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Angolo del tifoso

ANGOLO DEL TIFOSO SPEZIA – Il vino novello

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Salite tutti sul carro dello Spezia guidato da Vincenzo Italiano, c’è posto per tutti. Nessun limite di capienza. Unica avvertenza: nessuna fermata a richiesta.

Qua si corre, si corre tutti insieme, la palla viaggia veloce da una parte all’altra del campo. Il gioco fluido e vivace la fa rimbalzare sui piedi dei calciatori aquilotti che, ad un certo punto, sembrano​ giocatori brasiliani che si divertono a fare una partitella sulla spiaggia di Copacabana.

Inizia subito in avanti lo Spezia, che prende le redini del gioco e va a pressare alto gli avversari. Dopo un paio di tentativi nei quali Nzola non riesce a indirizzare la sfera verso la porta del Benevento, un minuto prima della mezzora di gioco, Salva Ferrer crossa verso il centro area una palla che viene spinta in rete da Pobega col ginocchio.

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E’ una ginocchiata quella di Pobega che, oltre a mandare lo Spezia sull’1 -0, ha il potere di risvegliare per qualche minuto l’orgoglio dei sanniti.

Ci prova prima Lapadula, ma la dea fortuna si ricorda di essere in debito con lo Spezia e la palla si stampa contro il palo. Poi è la volta di Sau con un tiro ravvicinato che​ Provedel para egregiamente regalando un bel volo per la gioia dei fotografi.

Finisce qui la reazione del Benevento. Lo Spezia riprende a macinare gioco e imperversa sulla fascia sinistra, prima con Bastoni, che sfiora il 2-0 con un tiro che finisce di poco a lato, e poi con Giasy, che calcia in porta tra le braccia del portiere beneventano Montipò.

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La ripresa comincia con lo stesso leitmotiv col quale si è conclusa la prima frazione. Agudelo prende palla sulla trequarti, avanza e sferra un tiro che si stampa sulla traversa. Affiora nella mente la partita pareggiata col Parma al 92′, dove lo Spezia aveva colpito tre legni.

Il tempo di allontanare per noi tifosi questi pensieri con gesti apotropaici da osteria, che Gyasi si traveste da Alberto Tomba, salta come un paletto Maggio e dalla sinistra centra per Nzola che segna il suo primo goal in serie A e, soprattutto, il goal del 2-0.

Passano cinque minuti e, su un corner battuto da Estevez, irrompe Nzola sul secondo palo che schiaccia in rete il pallone del 3-0.

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La partita finisce qui. Lo Spezia, nei restanti minuti, si diverte a palleggiare e a ripassare gli schemi in vista delle prossime partite, senza disdegnare qualche azione ficcante per arrotondare il punteggio con il volitivo Gyasi.

Nzola si trova dappertutto fino alla fine: guida il pressing, smista la palla sulle fasce e fa salire abilmente la squadra. I due gol sono il giusto premio per una prestazione da incorniciare. Non male per uno che, fino a un anno e mezzo fa, militava in lega pro.

Nelle prime partite era lo Spezia che doveva capire la serie A, adesso è la serie A che comincia​ a capire lo Spezia. Una squadra che finalmente inizia a raccogliere i punti che merita in rapporto a quello che semina e al gioco che esprime.

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La sera di Benevento è dolce come un bicchiere di vino novello che tradizionalmente si assaggia in questi primi giorni di novembre, un vino che, nella terra dello Strega, diventa per magia uno sciacchetrà.

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