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CORNER CAFE’ – La rabbia dei secondi

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I sei goal dell’ Atalanta di ieri non sono certo passati inosservati. Lo scontro lombardo, che ha annichilito il Brescia, ha mostrato ancora una volta quanta rabbia mettano in campo i ragazzi di Gasperini. E se novantatré goal in poco più di trenta giornate non sono sufficienti a garantire un primato alla tanto agognante Dea, questo è dovuto all’incessante e sempreverde presenza della Juventus, che non ha quasi mai smesso di guidare il campionato. Il leitmotiv della Serie A, un canovaccio letto più e più volte: non importa quanto bene potrai fare, quanta rabbia potrai mettere in campo. La Vecchia Signora sarà sempre un passo avanti.

Ci ha provato, e con ardire, la Lazio di Inzaghi, in effetti fermata solo dal Covid. La loro rabbia si esprime però in altri contesti, come quello “nutrizionale” – ma la colpa è davvero solo dello staff?, portando in campo solo tanta frustrazione. Svuotati, ormai hanno smesso di sognare ed hanno cominciato a puntare il dito. E ci ha provato, almeno da un punto di vista di aspettative, l’Inter di Antonio Conte, con risultati altalenanti e lo scotto di avere una rosa troppo corta per un campionato da tre gare a settimana. Si parla tanto di un suo addio, ma non si può pretendere granché da un anno di rodaggio. Davanti a tutti c’è sempre la Juventus, deus ex machina della A, che dà e toglie sogni e sicurezze. Che si appresta a vincere il nono titolo consecutivo. Nonostante le critiche, nonostante le “botte” prese. Sempre lì, a guardare in basso. Osservando, un po’ sorridendo, la rabbia dei secondi.

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