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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Napule é… ai sedicesimi e al primo posto

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Fissare degli obiettivi, si sa, è il primo passo per trasformare l’invisibile in visibile.

Si è abituati, in generale nella vita, a dare alcune cose per scontato, ma ciò accade – di solito – sempre dopo che sono accadute.

Che il Napoli di Gennaro Gattuso si qualificasse ai sedicesimi di Europa League da primo classificato, infatti, per alcuni era l’unica cosa possibile.

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In realtà il risultato era tutt’altro che facile.

Nella serata in cui un goffo non-intervento difensivo del fratello-scarso di Ghoulam ha regalato un insperato pareggio ad una Real Sociedad imbarazzante davanti, undici punti bastano per vincere uno dei gironi più equilibrati e continuare a dare certezze ad un gruppo che pare sempre più squadra, capace di soffrire quando necessario e stringere i denti quando occorre.

Gli azzurri l’avevano di fatto vinta grazie ad un’invenzione di Zielinski, capace di capitalizzare un atteggiamento mediamente prudente, ma assai maturo e lungimirante degli undici in campo.

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Di fronte ad un obiettivo raggiunto, di solito, si cominciano a fare i primi bilanci.

Quelli del Napoli raccontano tutti sinora di un collettivo che applica assai bene la proprietà commutativa delle addizioni poiché la rotazione degli interpreti ed il frequente cambio specie a centrocampo e sugli esterni non regala grossi cambiamenti, mantenendo buoni risultati e soddisfacenti rendimenti.

In una gara con una posta in gioco più alta avrebbe fatto molto pensare la (scandalosa) mancata espulsione di metà primo tempo sul fallo da ultimo uomo subito da Lozano, oltre ad alcune decisioni sembrate un po’ dubbie, ma ciò che rimane della prima notte allo stadio Diego Armando Maradona è il passo costante e coerente d’una squadra che ha mosso bene la palla, controllando e contenendo l’avversario cui ha concesso solo uno sterile possesso palla.

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Non è semplice giocare ogni tre giorni e garantire – al di là di tutto – tensione emotiva, freschezza atletica, fluidità di palleggio e calcio-champagne.

La Real Sociedad era un avversario scomodo, al di là delle assenze, ma dal doppio confronto gli azzurri escono rinforzati nella testa e rinfrancati nell’orgoglio.

I primi 12 mesi del Gattuso allenatore hanno un saldo nettamente positivo e pongono adesso il gruppo nella condizione di essere arbitro del proprio destino.

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Ogni mini-ciclo diventa – d’ora in poi – decisivo.

Sei partite di Europa League hanno mostrato un Napoli da primo posto, capace di entrare tra le migliori 32 della competizione e pronto da febbraio in poi a giocare la fase più interessante d’una competizione altrimenti noiosa, lunga e complicata.

Le prossime tre in campionato regaleranno invece uno spaccato decisivo, mettendo sulla bilancia reali capacità e concrete ambizioni o illusioni.

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Perché il sorteggio regalerà presto la prossima avversaria ed è lecito – memori di ciò che accade di solito – attendersi l’avversario probabilmente più impegnativo, ma domenica è di nuovo serie A.

Distrarsi non è consentito.

Perder di vista gli obiettivi addirittura vietato.

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Perché se si vuol trasformare l’invisibile in visibile bisogna pensare ad ogni traguardo come punto di partenza.

Un bel respiro e… si riparte. Avanti i prossimi.

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