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Napoli, parole d’amore di Simeone: “Qualcosa dentro di me mi diceva di venire qui”

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Simeone Napoli
Tempo di lettura: 3 minuti

Nel corso di un’ampia intervista a Le Nacion, Giovanni Simeone si è raccontato: dalla famiglia alla nazionale, passando per il recente trasferimento al Napoli.

Ecco le sue parole, riportate da Gianluca Di Marzio.

Il soprannome e il peso di essere il figlio del Cholo

“All’inizio non mi piaceva il soprannome ‘Cholito’, ma ora so va ancora oltre mio padre. Si riferiscono a quello che ho fatto e faccio in Italia. Essere figlio di… ha dei vantaggi, non si può negarlo, ma d’altronde tutto costa un po’ di più. Ho lottato per dimostrare che ero uguale agli altri e non solo il figlio di..”

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I fratelli

“Giuliano è il migliore tra i tre per le sue caratteristiche e con la palla. Nel calcio serve molto di più e, d’ora in poi, a 19 anni, dipenderà molto da come risolverà anche le situazioni extra calcio. Ora dipenderà anche dalla sua personalità. Cerco molto di aiutare i miei fratelli e anche mio padre. Sono molto appassionati”.

Il calcio

“L’adrenalina del calcio non mi imprigiona, la metto al suo posto: ne ho bisogno per migliorarmi, ma non mi imprigiona, né mi soffoca, né mi toglie la vita. Mi piace molto la meditazione e ho imparato le tecniche della respirazione. Con mia moglie, si parla molto di argomenti totalmente estranei al calcio. Mi piace viaggiare e imparare altre culture”.

Maradona

“È stupendo. Tutti ti parlano di Diego. Tutti ti dicono che hanno vissuto qualcosa con Diego. Te lo raccontano con passione, come se fosse successo a loro ieri e forse erano gli anni ’90. Diego non è più qui ma è come se ci fosse. Lo hanno sempre presente, tutti i giorni. La gente soffre ancora la differenza tra nord e sud. Diego li ha salvati dall’oblio. È una gioia per loro che va oltre il calcio. Questa è una città così appassionata: avere Diego tra loro è un grande orgoglio. La gente ha un cuore grande, si dona. Diego ha dato loro luce, speranza, li ha convinti di poter combattere contro il potente nord. È quello che ti dicono ogni giorno. Ha lasciato un segno per sempre. Adesso in tanti mi dicono: ‘Dato che non saremo in questo Mondiale, saremo tutti argentini’. Ci si aspetta molto dalla nostra squadra in Qatar ed è merito di Diego. L’Argentina fa parte di questa città”.

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Napoli

“Al di là della grandezza, di quanto sia competitivo il club, c’era qualcosa dentro di me che mi diceva che era il Napoli: dovevo venire qui. La trattativa a un certo punto si è bloccata, eppure non mi sono mai mosso di un centimetro dal mio desiderio: volevo andare al Napoli. Non mi sono mai sentito come qui, a Napoli. Mi sentivo pronto per competere in una squadra davvero grande, per poter vincere. È giunto il momento e mi sento pronto”.

La nazionale argentina

“Credo sempre nella Nazionale, non rinuncio al sogno di essere nella lista dei Mondiali, ma ci sono tanti bravi giocatori. Le possibilità le ho, e le avrò sempre: ogni domenica ho la possibilità di dimostrare a Scaloni che voglio esserci. Non mi scoraggerò mai”.

(Foto: Depositphotos)

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