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Angolo del tifoso

ANGOLO SPEZIA – ELDORado

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Tempo di lettura: 3 minuti

Partita schizofrenica

Partita doppia, schizofrenica. Difficile, a tratti maschia, ma sempre  corretta. Goal che nascono da due errori macroscopici che scandiscono i tempi della paura e del coraggio. Trasformatori di adrenalina che innalzano il tasso umorale e tecnico, ora di una squadra ora dell’altra. In mezzo pali, traverse, ribattute sulla linea che rendono  la sceneggiatura piena di suspense e imprecazioni. A metà tra ciò che poteva essere e ciò che alla fine è stata  la realtà del campo.

Tra le braccia di Morfeo

Nel primo tempo lo Spezia trova poca incisività. Calcio troppo orizzontale e poco reattivo nel recupero palla. Aquilotti che paiono in cerca del pezzo di puzzle mancante. Shomurodov non riesce a far da sponda come vorrebbe. Gyasi e Verde costretti più a correre all’indietro che a impensierire la retroguardia Salernitana. Candreva in demi voleè sfiora il vantaggio. Sembra più tonica la squadra ospite. Spezia sonnolento e quasi sorpreso dalla verve stakanovista di Sambia e Coulibaly. Sul finire del tempo, il goal su autorete di Caldara diventa l’interruttore che provoca un black out di cinque minuti nella testa dei giocatori aquilotti. Per poco la Salernitana non ne approfitta per archiviare la pratica. La traversa di Piatek lo tiene in vita.

La pioggia di Wimbledon

L’intervallo diventa come una delle sospensioni per pioggia di Wimbledon che fanno rientrare in partita il tennista in difficoltà. Semplici diventa coach alla Panatta. Ne cambia subito due. Maldini e soprattutto Agudelo invertono l’inerzia del match. Maldini danza sulle linee creando superiorità, mentre Agudelo riportato nel suo ruolo di esterno trequartista tutto-sprint, fa ammattire la retroguardia granata. Ekdal e Bourabia riescono finalmente a tradurre la loro aggressività in verticalizzazioni per Shomurodov. Adesso lo Spezia sembra un ‘altra squadra. Arrembante e volitiva, lotta col coltello tra i denti su ogni pallone. I giocatori aquilotti, arrivano primi in ogni contrasto e su tutte le palle vaganti. Su una di queste si avventa come un falco Shomurodov che batte con un pallonetto morbido morbido , Ochoa che si era lanciato per chiudere lo specchio di porta.

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Pali sfortunati

La Salernitana accusa il colpo. Maldini colpisce la traversa su punizione a portiere battuto. Agudelo serve ad Ekdal una palla che lo svedese calcia colpendo la base del palo. Due segnali che fanno temere in uno scherzo del destino imminente. Il dio del pallone a sto giro non punisce nessuno. Un punto in più sulla zona retrocessione e soprattutto una prestazione che disegna scenari nuovi per il centrocampo spezzino. Il rientro di Bastoni sugella la varietà tecnica della panchina a disposizione del mister. Note finali per la coreografia fantastica della curva Ferrovia che è stato il degno sipario di una bella giornata di calcio  tra due  belle  tifoserie, che hanno riempito di colori e simpatia il Picco.

 

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