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Boniek: “L’arbitro ha rovinato Juventus-Napoli”

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Boniek
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L’ex attaccante polacco Zbigniew Boniek di JuventusRoma ha rilasciato un’intervista ai microfoni della trasmissione radiofonica Radio Anchi’io Sport di Rai Radio 1. Alcune parole del dirigente sportivo riportate da tuttomercatoweb.com:

“La partita Juve-Napoli è stata bella, intensa, il Napoli ha giocato meglio, la Juve ha subìto il gioco degli azzurri, però tutto andava liscio. Purtroppo l’arbitro Fabbri ha commesso degli errori che alla fine hanno scatenato il nervosismo dei giocatori. C’era il rosso a Gatti, non si può dare uno schiaffo in campo con cattiveria. Sul fallo di Mlik a Lobotka, l’arbitro deve avere il coraggio di fischiare subito il fallo, non deve aver bisogno del VAR per farsi aiutare. Con il VAR si è creato il problema per cui gli arbitri hanno paura di prendere decisioni. Il VAR non è solo correzione ma anche suggerimento”.

Cosa pensa della restituzione dei 15 punti alla Juve?
“Non è il mio campo, mi piace parlare di cose che so e capisco. Si tratta di rimodulare la sentenza e di rifarla un po’ più morbida, alla fine saranno 7-10 punti in meno, ma non saprei”.

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Roma-Juve possibile finale di Europa League?
“È una bella realtà che si può verificare, sia la Roma che la Juve partono con un leggero vantaggio nel pronostico delle semifinali. Una finale Roma-Juve a Budapest sarebbe storica. E non dimentichiamo che una squadra di Milano andrà in finale di Champions e non andrà a Istanbul per perdere. C’è una grande possibilità di vedere tre finali europee con partecipazione italiana. Vuol dire che qualcosa sta cambiando, il livello del calcio italiano un pochino si sta alzando. A mi avviso, giocare in Italia rimane sempre la cosa più difficile che c’è in Europa: è un calcio scorbutico, dove ti fanno falli, ti tirano la maglia. Se giochi bene in Italia, puoi giocare bene ovunque. Magari è un po’ snobbato, soprattutto per le infrastrutture, ma mi auguro che presto il calcio italiano possa tornare ai livelli degli anni ottanta e novanta, quando era il calcio più importante in Europa”.

Milan in semifinale di Champions nonostante 22 punti di ritardo dal Napoli in campionato.
“È la bellezza dello sport, nel calcio c’è più possibilità che il più forte possa perdere contro il più debole rispetto ad altri sport di squadra. Se analizziamo il doppio confronto tra Milan e Napoli in Champions, il Napoli ha giocato molto bene, però ha subìto i contropiedi di Leao. Nel calcio puoi battere 20 corner e avere il 70% di possesso palla e perdere 1-0. Mi spiace un po’ per il Napoli, ha fatto una stagione straordinaria e ora festeggeranno meritatamente lo scudetto. Per la Champions ci riproveranno l’anno prossimo, la Juve ci prova da 27 anni. Non è semplice vincere”.

Un commento sulla stagione di Zielinski?
“Per me è uno dei più forti centrocampisti in circolazione: si riesce sempre a liberare bene dell’avversario, è ambidestro, è intelligente. Se fosse stato un po’ più smaliziato, avrebbe potuto fare ancora di più, è troppo bravo ragazzo. Tutti hanno alti e bassi, ma nei momenti decisivi c’è sempre, come ieri”.

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Ancora razzismo negli stadi.
“La trovo una cosa scandalosa, questa è ignoranza, è imbecillità di certe persone che vanno allo stadio. Con i social media e il web il livello di pensiero e di atteggiamento si è abbassato”.

Questo Napoli è più forte di quello di Maradona?
“Il calcio era diverso, non si possono fare paragoni. Va glorificata la squadra di Maradona, era piena di campioni, ma va fatto un monumento anche a questo Napoli. Non partiva favorito a inizio anno, è stato allenato benissimo, Spalletti ha trovato soluzioni difficili da immaginare come Lobotka davanti alla difesa. Poi la grande stagione di Osimhen, gli arrivi di Kvara e Kim. Un capolavoro frutto del lavoro di tutti, ognuno ha messo un mattone. Bisogna fare gli applausi a questo Napoli, per come vince e come gioca, vince la partita perché le domina. Ma Maradona è unico, come Maradona non c’è nessuno e non ci sarà mai più”.

(Foto: Depositphotos.com)

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