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Il Maradona è ancora un luna park. Il Napoli ne fa due al Sassuolo, vince e diverte

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Napoli festa Scudetto
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Dal Diego Armando Maradona. Tornano ad abbracciarsi il Napoli campione d’Italia ed il suo pubblico nella prima gara stagionale al “Maradona”, 84 giorni dopo quella domenica di giugno che aveva visto i ragazzi di Spalletti alzare al cielo la coppa dello Scudetto. Adesso, su quella panchina che è stata del neo ct della Nazionale c’è Rudi Garcia che alla sua prima al “Maradona” tiene ancora fuori Kvaratskhelia e sceglie Raspadori come spalla di Osimhen e Politano. In mezzo al campo ritorna dal primo minuto Anguissa, sulla sinistra invece c’è ancora Olivera. Ed il Napoli riparte da una delle sue più vecchie e belle abitudini: i gol di Victor Osimhen. La rete del nigeriano arriva già al ’16 su calcio rigore a certificare quello che è stato in apertura un vero dominio da parte degli azzurri.

Il Napoli è da subito padrone del campo, la difesa di Dionisi sceglie di fare densità al centro accettando il rischio di lasciare ampi spazi sulle fasce ed è lì che il Napoli costruisce i pericoli maggiori e fa male come quando al 13’ dopo uno scambio con Di Lorenzo Politano va giù in area. Per Antonio Giua della sezione di Olbia non c’è contatto tra l’attaccante partenopeo e Boloca ma poi,  alla prima interruzione, viene richiamato al Var e assegna così il calcio di rigore che Osimhen non sbaglia.

Il nigeriano è una minaccia continua per la squadra di Dionisi. A centrocampo Anguissa è dominante, imposta, recupera e spezza le ripartenze dei neroverdi. In difesa Juan Jesus e Rrahmani non sbagliano nulla. La partita è piacevole, ma le vere occasioni sono poche e la prima frazione si chiude dopo sei minuti di recupero ed un solo ammonito, Tressoldi del Sassuolo.

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Alla ripresa però il Napoli riparte fortissimo. Pronti via e Osimhen va vicinissimo al raddoppio, poi ci provano Politano da fuori area ed ancora Osimhen dopo una ripartenza condotta sulla sinistra da Anguissa. Al 51’ il Sassuolo resta in dieci per l’espulsione diretta rimediata da Maxime Lopez per proteste. Il Napoli a questo punto vorrebbe chiuderla ed affonda con continuità sulla destra ma le conclusioni o sono imprecise o vengono murate. Il pallone, in questo secondo tempo, pare non volere entrare. Anche quando Vina anticipa Di Lorenzo dopo una triangolazione tra il capitano ed Osimhen e la palla scivola in angola lambendo il palo. Ed anche quando sul successivo calcio d’angolo Giua concede il secondo penalty della serata, per fallo di mano, che però  Raspadori calcia alto.

Per Garcia allora è arrivato il momento di Kvicha Kvaratskhelia. Al 61’ il georgiano fa il suo esordio in campionato e ci mette solo tre minuti per regalare al pubblico del Maradona la sua prima magia. Si fa dare palla al limite dell’area e vede un filtrante che solo lui può vedere: l’assist per Di Lorenzo è perfetto ed il capitano sigla il 2-0.

Il raddoppio arriva a certificare il dominio del Napoli, ora rafforzato anche dalla superiorità numerica, ma gli azzurri non si fermano. Cercano ancora il gol, divertono e si divertono. Kvara è ispirato, Osimhen la solita furia e Zilienski in splendida forma. Al 76′ ci vuole un mezzo miracolo di Consigli per negare la doppietta al nigeriano.

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Allo scoccare dell’82’ Rudi Garcia decide che è il momento di mettere in campo forze fresche. Entrano Cajuste, Elmas e Simeone per Zielinski, Lobotka e Raspadori. Il Napoli tenta ancora l’assalto alla porta di Consigli. C’è tempo per l’entrata di Ostigard (in campo per Juan Jesus), per un convinto applauso che il Maradona tributa a Cajuste al suo primo intervento in tackle, e per un doppio errore di Simeone a tu per tu con Consigli, anche se l’argentino era in fuorigioco. Finisce così, 2-0. La giostra Napoli è tornata ed il Maradona è ancora un luna park.

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