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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Vecchie abitudini

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Subito dopo la vittoria in trasferta col Frosinone, diventata più importante una settimana dopo la sconfitta dell’Atalanta sullo stesso campo, alla seconda di campionato sul cammino degli azzurri un test certamente più probante in casa.

Il tutto mentre il tifoso innamorato aggiorna – ogni dieci minuti – applicazioni e siti web alla ricerca di interessi, ammiccamenti e trattative, trovando – assai spesso – solo dichiarazioni di procuratori e familiari utili esclusivamente a raccogliere qualche click in più.

Sarà così ancora per qualche giorno, fino a quando il mercato non sarà ufficialmente concluso e per qualche mese l’attenzione sarà quasi tutta sul rettangolo verde.

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Campo da gioco in cui il Napoli, sin dai primi minuti dell’esordio al Maradona col Sassuolo, ha dimostrato di saper stare con determinazione e qualità.

Quindici minuti con 75% di possesso palla, un palo di Raspadori, un probabile rigore su Osimhen ed uno netto (assegnato e realizzato dal numero 9) su Politano.

Il vantaggio dagli undici metri ha capitalizzato un importante sforzo offensivo ed una superiorità parsa evidente in lungo e in largo in ogni fase di gioco per tutta la prima mezz’ora, lasciando ai neroverdi solo l’ultimo quarto d’ora.

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E’ – comunque – un Napoli diverso, che cerca molto di più il lancio lungo sugli uomini di fascia e, soprattutto, sul formidabile attaccante nigeriano, rinunciando quasi del tutto alla costruzione che non passa più dal centro ed esclude troppo spesso le buone idee di Lobotka.

Potrebbero certamente essere digressioni estive e concessioni agostane, ma pare già piuttosto evidente che gli azzurri di Garcia occupano il campo diversamente da come facevano quelli (gli stessi) di Spalletti.

Seconda frazione di gioco subito caratterizzata dall’espulsione ingenua di Maxime Lopez e dal forsennato attacco azzurro alla ricerca del raddoppio interrotto dal rigore sbagliato (perché tirato malissimo) da un troppo molle Raspadori e realizzato grazie al ritrovato asse offensivo Kvaratskhelia-Di Lorenzo.

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Sensazionale impatto del georgiano sul campionato italiano anche al secondo anno e dopo meno di tre minuti dall’ingresso in campo.

Due giornate sono certamente poche, forse nulla per poter esprimere giudizi, sono sufficienti però a cogliere elementi indiziari e conferme sulla qualità della rosa e sensazioni positive circa il desiderio dei Campioni d’Italia di difendere il tricolore splendente in petto.

Uomo copertina, in ogni caso, il centrocampista polacco pluricitato nella settimana più strana del calciomercato azzurro, modello di attaccamento alla maglia e simbolo antico d’un calcio romantico che sarà bello raccontare nel tempo che verrà.

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Piotr Zielinski è stato il migliore in campo, per qualità di giocate, quantità di idee e valore complessivo dello spazio occupato sul rettangolo verde.

Buona la prima in casa al Maradona, in attesa di vedere, a partire dalla prossima, quanto si è già pronti a far nuovamente da locomotiva.

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