Angolo del tifoso
ANGOLO JUVENTUS – Chi viene e chi va

La Juventus interrompe l’estenuante serie di pareggi regolando il Milan con un secco 2 a 0.
A confortare non è solo il punteggio, finalmente gli uomini di Thiago Motta hanno offerto una prestazione convincente.
E contro un avversario di prestigio, uno con cui c’era una ferita recente da sanare, la beffa dell’ultima Supercoppa. E’ bello anche sottolineare che la vittoria è arrivata in un momento particolare della stagione, quello del mercato di riparazione.
La concentrazione all’interno del gruppo rimane alta anche se più di uno sa di poter svuotare l’armadietto nello spogliatoio da un momento all’altro. Per far posto ad un nuovo acquisto. Chi viene e chi va.
Sirene d’Oltremanica
Andrea Cambiaso, ad esempio. Il ragazzo di Genova è cresciuto parecchio in questi ultimi anni. Ha fatto la sua brava gavetta nelle serie inferiori, ha ultimato il suo svezzamento con un proficuo anno di apprendistato a Bologna, si è imposto titolare nella Juventus e anche in nazionale. Con pieno merito: usa entrambi i piedi con sapienza, al punto da fungere spesso da perno del gioco pur essendo fondamentalmente un difensore.
E queste doti hanno attirato le attenzioni di club blasonati: le sirene d’Oltremanica hanno sussurrato un canto incentrato su un assegno da 80 milioni di euro. Tutti da versare sull’unghia per assicurarsene le prestazioni.
Ovvio che una simile cifra abbia fatto drizzare le orecchie alla dirigenza. Altrettanto ovvio che lui, pur continuando a stare fisso sul pezzo, prenda in considerazione l’ipotesi di un trasferimento.
Nel frattempo è arrivato, guarda caso, un giovane terzino portoghese, Alberto Costa. Chi viene e chi va.
Bomber sul mercato
Stesso discorso per il goleador di giornata, Samuel Mbangula. Anche se sono passati solo pochi mesi dal suo esordio, l’ex prodotto della Juventus Next Gen gioca ormai con personalità da veterano.
Corre per due, lotta come un gladiatore e si toglie anche lo sfizio di travestirsi da cannoniere. Con la marcatura di ieri, quella che ha sbloccato il risultato contro i rossoneri, le reti stagionali sono già a tre.
Non male per chi dovrebbe ancora essere un apprendista nel calcio dei grandi. Tanta sfrontatezza non poteva non essere notata: il neo bomber ha parecchie richieste sul mercato, il suo status di prodotto del vivaio garantisce al club una ricca plusvalenza in caso di vendita.
Se tale evento si verificasse ci sarebbe solo da chiedersi se l’entità della cifra incassata farebbe dimenticare tanto facilmente le sue poderose sgroppate sulla fascia. A prescindere dalla validità dell’eventuale sostituto, naturalmente. Chi viene e chi va.
Cambi alla dinamite
E, a proposito di avvicendamenti, in attesa che le trattative vadano a buon fine e portino nuovi volti alla Continassa, gli effettivi attualmente in organico non stanno con le mani in mano.
Al rientro in campo dopo l’intervallo ci si accorge che il talentino Kenan Yildiz non è più in campo. Un piccolo risentimento inguinale l’ha escluso dal match. Poco male: al suo posto c’è uno scoppiettante Timothy Weah, uno che ha una voglia matta di dimostrare a tutti che quello che conta non è il cognome.
L’intento è lodevole, il modo di realizzarlo ancora meglio. Alla prima occasione utile il figlio d’arte in salsa yankee mette in mostra la sua falcata da pantera, punta dritto alla porta avversaria e fissa il raddoppio con un perentorio diagonale.
Una cavalcata che non lascia spazio a discussioni, davanti ai suoi tifosi, contro la squadra che è stata del celebre padre. E un messaggio molto chiaro per tutti: si presentino pure gli aspiranti al suo ruolo, qualsiasi concorrente dovrà vedersela con lui per guadagnarsi il posto in squadra. Chi viene e chi va.
Ritagliarsi una funzione
E, una volta messo al sicuro il risultato, scocca l’ora del brasiliano Douglas Luiz. Al suo arrivo le aspettative erano enormi, l’ultima stagione da fenomeno all’ Aston Villa (dieci gol e altrettanti assist) lo accreditava come sicuro punto fermo della formazione.
E, invece, una preparazione atletica deficitaria e alcune incomprensioni con l’allenatore l’avevano spedito dritto in panchina, declassandolo a flop di mercato. Al punto che molti davano per certo che la società l’avrebbe scaricato a Gennaio, condannandolo ad un mesto ritorno in Inghilterra.
Ma il tocco di palla non l’ha mai smarrito, la visione di gioco pure. Aggiungetevi un pizzico di orgoglio professionale e una condizione fisica decente ed ecco il regista carioca nella sua versione 2.0. C’è da congelare la partita? Bene, ci pensa lui.
Entra, si piazza al centro del campo e smista palloni con disinvoltura da prestigiatore. Rende invisibile la sfera agli avversari e la materializza al posto giusto per i compagni. Si è ritagliato una funzione all’interno della squadra, c’è tempo per gli addii. Altrettanto dicasi per individuare il successore, ammesso che ce ne sia bisogno. Chi viene e chi va.
Una poltrona per due
Il finale vede anche il ritorno di Dusan Vlahovic. E stavolta la sua apparizione non è accompagnata dai consueti sospiri di sollievo. Da qualche giorno non è più l’unico centravanti di ruolo a disposizione di Thiago Motta. Questione di ore, qualche impiccio burocratico da sciogliere, e il nuovo attaccante Randal Kolo Muani inizierà a sgambettare in allenamento assieme a lui.
E’ arrivato per affiancarlo in prima linea o per giocare al suo posto? Dipende da tante cose: il suo rendimento, quello del collega (o rivale?), le idee del mister a riguardo. Probabile che si arrivi ad una situazione del tipo “Una poltrona per due” e che il perdente saluti la compagnia. Chi viene e chi va.
(Foto: Depositphotos)