I nostri Social

Angolo del tifoso

ANGOLO ROMA – Pennellate sbiadite su muro sannita

Pubblicato

il

Tempo di lettura: 3 minuti

Roma impegnata a confermare il trend positivo con le “piccole”, Sanniti chiamati a confermare come, in questa stagione, piccoli non siano. Impegno difficile soprattutto per la ripresa delle coppe, dove i giallorossi hanno sì maramaldeggiato con gli sbiaditi portoghesi, ma hanno pagato in termini di infortuni: le assenze di Cristante e Ibanez danneggiano un reparto già ampiamente devastato con i forfait di Kumbulla e Smalling.

Maleventum chiamarono i romani inizialmente la città sannita, prima che fosse ribattezzata come l’odierna Benevento, e così è stata ieri per i giallorossi ospiti.

Inzaghi mette bene i suoi, che lo ripagano con una partita attenta e aggressiva uomo su uomo. La Roma tenta con difficoltà di sviluppare gioco in velocità, ma sbatte sempre contro i padroni di casa. In pratica nel primo tempo non succede nulla se non qualche pregevole veronica di Villar e, su errore in appoggio, una sgroppata di Pellegrini che impegna Montipò con un diagonale.

Pubblicità

Seconda frazione che si apre bene con l’imbucata del capitano per Mhkytarian che in estirada (Caressa lascia questo corpo) tocca in porta, ma Montipò è tempestivo nell’uscita bassa.

Al minuto 57 quella che doveva essere la svolta: un Glik clamorosamente sovrappeso prende il secondo giallo e lascia i campani in 10. Purtroppo per i restanti 40 minuti questa superiorità la Roma non riesce a farla pesare (cosa che, risultato a parte, era accaduta anche col Braga), dimostrando di non avere nelle corde cattiveria e aggressività agonistica.

Con Dzeko e Pedro, pur non brillando, i capitolini combinano qualcosa di più, ma sempre sterile rimane la manovra. Addirittura due errori individuali innescano il contropiede delle streghe ed è il protagonista che non ti aspetti, Juan Jesus, a metterci una pezza.

Pubblicità

Arriva il recupero e in quei 5 minuti succede quanto non avvenuto nei restanti 90: Dzeko incorna centrale, facile per il portiere; lo stesso bosniaco fa sponda per Pellegrini che alla bell’e meglio anticipa Montipò, ma sulla linea salva Caldirola; ultimo secondo, batti e ribatti, pallone a El Shaarawy steso in area, rigore netto, ma Pellegrini era in fuorigioco.

0 a 0 inusuale per la Roma, ma il Benevento non ha rubato nulla onestamente, anche se le poche occasioni sono state capitoline. Pau Lopez inoperoso, Mancini e Fazio hanno eseguito un corretto lavoro quelle poche volte che i campani hanno passato la metà campo. Bene Spinazzola come difensore aggiunto, nelle sovrapposizioni con Peres risultava molto più mobile e pericoloso del compagno.

Veretout contratto e poco presente, mentre Villar tra i migliori in campo per quantità a centrocampo e qualità nel cercare l’azione. Mhkytarian disinnescato dalla tattica sannita, ma forse anche dalla stanchezza, bene in quest’ottica il vivace esordio di El Shaarawy. Pellegrini sbaglia molto, ma alla fine le azioni della Roma partono dai suoi piedi e magari segnando quel rigore avrebbe azzerato la stucchevole polemica sugli auguri ad Immobile.

Pubblicità

Borja Mayoral non la vede mai, ma si era capito subito che non fosse partita per quel tipo di punta. Serviva il tocco del campione (o di fortuna). Meglio Dzeko, seppur non straordinario, ma almeno presente.

Così come abbiamo azzerato la statistica delle vittorie con le piccole, speriamo il prossimo turno di cancellare quella contraria con le grandi: battere il Milan sarebbe un grande salto di classifica. Il punto può starci nell’economia di un campionato, nulla è perduto, tanto questa stagione porta chiunque dal secondo al settimo posto in un attimo e viceversa, quindi “buoni e cattivi” si giudicheranno all’ultima giornata.

Dispiace, come detto, la mancanza di convinzione. Questa squadra è forte, gioca un buon calcio e ha elementi validi, un buon allenatore, ma in questi frangenti sembra sempre lei per prima a non credersi grande. La strada rimane lunga, ma ogni giorno un pò  meno…

Pubblicità

in evidenza