cecchino dei tempi della Fiorentina ha lasciato il posto ad un ibrido dalla personalità evanescente e dal futuro nebuloso. Restare a Torino per imporsi definitivamente  oppure  accettare un munifico contratto all’estero? L’orgoglio suggerirebbe di rimanere per smentire i suoi detrattori, ammesso che sia possibile. I suoi problemi fisici non sono ancora risolti, il dialogo con l’allenatore Allegri non è dei migliori, la società non chiuderebbe la porta ad un eventuale acquirente. L’alternativa è fare le valigie e andare a caccia di miglior fortuna altrove. Non ci sono altre strade. Fuga o riscatto.

Da Belgrado con furore

La sua è la storia di un talento precoce: a soli 15 anni firma il suo primo contratto da professionista con il Partizan Belgrado. L’anno successivo debutta in prima squadra, diventando il più giovane esordiente di sempre nella storia del club. Un exploit che non passa inosservato: il direttore sportivo della Fiorentina, Pantaleo Corvino, occhio lungo e fiuto speciale, annota il suo nome sul taccuino. Ci sono già parecchi club su di lui ma il dirigente viola spazza via la concorrenza con decisione. Un milione e mezzo di euro al Partizan per il suo cartellino e Dusăn prende il volo per l’Italia. Sembra una cifra spropositata per un ragazzo extracomunitario neanche diciottenne ma Corvino è sicuro di aver preso il nuovo Batistuta. I fatti gli danno ragione: Vlahović , inizialmente aggregato alla Primavera, si guadagna ben presto l’ingresso nel calcio dei grandi e, con l’avvento in panchina di Cesare Prandelli, uno avvezzo a lanciare i giovani, diventa il centravanti titolare della Viola. Da quel momento le reti messe a segno parlano per lui: 21 in 37 presenze nella stagione 2020-21, addirittura 17 in sole 21 presenze l’anno successivo. A gennaio 2022, infatti, viene acquistato dalla Juventus per la cifra di cui sopra e comincia la sua avventura in bianconero. Una storia che potrà avere solo due conclusioni. Fuga o riscatto.

Incomprensioni ed infortuni

L’inizio è sfolgorante: gol al debutto in campionato contro il Verona, a segno anche alla prima partita di Champion’s League dopo appena 32 secondi di gioco. Le prestazioni offerte sembrano giustificare sia la sua fama che l’enorme investimento fatto su di lui. Ma l’annata è avara di soddisfazioni per la Juventus: gioco deficitario e zero trofei in bacheca. L’allenatore Allegri non imposta la squadra per esaltarne le caratteristiche e l’efficacia del serbo in area di rigore ne risulta limitata. Solo sette gol all’attivo e la sensazione che debba ancora lavorare parecchio per diventare un fuoriclasse. La società lo attende al varco per il campionato seguente, il primo che giocherà per intero con la maglia bianconera. Purtroppo, sin dall’inizio della stagione, il suo torneo è condizionato da una fastidiosa pubalgia: più volte è costretto a fermarsi e salta diverse partite. Anche quando è in campo il suo apporto non è decisivo. E’ lento, impreciso, nervoso. Tra i dirigenti serpeggiano dubbi sulla bontà dell’acquisto, i tifosi osservano perplessi, la stampa rimarca la cifra sborsata ad ogni gol sbagliato. A fine torneo sono solo dieci le reti a referto, una media ben al di sotto delle sue possibilità. Allegri fa capire di non essere entusiasta del suo attaccante, il nuovo dirigente Giuntoli (cfr. http://Angolo Juventus ANGOLO JUVENTUS – Il tagliatore di teste) riceve l’incarico di vagliare eventuali proposte per il suo trasferimento, lui stesso si consulta con il suo agente per esaminare soluzioni alternative. Fuga o riscatto.

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L’ombra del rivale

Il ragazzo di Belgrado è diventato ostaggio del suo contratto: dopo Pogba (cfr. http://ANGOLO JUVENTUS – Il gambero Paul) è il giocatore con l’ingaggio più alto della squadra. Al costo del suo cartellino si aggiunge, quindi, lo stipendio elevato che la sua nuova squadra dovrebbe corrispondergli. Una somma che è alla portata di ben pochi club, non tutti disposti a svenarsi per assicurarselo. La proprietà qatariota del Paris Saint Germain potrebbe interessarsi al suo profilo solo dopo aver risolto l’ingombrante problema legato alla sua ex(?)stella Kylian Mbappè. Il Bayern Monaco sembra aver puntato tutto sull’inglese Kane. Il Manchester United preferirebbe investire quella cifra su Victor Osimhen. Al danno, poi, si aggiunge la beffa: una parte della somma ricavata dalla sua vendita andrebbe a coprire l’acquisto del suo sostituto, Romeu Lukaku. Il centravanti belga, ben sette anni più anziano di lui, viene reputato l’ideale per prendere il suo posto. Più esperto, più affidabile, più risolutivo. L’essere oscurato da un simile rivale potrebbe davvero mettere una pietra tombale sulla voglia di rivalsa di Vlahović e spingerlo verso altri lidi. Fuga o riscatto.

(Foto: Depositphotos)

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