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DIVERSO PARARE – Alzala, Capitano!

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Alzala per voi…

E allora alzala, Capitano.
Alzala per te stesso, per quel sogno iniziato lontano da qui e da ora, lontano nel tempo e nello spazio, ed alzala per quel sogno tenuto vivo quando giocavi fra i sassi.
Alzala per quel bambino con gli occhi a mandorla che, da qualche parte in Corea del Sud, correva a passettini veloci dietro un pallone.
Alzala per quel ragazzo povero di Lagos, per quelle bottigliette d’acqua vendute in Nigeria: è il pensiero di quell’acqua per lui amara come la povertà, forse, che lo fa correre senza mai sentire fatica.
Alzala per quel piccolo Cholo venuto da terre focose, quel piccolo Cholo che sarà cresciuto anche tra agi e privilegi, ma che dentro ha un’anima indionapoletana.
Alzala per il cubo slovacco, che da ragazzino dovette essere di sicuro capoclasse e dovette dirigere il traffico dei bambini mentre uscivano da scuola.
Alzala per i sogni di un bambino georgiano, cresciuto magari guardando un suo connazionale milanista e che poi, al Milan, è venuto a scucire dal petto il tricolore.
Alzala per il ragazzino di Cimitile, andato in giro come il Massimo di “Ricomincio da tre”: “pe’ viaggia’, pe’ cunoscere”, non per emigrare.
Alzala, insomma, per ciascuno di voi, voi che mai venti, venticinque anni fa, avreste pensato di regalare al popolo più passionale la più appassionante delle cavalcate.
Alzala per il Mister, che ai nostri occhi e nel nostro cuore sarà sempre e per sempre l’allenatore degli “Inavvicinabili”.

…e alzala per noi!

E poi, Capitano, alzala per noi.
Certo, per tutti quelli che vedrai allo stadio e che saranno per strada, perché le gioie belle e vere sono più vere e più belle se condivise. Un po’ di più, però, alzala per noi che al mattino, di lunedì, di mercoledì, di giovedì, di domenica, se il Napoli non ha vinto ci svegliamo male perché la notte precedente abbiamo dormito peggio. Un po’ di più alzala per noi che, quando ci congediamo da quelli come noi, non ci diciamo “ciao” e neppure “arrivederci”, ma sempre e solo “Forza Napoli” (e ancora un po’ di più per me, che – come mi insegnò mio zio – rispondo “oggi e sempre”).
Alzala per tutti, per chi vi festeggia, per chi vi vuol bene, quindi: un po’ di più, alzala per noi che siamo Malati e lo sappiamo e telefoniamo al numero 1926 per NON farci curare.
Auguri a voi, Capitano, auguri a noi.
È fatta, è vostra, è nostra.

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