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SENZA FRENI – Il ‘salto sul carro’

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Non sempre nel raccontare un qualcosa o nell’esporre un pensiero bisogna trincerarsi dietro la politica del buon senso. A volte per fare breccia nel pensiero di chi legge, bisogna essere schietti, senza freni. Esporre il proprio pensiero senza la paura di uscire dal Politacally Correct che ormai contraddistingue il nostro modo di vivere.

Questa rubrica nasce con un doppio intento: far discutere, ma allo stesso tempo evitare querele. E vi giuro che far andare di pari passo le due cose non è per niente facile.

‘IL FATTO E’ QUESTO, STATEMI A SENTIRE … ‘

Dovete sapere che all’interno del mondo del calcio c’è una figura mitologica di cui tutti hanno sentito parlare, ma che nessuno mai ha avuto l’onore di vedere. E’ il famoso ‘Carro‘ dove tutti sono pronti a salire quando le cose vanno bene, e a scendere quando vanno male.

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E’ un qualcosa, che stando ai racconti dei nostri antenati, avviene soprattutto nel mondo italico. Quel mondo dove tutti sono pronti a stringerti la mano e a congratularsi con te, salvo poi ‘accoltellarti’ alle spalle alle prime difficoltà.

Di esempi ce ne sono tanti, ma la specie più diffusa nella disciplina del ‘salto sul carro’, mettendo da parte i tifosi che sono trasportati da un amore sconfinato che porta via lucidità, è certamente quella degli opinionisti che nei salotti tv si divertono a praticare questo sport.

Si badi bene, in questo appuntamento non si parla della categoria, avremo luogo e modo per farlo, ma ci si riferisce soprattutto agli ‘allenatori in pensione’. Persone che, a più riprese, hanno fallito le proprie stagioni e ora sono all’interno dei salotti televisivi a sparare sentenze su tutto e tutti. Solo loro posseggono la verità assoluta, che però stranamente non hanno saputo concretizzare nella loro carriera. Puro masochismo?

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‘ODIO LA BUROCRAZIA, NON L’HO MAI SOPPORTATA. FERMA LE COSE E LE PERSONE DA UNA VITA CREATIVA’

A questo punto vi aspetterete nomi e cognomi, ed invece la sottile linea di cui parlavo ad inizio articolo mi ‘costringe’ a fermarmi. Gli spunti per la discussione ci sono, il freno per evitare noie legali è stato messo. Ma non posso lasciarvi così, manca qualcosa per rendere il tutto più interessante, e allora vi lascio con un paio di riflessioni.

Premesso che, almeno all’apparenza, viviamo in un paese dove vige la libertà di pensiero, cosa vieta a codesti allenatori in pensione di esprimere il loro giudizio? Niente. Ma almeno che si provi ad usare la coerenza.

La Juve vince e convince, Ronaldo è il fenomeno che tutti hanno ammirato ai tempi del Real Madrid, un vero trascinatore.

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La Juve ha qualche passaggio a vuoto e CR7 non incide, è una mezza schiappa che ha bisogno di una squadra di campioni per poter vincere.

Milik ‘è nu purp’ – modo di dire napoletano – quando gioca e non segna. Diventa un campione quando timbra il cartellino.

Lautaro Martinez fino a domenica, sembrava Ulisse in balia delle Sirene della maga Circe. Sirene che suonavano musica spagnola proveniente da Barcellona. Una distrazione troppo forte per rendere al cento per cento. Ma come per magia, il Lautaro mitologico si libera del sortilegio, realizza un goal e diventa la nuova bandiera dell’Inter.

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Potrei continuare per ore a salire e a scendere dal Carro, ma resto modesto, faccio l’indignato e il Carro lo guido io, sperando in un bel frontale che risolva i problemi della coerenza.

Vi lascio con le parole di un vecchio giovane saggio che sicuramente ne sa più di me ….

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