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Angolo del tifoso

ANGOLO MILAN – Atto di forza

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Il Milan vince la partita più delicata dell’anno, disputando un match a tratti inguardabile, con un incredibile atto di forza. Se la partita si gioca contro la seconda squadra della città, si chiama derby e se vinci un derby giocando male, allora davvero puoi pensare di cambiare l’inerzia di una stagione.

Vincere un derby

Nessuna partita è fine a se stessa, ma vincere un derby con una pressione simile addosso, con il peso di una classifica come quella odierna, ti può regalare un surplus di adrenalina fondamentale per la volata finale di stagione. La forza di un derby è tale da riuscire a far combaciare punti molto distanti fra loro, come critica, classifica e come curvatura dello Spazio-Tempo. L’ultima partita dell’Inter, persa in casa, risale al 17 Ottobre 2020. Era sabato. Si giocava alle 18:00. Ed era un derby. Epica a parte, non è stata una partita che il Milan ha giocato bene. Calabria e Saelemekers in balia della catena sinistra interista Bastoni-Perisic, di gran lunga più in partita della catena sinistra rossonera, Theo-Leao, mai entrati in partita. Kessie male nei panni del trequartista, mai libero in fase di proponimento e sempre sovrastato da Brozovic, regista box-to-box della manovra nerazzurra. Bene Bennacer, nel suo continuo tentativo di mettere ordine e pulire tutti i palloni e bene Tonali, l’unico a tenere occupato Handanovic, con una parata prodigiosa al 34min poco prima del vantaggio interista. Prezioso il lavoro dei due mediani che spesso da soli si trovavano a contrastare la manovra interista, molto più fluida e davvero pericolosa nelle ripartenze. Kalulu e Romagnoli non avevano un compito facile perchè Lautaro e Dzeko non offrono punti di riferimento. Due attaccanti centrali cosi mobili, sono difficili da marcare, pericolosi. Alla minima distrazione si possono aprire voragini centrali e lasciare campo aperto agli inserimenti dei centrocampisti come Brozovic e Barella o ai due laterali, devastanti negli spazi aperti come Dumfries e Perisic.

Maignan e Giroud

Su tutti hanno giganteggiato Giroud ma soprattutto Magic Mike Maignan. Un autentico muro di riflessi contro tanti tiri pericolosi dell’Inter. Almeno 3 parate decisive nel primo tempo che hanno impedito un passivo impossibile da recuperare e che definitivamente conferiscono a questo “goalkeeper” francese, quel carismo silenzioso che solo i grandissimi possono vantare. E lo stesso vale per l’altro francese che di mestiere fa l’attaccante e che con questa doppietta decisiva, entra di diritto nella storia del club rossonero. Da adesso in poi sarà molto difficile per Pioli tenere fuori Giroud, vista anche la media punti importante che il Milan realizza con lui in campo. Se il primo gol è di opportunismo vero, il secondo è fattura da attaccante di razza. Da campione del mondo. Bennacer passa il pallone a Brahim Diaz che lo smista subito a Calabria. Giroud si muove in orizzontale, chiede palla, si smarca da De Vrij con il colpo di tacco destro e si sposta la palla sul sinistro, bucando lo spazio libero con un tiro rasoterra che non lascia scampo.

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Lezione Milan

Per verticalità dell’azione, per i pochi tocchi impiegati e per la rapidità di esecuzione, è un gol da manuale. Tre passaggi, tiro, gol. Le partite si vincono con questa semplicità. E l’insegnamento ulteriore, di Maignan e Giroud è che le partite si vincono con l’atteggiamento. Non solo con le spese folli nel fanta-calciomercato. Maignan è costato quanto le commissioni dei procuratori di Vlahovic, Giroud forse a malapena 2 milioni di euro. Il rapporto fra punti fatti e soldi spesi è altissimo ed è la conferma della bontà della politica intrapresa dal club. Risanamento del bilancio e oculatezza nella spesa e nella selezione dei calciatori. Un master di gestione moderna che il Milan sta impartendo alla Serie A italiana e ad una classe intera di giornalisti e mezzi-giornalisti che per qualche click e qualche applauso, cadono troppo spesso nella brutta abitudine di parlare troppo prima e tacere troppo dopo. Fino a quando non sarà un algoritmo a decidere anche lo sport, le partite vanno vinte sul campo. E potrà capitare che si perda, pur dominando. E che si vinca, pur giocando male per 75min. Proprio come nel Calcio. Proprio come durante un derby.

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