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Tre cose sulla Supercoppa

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Kvaratskhelia Napoli
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Il papocchio. Se la FA Cup, la più antica competizione calcistica al mondo, si gioca dal 1923 sempre nello stadio di Wembley (salvo gli anni della ricostruzione dello stadio stesso), un motivo ci sarà. Ma al di là della scelta opinabile di giocare la Supercoppa Italiana così lontano dall’Italia e dai tifosi italiani. Ed al di là della scelta scellerata di andarsene addirittura in Arabia Saudita con tutte le contraddizioni del caso, appare incomprensibile la decisione di calendarizzare un trofeo del genere, che con la nuova formula della “Final Four” prende una settimana di tempo, in contemporanea non con una, ma bensì con due competizioni continentali come Coppa d’Africa e Coppa d’Asia.

Un errore probabilmente dettato da puro dilettantismo, ma fatto sta che tra le quattro finaliste di questa Supercoppa, l’unica a pagare cara la scelta delle date sarà proprio il Napoli costretta a giocare senza Osimhen ed Anguissa, non proprio dei panchinari. E per la cronaca, Lazio e Inter non hanno giocatori impegnati con le nazionali, mentre la Fiorentina ha il solo Kouamè che però in questa stagione ha messo a referto solo sette presenza da titolare.

Viola. Ecco che allora per la squadra campione d’Italia la Supercoppa diventa un’impresa. Vuoi per la questione Coppa d’Africa, vuoi per i problemi di rendimento di una prima parte di stagione segnata da addii ed esoneri, vuoi per le indisponibilità dovute a problemi fisici che vedranno sicuri assenti tra gli altri per la semifinale con la Fiorentina Meret, Natan, Olivera e Demme.

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E proprio in semifinale il Napoli incontrerà quella che in questi ultimi tre anni è diventata la sua bestia nera. Quella squadra di Italiano che due anni fa aveva eliminato il Napoli dalla Coppa Italia battendo la squadra di Spalletti 5-2 al “Maradona”, prima di vincere 3-2 all’ombra del Vesuvio in campionato ad aprile 2022 cancellando ogni sogno scudetto degli azzurri, ed ancora 3-1 solo tre mesi fa.

L’occasione. La storia recente sembrerebbe dunque dare il Napoli sfavorito in semifinale con la Fiorentina, e comunque non all’altezza dell’inter, come sentenziato da tutte le agenzie di scommesse (si paga 1,90-2,00 per i nerazzurri ed invece 3,25-4,00 per gli azzurri). Eppure non può essere così. Il Napoli giocherà la semifinale con lo scudetto cucito in petto ed avrà quindi il dovere di difendere quel titolo e lottare per centrarne un secondo, e continuare a scrivere la storia. Lo dovrà farà con i calciatori che l’anno scorso hanno dominato un intero campionato. Avendo in campo il calciatore più forte: Kvicha Kvaratskhelia. E sulla panchina un allenatore che dall’11 agosto del 2012, così come tutti i tifosi del Napoli, ha un conto aperto con questo trofeo.

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