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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Armi spuntate e dischetto sfiatato

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Mazzarri
Tempo di lettura: 2 minuti

Prima parte del match ben giocata dagli azzurri, positivi e propositivi anche senza vere e proprie occasioni da gol.

Mezz’ora iniziale comunque equilibrata nella quale la cosa più scandalosa è stata la mancata ammonizione a Chalanoglu, che l’avrebbe meritata in almeno tre occasioni e che – per somma di falli – non avrebbe dovuto finire neppure il primo tempo.

Ed invece, con poca sorpresa, il primo giallo l’ha preso Amir Rrahmani per un fallo a centrocampo.

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Secondo tempo, invece, nel quale il metro arbitrale è cambiato del tutto, con l’uomo in maglia gialla che ha ammonito tutto quello che gli è arrivato a tiro, arrivando addirittura ad espellere Simeone al secondo fallo commesso dopo un primo cartellino oggettivamente eccessivo.

Il rosso mostrato all’unico attaccante azzurro ha inevitabilmente cambiato del tutto l’ultima mezz’ora del match, diventata un’estenuante attesa di un triplice fischio utile ad allungare la partita fino ai calci di rigore.

Walter Mazzarri, però, non ha fatto i conti con la regola più antica del gioco del calcio, quella che a furia di indietreggiare le linee rinunciando del tutto a giocare e proporre, prima o poi il gol si subisce, a meno di straordinari colpi di fortuna.

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Ha segnato Martinez, ma la Supercoppa Italiana l’ha vinta Simone Inzaghi inserendo Alexis Sanchez, Frattesi ed Arnautovic. La differenza è tutta lì.

Perché se dall’altra parte i ricambi sono Lindstrom e Gaetano, c’è davvero poco da arrabbiarsi.

Rientra in Italia un Napoli diverso da quello che era partito per l’Arabia.

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Con altre defezioni e con un nuovo modo di giocare, più adatto al mister, ma forse un po’ meno ai tifosi.

Con otto milioni di euro garantiti dai premi arabi, ma con la sana consapevolezza che dopo il pieno di entusiasmo della scorsa stagione, l’anno in corso sta restituendo società e squadra alla dimensione che per tanti anni è stata normalità.

Se c’è una squadra italiana contro la quale giocare in dieci è davvero faticoso, questa è l’Inter, solida in difesa, forte nel mezzo, abile ad aprire il gioco su esterni di grande qualità e con attaccanti di primissimo livello.

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Complimenti ai vincitori, ma che peccato non averla giocata a pieno organico, ad armi pari e… con un arbitraggio di qualità.

L’unica cosa positiva di una Supercoppa giocata in Arabia con inizio partita alle 20 e finita senza rigori è un match finito alle 22 (in realtà lo era già mezz’ora prima) che consente di guardare anche un film prima di andare a letto.

Magari un thriller psicologico o un’avvincente serie televisiva.

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Recuperando senso logico, tensione emotiva e colpi di scena.

Esattamente ciò che è mancata a Mazzarri in una finale giocata ad armi spuntate e decisa da un fischietto sfiatato in maglia gialla atteggiatosi sin dall’inizio a peggiore in campo.

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