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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Venerdì di passione

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Dopo la pesante sconfitta casalinga patita contro il Milan, era lecito attendere la trasferta di Lecce soprattutto per capire quale fosse lo stato psicologico del Napoli

In una gara complicata, in una trasferta non banale e contro un avversario che in casa in stagione ha reso la vita complicata alle romane, all’Atalanta ed anche ai rossoneri di Milano.

In un primo tempo in cui gli azzurri (a parte il bel colpo di testa di Di Lorenzo per il meritato vantaggio) hanno fatto registrare il 74% di possesso palla e dove la squadra di Spalletti ha svariato da destra a sinistra mentre i pugliesi hanno pressato furiosamente correndo tantissimo, l’audio dello stadio ha restituito quasi esclusivamente per una decina di minuti cori offensivi verso il Presidente De Laurentiis.

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Un paradosso, probabilmente anche una vergogna.

Si discuterà a lungo, a prescindere da quel che si raccoglierà alla fine, di questa straordinaria stagione, ma non ci si potrà sottrarre, in separata sede, ad una riflessione sul tifo azzurro, sui gruppi organizzati e sulla capacità (non esattamente un vanto) degli stessi di far parlare di sé in un contesto dove bisognerebbe lasciare palcoscenico e riflettori solo ad una squadra straordinaria, che andrebbe applaudita ed incoraggiata, a prescindere da quel che chiunque pensa personalmente del suo presidente.

Inizio ripresa complicato, non solo per il momentaneo pareggio, ma anche per la remissività degli azzurri e le troppo frequenti difficoltà a centrocampo.

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A parte il provvidenziale infortunio difensivo dei padroni di casa che è valso il raddoppio della squadra di Spalletti, poco altro da ricordare della seconda parte del match, se non fosse per il preoccupante risentimento muscolare di Giovanni Simeone, entrato bene per Raspadori dopo l’ora di gioco.

Nel Venerdì più importante della cristianità, quello della Passione, della sofferenza e del digiuno, gli azzurri hanno faticato molto più del previsto, patendo – specie nel finale – parecchi contrasti, ma riuscendo comunque ad ottenere il massimo possibile.

La vittoria a Lecce vale i 74 punti in classifica, l’allontanamento dei fantasmi che – in ogni caso – molti volevano vedere e qualcuno addirittura diceva d’aver visto.

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Non era assolutamente facile portare a casa i tre punti contro la squadra di Baroni, ma fortunatamente si va alla Pasqua con la felicità del risultato finale favorevole.

Si riparta dall’abbraccio “ammucchiato” del primo tempo sul gol di Di Lorenzo, dal sorriso del Capitano e dalla rabbia agonistica finale per un fischio arrivato troppo presto, fermando un terzo gol a quel punto assai probabile.

E’ il mese di aprile più importante di sempre, sarà – a prescindere da tutto – una meraviglia viverlo ed un privilegio raccontarlo.

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Sperando che nell’uovo di cioccolato Spalletti ritrovi smalto, condizione, brillantezza e… magari anche il miglior Osimhen.

In vista di mercoledì, poi, massimo rispetto e… nessuna paura.

 

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