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Il Napoli batte il colpo Lindstrom: ecco chi è il danese

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Napoli festa Scudetto
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Con Jesper Lindstrom, il Napoli va a  rinfoltire la colonia scandinava. Nella sua storia recente, il club azzurro, non ha avuto nessun calciatore proveniente dal Nord Europa, tranne Leo Ostigard arrivato lo scorso anno.  In questa stagione ne ha ben tre a disposizione: Cajuste che è un calciatore svedese, Ostigard il norvegese ed infine Lindstrøm proveniente dalla Danimarca.

L’ex Francoforte è il secondo giocatore danese della storia del Napoli, dopo Harald Nielsen (stagione 1968-1969).

Numeri e caratteristiche

Alto 182 cm per 63 kg, autentico rifinitore, veloce nei movimenti e dotato di una grande tecnica. Destro naturale, fa del dribbling il suo punto di forza, caratteristica evidenziata anche dai numeri: è tra i primi giocatori della Bundesliga per dribbling ogni 90 minuti (una cifra compresa tra 5 e 6). Cresciuto, calcisticamente parlando, all’interno del vivaio del Brondby. Ma nel 2021 ha salutato la Danimarca per approdare subito in Bundesliga, all’Eintracht Francoforte.

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Per lui contratto di cinque anni, con scadenza fissata al 2026. Una cifra intorno ai 7 milioni di euro sono andati nelle casse del suo vecchio club. Con il Brondby ha giocato 65 partite, condite da 15 goal e 15 assist, mentre in Germania in due stagioni ha collezionato 77 presenze, condite da 14 goal complessivi e 13 assist. Al suo primo anno all’Eintracht Francoforte ha vinto subito l’Europa League. Il giocatore ha scelto come numero di maglia il 29, lo stesso che aveva all’Eintracht Francoforte. 

Il giocatore nel Nord Europa ha suscitato molteplici consensi e ha alimentato facili entuasiasmi: un talento cristallino e puro, tanto che in passato è stato soprannominato come “il nuovo Kakà”. E’ un giocatore che entusiasma palla al piede: più che per pura velocità, avanza grazie a dribbling e finte di corpo seguiti da un brevissimo ma deciso scatto che poi fa tutta la differenza.

Il danese viene apprezzato per l’elevato tasso tecnico, per la sorprendente visione di gioco e appunto per il dribbling lento ma inesorabile. Ed è migliorato notevolmente nelle ultime stagioni: infatti ha imparato a selezionare le giocate negli ultimi 30 metri. E’ un giocatore sfrontato e che, emotivamente, appare molto sicuro di sé; differenze tecniche e tattiche tra serie A e Bundesliga non sono così evidenti, per cui si tratti di un calciatore che bisogna godersi. 

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Ha qualità, sa saltare l’uomo, calciare in porta e fare assist ai compagni. E poi può giocare sia a centrocampo che esterno d’attacco, quindi difficilmente non troverà spazio da titolare o a partita in corso. Non è probabilmente ancora uno dei centrocampisti top della Serie A, ma ha tutto per essere il cracque della stagione del Napoli. 

Il classe 2000 è dotato di una qualità nettamente sopra la media. Lindstrom è molto veloce e bravo nel dribbling, quindi ama puntare l’uomo e andare verso la porta per fare male. E’ un giocatore estremamente creativo, che vanta una grande visione di gioco, estro e personalità da vendere. Ha un’alta frequenza di passo, esterno di quelli che ultimamente al “Maradonainfiammano: per questa ragione dal corridoio centrale, si sta decentrando sulla fascia esterna. 

La sua caratteristica migliore però forse è la duttilità: in carriera ha praticamente giocato in ogni ruolo del centrocampo e dell’attacco, sia al centro che sull’esterno.

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Collocazione tattica nel Napoli

Jesper Lindstrøm non è un’ala destra come si intende in Italia, visto che non ha quel ritmo e quella velocità tale da poter giocare a tutta gamba sulla fascia.  Il danese ha già giocato largo a destra ma in quella posizione più che altro adattato, visto che gioca e ha giocato, a Francoforte, prevalentemente a sinistra. Inizialmente percorreva con disinvoltura il corridoio destro trovando sempre lo spunto per dare ampiezza alla manovra offensiva.

