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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Vivi, Vegeti e… finalmente Vincenti

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Raspadori Napoli
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – Juventus, checché ne dicano alcuni tifosi bianconeri, non sarà mai una partita qualunque.

Per gli azzurri, come è noto, è la “sfida delle sfide”, ma è innegabile che il match sia molto sentito anche dai numerosissimi tifosi a strisce residenti nel centro-sud, che (utilizzando un eufemismo) poco apprezzano la società di Aurelio De Laurentiis.

E’ per questo che anche in una deludente stagione come quella attuale, soprattutto per gli azzurri, ma nel periodo recente anche per i bianconeri (che hanno visto fuggire l’Inter), il posticipo domenicale è partita comunque dal sapore particolare e molto sentita.

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L’ha giocata subito aggredendo l’avversario Francesco Calzona, con una partenza sprint fatta di aggressività a centrocampo e buone combinazioni sulle fasce.

Fatta eccezione per il timido approccio di Traoré ed un paio di errori shock di Olivera, infatti, i campioni d’Italia hanno dato subito la sensazione di voler condurre la partita e dominare con organizzazione di gioco e qualità di palleggio.

La palla spostata con velocità e criterio da destra a sinistra ha procurato, nel corso del primo tempo, tre cartellini gialli per i calciatori di Allegri, messi in difficoltà dalla varietà offensiva azzurra e soprattutto dalle giocate di Kvaratskhelia ed Osimhen, ma capaci di costruire le migliori occasioni da gol grazie a Dusan Vlahovic.

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Fino al 42esimo, fino a quando il 77 georgiano ha deciso di prolungare un momento di stagione particolarmente positivo portando in vantaggio i suoi.

Più pericolosa la Juventus, ma meritatamente in vantaggio il Napoli alla fine del primo tempo, coraggioso nel cercare la costruzione dal basso e tanta profondità di palleggio con un’efficacia che in stagione s’era finora vista pochissimo.

Possesso palla prolungato e costante anche nella ripresa per la squadra di casa, con dinamiche assai simili alla prima frazione.

Nel momento peggiore bianconero, improvvisamente il gol del pareggio, grazie ad un diagonale di Chiesa sul quale forse Meret poteva fare qualcosa in più. 

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L’ha vinta alla fine il Napoli con un rigore (nettissimo, ma parimenti ingenuo) sbagliato di Osimhen, corretto in gol da una corsa rabbiosa e determinata di Giacomo Raspadori. 

La vittoria vale molto di più dei tre punti che avvicinano l’Atalanta e lasciano inalterata la distanza dalla quarta.

Azzurri che hanno concesso troppe palle gol agli avversari, alcune delle quali davvero colossali, ma risultato finale che finalmente sorride alla squadra che l’anno scorso ha dominato in lungo e largo la stagione.

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L’ha decisa di nuovo il numero 81, che poco più di dieci mesi fa aveva spalancato le porte d’uno scudetto ormai solo questione matematica.

Il Napoli è vivo, vegeto e… finalmente anche vincente.

Finalmente in campo si sorride, ci si abbraccia e si gioisce per i risultati raggiunti.

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E’ una notte in cui il tricolore sul petto prende un po’ del colore che stava perdendo, una domenica sera che aumenta il dispiacere per il tempo perduto ed il cammino sprecato.

Dopo i sei gol al Sassuolo, però, averne fatti due in casa alla Juventus dà fiducia e coraggio per quanto dovrà ancora accadere in un mese di marzo più che decisivo per le sorti e le speranze del team campione d’Italia.

Si proverà, da qui alla fine, a salvare onore, dignità e… piacevoli freschi ricordi.

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I conti si faranno alla fine, ma con tre punti in più al Maradona si dorme meglio e qualche timido auspicio può affacciarsi all’orizzonte.

(Foto: Depositphotos)

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