I nostri Social

Prima Pagina

Dichiarazioni choc di Nurlan Ibrahimov: “Dobbiamo uccidere tutti gli armeni”

Pubblicato

il

Tempo di lettura: 2 minuti

Nurlan Ibrahimov, capo ufficio stampa del Qarabaq, squadra di Baku che milita nella Premyer Liqası, durante la giornata di ieri come riportato anche dalla testata Zartonk Media, ha rilasciato alcune dichiarazioni choc tramite il suo profilo Facebook. Il post poi è stato successivamente cancellato, ma in rete circolano gli screen del disgustoso e grave messaggio postato da un uomo che fa parte del mondo del calcio, e per il quale ci si augurano provvedimenti seri e rigorosi. Ecco il testo integrale del messaggio postato e poi cancellato da Nurlan Ibrahimov:

Dobbiamo uccidere gli armeni. Un bambino, una donna, un vecchio: non importa, devi uccidere. Nessuna pietà, nessuna compassione. Se non uccidiamo, uccideranno noi ei nostri figli. Qualunque cosa accada, lo fanno da 120 anni. È necessario ripristinare il “Difai”, anche creare una squadra di assassini. Non dovrebbe essere allevato come Abdul, non dovrebbe educare. Non puoi parlare con loro legalmente. La Turchia ha provato per molti anni, non ha funzionato. Finalmente abbiamo capito quando abbiamo parlato la loro lingua. Quindi dobbiamo uccidere in modo che non osino colpire Barda, Ganja e gli altri nostri territori. Devono sapere che se uno di noi viene ucciso, noi  ne uccideremo 100. Dobbiamo uccidere. Che nessuno mi parli di misericordia, di non essere come loro. Il fuoco di un genitore che ha seppellito un bambino a Ganja o Barda non può essere spento confrontandolo con il loro dolore. Tutte le persone devono essere uccise. Tutte, fino all’ultimo”.

Un messaggio carico di tensione e di incitazione alla violenza che genera disgusto, ecco di seguito lo screen del post poi scomparso:

Pubblicità

 

 Follow us!

FacebookFacebookYoutubeTwitter

Pubblicità

Produttore Esecutivo in Mediaset per contenuti di informazione (hardnews e softnews), telegiornali e talk tv prime-time. Ho ideato il progetto LBDV e fondato la testata giornalistica. Sono amante del dubbio, socratico per formazione e mi piace guardare al di là delle apparenze tutto, le persone e la vita.

in evidenza