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Angolo del tifoso

ANGOLO MILAN – Il diavolo dà i numeri

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DUE VOLTE IBRA, TRE PUNTI E MILAN PRIMO

Terza vittoria consecutiva, quinta doppietta di Ibrahimovic, tre punti incassati e ancora zero gol subiti. Questi numeri offrono la giusta sintesi del Milan di questo tempo.

Un Milan che ha perso contro la Juve il 6 gennaio ma la cui reazione è stata immediata. Addirittura i punti di distacco dall’Inter sono aumentati anziché diminuire. Sarà dura disarcionare i rossoneri dal primo posto in classifica e regge sempre meno la scusa del quarto posto come obiettivo della stagione.  

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Bennacer su “Chi l’ha visto?”, Leao fuori per squalifica e l’infermeria Covid, domenica, dopo Rebic, vede l’ingresso anche di Theo Hernandez e Calhanoglu, non proprio due a caso.

Pioli risponde schierando Hauge sulla sinistra, Castillejo a destra e Brahim Diaz in mezzo, Dalot terzino sinistro e Calabria che torna sulla destra. Pronti, partenza e gol.

Al settimo minuto, al primo pallone filtrante in area di rigore avversaria, Ceppitelli butta giù Ibrahimovic. Rigore. Di cui si incarica la battuta lo stesso svedese con il coraggio che lo contraddistingue. Gol. La squadra gli si stringe intorno e fra i primi ad arrivare Calabria.

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Il numero due, padrone della fascia destra, anche stasera si è confermato il migliore in campo. Preziosa e vitale la sua tempestività negli interventi, l’efficacia dei contrasti. Il suo sapersi proporre sempre più spesso, anche in fase offensiva. La soluzione col suo tiro da fuori oramai è una variante fissa del gioco in attacco e i tentativi aumentano sempre più anche in pericolosità. Oggi un palo che avrebbe anticipato il 2-0 degli ospiti e l’assist sul secondo gol di Ibra. Un lancio da prima del centrocampo che coglie con estrema precisione lo scatto di Ibra. È davvero un piacere vedere un terzino proveniente dalla primavera così pienamente recuperato. A tal punto da dubitare che sia la stessa persona.

Le assenze nel Milan non pesano, ma succede quando hai un un fuoriclasse come lo svedese. Kjaer sovrasta gli avversari che allora preferiscono giocare alla larga dal danese e trovano più spazio per gli inserimenti sulla destra con Hauge e Dalot, non proprio impeccabili in copertura. Non ci sono fiammate particolari, non si ricorderanno prestazioni particolarmente brillanti, Tonali deve entrare in forma dopo lo stop e verrà sostituito dal nuovo acquisto Meitè al settantaduesimo.

Non sarà una partita che sfugge di mano, anche se il Milan c’ha messo del suo per ravvivarla. Saelemekers entra al sessantaseiesimo minuto per sostituire Hauge e dopo otto minuti già fuori per essere riuscito ad accumulare 2 gialli.

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Il Cagliari fiuta il sangue e si fa più pressante in attacco. La squadra di Di Francesco deve trovare una reazione, perde 2-0 in casa e deve dare un segnale almeno adesso con l’uomo in più ma, a parte un rigore giusto negato, il tabellino piange e la pericolosità degli attaccanti rossoblu non aumenta nemmeno dopo l’uscita di Kjaer per una lombosciatalgia che a volte fa capolino.

Al novantaquattresimo minuto Rosario Abisso fischia la fine e nessuno avrà nulla da ricriminare.

A Milano intanto arriva la cavalleria. Forze fresche per il giro di boa, aspettando Tomori dal Chelsea, Mandzukic raccoglie l’ennesima sfida della sua lunga e vincente carriera. L’attaccante croato ha scelto la maglia numero 9. La paura non abita qui.

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