Angolo del tifoso
ANGOLO MILAN – Milan versione Matrix
Se il calcio si giocasse con un cubo al posto di una sfera, non sarebbe calcio. Tutto passa, tutto scorre e tutto si può ribaltare da un momento all’altro.
Il Milan torna a vincere in Champions League a distanza di mesi da quel lontano 1-0 all’allora Tottenham di Conte, a San Siro, a tre giorni di distanza da una prestazione contro l’Udinese proprio nello stadio di casa. Ribaltato qualsiasi pronostico, qualsiasi aspettativa. Compresa quella di chi sta scrivendo.
Il sipario alla Scala del calcio si alza e il primo atto è della Curva Sud. Realizzata con il solito lavoro di mosaico dei famosi lenzuolini, la figura composta è la scena di Matrix con Neo (Keanu Reeves) che ferma i proiettili creando lo scudo protettivo con la mano tesa. Artigiani moderni, autentici esperti di comunicazione di massa che indovinano con classe l’ennesima coreografia degna del palcoscenico internazionale, in risposta a quella della curva parigina davvero arida e senza ironia alcuna.
La gara
Al nono minuto il PSG si porta in vantaggio con Škriniar sugli sviluppi di un corner. Reagiamo subito e il pari arriva a stretto giro al dodicesimo: ripartenza di Loftus-Cheek, sinistro parato ma, sulla ribattuta, Leão va a segno con una rovesciata che fa esplodere San Siro.
Partiamo fortissimo nel secondo tempo e, infatti, al cinquantesimo minuto siamo in vantaggio: cross di Theo, stacco imperiale di Giroud su Škriniar ed è 2-1. San Siro è una bolgia, il PSG prova a mescolare le carte coi cambi ma è il Milan a sfiorare il 3-1 con una splendida punizione di Theo, respinta in tuffo da Donnarumma.
Un’oasi nel deserto
Dopo la partita con l’Udinese, ho immaginato questa stagione del Milan come un deserto. L’inizio di un deserto lungo e rovente, considerato il calendario che ci vede ancora a novembre. Troppo brutta quella partita per gongolare all’ombra di un “ci riprenderemo sicuramente”. Oggi riposiamo e prendiamo acqua per la traversata che ci aspetta.
A Lecce non sarà una partita facile. Aggressivi sul portatore di palla, difenderanno con tutti dietro la linea della palla. Tutt’altra cosa rispetto all’approccio del PSG che scende in campo per attaccare e dominare.
Il Milan stasera ha vinto due volte. La prima col gioco. Sempre aggressivo, coralità armoniosa dei movimenti, più verticalità in attacco e contrasti decisi, ma non suicidi in difesa. La seconda con la mentalità. Riuscendo a disputare una partita con un approccio mentale diametralmente opposto a quello di questo ultimo mese e dell’andata nello specifico. Non dimentichiamo un fattore importante, che tornerà sempre: il ritorno del gigante Loftus-Cheek a centrocampo. E questo ragazzo, questa montagna di muscoli (fragili), farà vedere quanto può essere decisivo per questo Milan.
All’ombra di un’oasi che offre ristoro e di una prestazione simile, Lecce ci dirà quanto deserto ancora ci sarà da soffrire. Sicuramente resta il ricordo di una grande notte, d’orgoglio e di personalità in campo lungo tutti i novanta minuti.
(Foto: Depositphotos)