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Angolo del tifoso

ANGOLO JUVENTUS – A piccoli passi

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Bremer Juventus
Tempo di lettura: 3 minuti

La Juventus esce indenne dall’insidiosa trasferta dell’Olimpico, pareggiando per 1 a 1 con la Roma.

Certo, l’impegnativa gara con il solido gruppo di Daniele De Rossi non era l’ideale per interrompere l’astinenza da vittoria.

E, comunque, anche a forza di pareggi l’obiettivo minimo (o massimo?) stagionale della qualificazione Champion’s arriverà. Sempre con la massima accortezza e non forzando troppo l’andatura. A piccoli passi.

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Dente avvelenato

Per Max Allegri non fa alcuna differenza arrivare terzo o quarto. La sua conferma per la prossima stagione è già certificata dal sontuoso contratto quadriennale firmato a suo tempo. Se la società volesse esonerarlo si dovrebbe comunque sobbarcare la spesa del suo ingaggio. In aggiunta allo stipendio di chi sarebbe chiamato a prendere il suo posto.

Nessuno vorrebbe iniziare un nuovo campionato con un tecnico in scadenza ma una eventuale separazione lascerebbe molte conseguenze, quasi tutte negative. Nel frattempo lui vive giorno per giorno, partita dopo partita. E questa spedizione capitolina rischiava di essere resa molto indigesta.

Tra le fila giallorosse c’è un colosso di colore con il dente avvelenato, provvisto di una certa confidenza con la rete avversaria. Romelu Lukaku ha più volte sfiorato la maglia bianconera, in passato.

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Un progetto mai realizzatosi, a volte per la presenza di inquilini troppo ingombranti nello stesso ruolo altre per mancate intese sulle somme da versare. Si fa rimpiangere alla maniera dei bomber, con la rete del vantaggio per i suoi. E impone ai rivali di impostare una partita da rimontare. E con una certa urgenza. Non a piccoli passi.

Nervosismo ed imprecisione

In certe situazioni il fardello più gravoso è quasi tutto sulle robuste spalle di Dusan Vlahovic.  Il centravanti serbo è la punta di diamante dell’attacco bianconero, l’uomo a cui aggrapparsi nei momenti difficili. Per i compagni diventa quasi un obbligo cercare di innescarlo per fargli rimettere le cose a posto con una rete delle sue.

Il problema è che, però, le responsabilità eccessive sembrano appannare i riflessi del ragazzo di Belgrado e confondergli la mira. In determinati momenti sembra di vedere in campo il suo cugino scarso.

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Lento, nervoso, impreciso. Tiri sbilenchi alternati a plateali gesti di stizza. La retroguardia capitolina ha gioco facile nel neutralizzarlo. Lui esce dall’area piccola con la testa incassata nelle spalle dopo ogni occasione sprecata. A piccoli passi.

Cambi di ritmo

Per buona sorte della Juventus  il suo compagno di reparto è in serata di vena. Di Federico Chiesa conosciamo a memoria pregi e difetti. E sappiamo che, quando l’ispirazione lo sorregge, è capace di mutare l’andamento di una partita da solo. Le sue finte, i suoi guizzi, la sua inventiva producono dei fulminanti cambi di ritmo. E il clima dell’Olimpico sembra accendere il suo estro da giocoliere.

Una volta accertato che il cannoniere della squadra ha le polveri bagnate, provvede istantaneamente ad armare un’altra bocca di fuoco. Gli basta bruciare il marcatore e scodellare un perfetto cross al centro. Il buon Bremer, difensore di mestiere e bomber per l’occasione, non si fa pregare per capitalizzare a dovere un cosi grazioso omaggio. E una volta rimesso in parità il risultato si può tornare alle sane e vecchie abitudini.

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Dritti verso la meta, con equilibrio e moderazione. A piccoli passi.

Meglio un uovo oggi

A questo punto l’audacia suggerirebbe di puntare al colpo grosso. Prendersi i tre punti, adesso, vorrebbe dire mettere una seria ipoteca alla prossima Champion’s.

Ma l’attuale filosofia del gruppo di Allegri è quella di tenersi alla larga dai rischi. Ad una succulenta gallina per domani si preferisce il modesto uovo di oggi.

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I due attaccanti lasciano il posto ai loro sostituti più per tirare il fiato che per attentare alla rete altrui. E per aggiungere un altro tassello al mosaico messo insieme dal prudenziale mister toscano. Costanza, tenacia e un pizzico di fortuna per conseguire l’obiettivo.

A piccoli passi.

(Foto: Depositphotos)

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