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Angolo del tifoso

ANGOLO DEL TIFOSO ROMA – Ar Cavaliere armeno nun je devi…

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La settimana appena finita è stata un’altalena di emozioni: la convincente vittoria con la Viola è stata cancellata dalla perdita di Gigi Proietti e l’ “arrogante” batosta ai rumeni del Cluj in coppa sporcata dalla successiva positività di Dzeko al Covid-19. Perdonate se dopo aver battuto il Genoa, le mani dovessero andare a cercare fortuna nei “paesi bassi”.

Anche senza il cigno bosniaco, la Roma non cambia atteggiamento e parte a spron battuto e Mhkytarian fa subito capire che la squadra la guida lui. Siccome a Roma le noie arrivano tutte insieme si fa male subito Spinazzola, problema all’adduttore, con Peres a sostituirlo sul lato non suo. La spinta del brasiliano è costante, seppur non sempre con qualità e il baricentro romanista sarà sempre oltre la metà campo rossoblu. La Roma attacca tutto il primo tempo con il Genoa veramente nullo in fase di proposizione, ma ai giallorossi manca la cattiveria per ferire l’avversario.

Al 20′ l’armeno sfodera un siluro da fuori area e Perin con un miracolo devia sulla traversa. Pedro corre e tira ma senza mai impensierire, mentre nel Genoa solo il tatuasissimo Scamacca (a 16 anni scappato dalla cantera romanista al PSV con grandi rimpianti) tenta di sorprendere la retroguardia capitolina.

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Evanescente Mayoral dopo la bella doppietta di coppa, che solo davanti a Perin si mangia un gol fatto. Ma nel recupero l’ennesimo angolo passa in mezzo a tutti e l’armeno si ricorda di avere la maglia con la scritta “Grazie Mandrà” e insacca di testa.

Con l’inizio della ripresa il solito problema di approccio e il Genoa al primo tiro pareggia: bel filtrante di Biraschi, ma difesa poco attenta e Pjaca beffa Pau Lopez.  La Roma ha qualche sbandamento e Fonseca infoltisce il centrocampo con Cristante, levando la punta spagnola. Mossa corretta perchè la Roma riprende campo e lo stesso centrocampista pesca Peres che appoggia per Miki, il quale deve solo spingere il pallone in rete per l’1 a 2.

La Roma prosegue alla ricerca del terzo gol e “cristante” diventa un’imprecazione quando il friulano divora solo davanti a Perin il delizioso lancio del capitano Pellegrini. Un errore di Ibanez su Pandev sembrerebbe rigore ai replay, ma l’unico pensiero che il Genoa dà alla Roma è con l’entrata di Destro, col nuovo look alla Alberto Sordi in “Tutti Dentro” un ex, peraltro mai rimpianto, è un mix esplosivo contro la Roma. Ma alla fine Destro rimane Destro, seppur bravo a svegliare il poco sollecitato Lopez da fuori.

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All’85 Miki chiude la pratica con la sua tripletta, cross di Pedro e girata da sogno che Perin può solo toccare e pallone a casa per l’attaccante. Si segnala solo un gol annullato giustamente a Destro per fuorigioco.

MKHITARYAN ROMA

Roma, come detto, brillante e mai in sofferenza, forse solo poco cinica. Lopez, premiato immaginiamo per le buone prove in coppa, non tocca quasi palla. La difesa è talmente poco impegnata che l’unica evidenza, a parte la diligenza degli interpreti, è il “buco” di Smalling sul pareggio ligure, veramente una rarità. Veretout impagabile e Pellegrini ordinato e intelligente tra praticità e qualità. Cristante cambia l’inerzia del secondo tempo. Benissimo i due esterni nella spinta, Pedro meno brillante del solito ma sempre vivo. Borja cambia il suo nome in “Minoral“, mentre l’armeno diventa “arpiù” (chiedo venia). Classe poetica e leadership, un delitto che arrivi in Italia così tardivamente.

La sosta non è mai stata amica dei giallorossi, soprattutto nei momenti buoni quando spezza ritmo e concentrazione, ma stavolta è provvidenziale: far recuperare Diawara e Calafiori e accompagnare la quarantena di Dzeko è fondamentale, mentre speriamo nulla di grave sia il problema di Spinazzola, perchè a sinistra le alternative vere non ci sono. Nell’attesa di capire che casini stiano succedendo in pandemia, anche la ASL del Lazio fa un “favore” impedendo ai nazionali di uscire dalle rispettive bolle.

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Comuque piedi per terra, ma se oggi ci ridanno il punto di Verona (improbabile) vado a stirare i gagliardetti.

GRAZIE MANDRA’

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