Ma nel corso del tempo è cresciuto molto ed è diventato un giocatore polivalente: può dare ampiezza sulle corsie laterali, ma riesce pure ad andare al centro: accentrandosi, trova sempre varie soluzioni per provare ad arrivare alla finalizzazione dell’azione.

Non ha un Xg (Expected gol) molto elevato, visto che la realizzazione non è la sua skill principale, ma preferisce servire l’attaccante. Anche se, quando arriva all’interno dell’area di rigore, il tiro lo prova, con entrambi i piedi.

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Garcia ha a disposizione diverse soluzioni tattiche. Anche perché, il tecnico francese, come mostrato nelle uscite del Napoli, dalle amichevoli alle prime due giornate di campionato, può cambiare modulo a partita in corso. Anche più volte nell’arco della stessa gara. E un giocatore polivalente, come Jesper Lindstrom, può dare al tecnico ex Lione una molteplicità di soluzioni.

Anche in Nazionale non si impone come titolare perché è difficile collocarlo quando in ogni ruolo ci sono degli specialisti. L’Eintracht è una squadra che giocava tendenzialmente con il doppio trequartista dietro la punta: metterlo a destra in quel tipo di modulo lo ha aiutato a rendere in maniera importante e a tirare fuori il suo talento

Il Napoli attualmente gioca con il 4-3-3 quindi non ci sarebbe posto per il trequartista, ma se Garcia dovesse decidere di cambiare e passare al 4-2-3-1, a quel punto potrebbe diventare molto interessante.

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In questa Serie A non ci sono tanti calciatori capaci di saltare l’uomo nello stretto con tanta disinvoltura come lui, e l’intesa con Osimhen potrebbe portare in dote al Napoli un sacco di gol.
Lindstrøm si potrebbe definire come il migliore amico del centravanti, ancor più se il centravanti è un fenomeno nell’attaccare spazio e profondità come Osimhen. Per informazioni chiedere ad Uhre e Kolo Muani.

Da mezzala, però, non convince del tutto: interpreta il ruolo con i suoi pro ed i suoi contro. Da un lato può esaltarsi, poiché Lindstrøm ama stare al centro del gioco. Per questo motivo  sarebbe controproducente relegarlo “tristemente” ad occupare soltanto una fascia di competenza. Potrebbe sfruttare il suo piede per trovare pericolose linee di passaggio per esterni e centravanti.

Il suo problema è che non interpreta nel migliore dei modi la fase difensiva.  Difensivamente ha bisogno di essere sempre supportato da un compagno di squadra che possa dargli copertura maggiore o andargli in appoggio. Per come gioca Garcia, il Napoli avrebbe bisogno di due centrocampisti capaci di fare tutto il lavoro sporco per lui ed il rischio di perdere equilibrio è forte.

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Non è da dimenticare nemmeno l’ultima estrema opzione. La sua qualità e visione di gioco gli permetterebbero anche di giocare da regista davanti alla difesa. Chiaramente questa è la soluzione meno probabile, anche perché quel ruolo è di proprietà di Lobotka, ma all’occorrenza il Napoli ha anche un sostituto all’altezza.

Lindstrom ha un fisico un po’ fragile, e in Serie A rischia di patire ancora di più la sua prestazione fisica non così imponente. Il trequartista danese ha avuto diversi infortuni in questi anni, fra cui problemi muscolari alla coscia e un’infiammazione ai tendini del ginocchio. Alcuni problemi fisici, in particolare alla caviglia, hanno impedito al classe 2000 di performare come avrebbe potuto e quindi rallentato l’ultima annata. Durante la seconda parte della  scorsa stagione ha subito due infortuni, uno meno problematico, l’altro più grave.

Non ha un carattere fumantino, e il suo ruolo – oltre che il suo modo di giocare – lo porta molto più spesso a subire falli duri piuttosto che a commetterli. Basti pensare che il ragazzo in carriera si è visto sventolare in faccia una sola espulsione, peraltro quando ancora giocava in Danimarca. In totale per lui, si contano appena 16 cartellini gialli in più di 6 anni di carriera fra i professionisti. Con la maglia dell’Eintracht Francoforte, quindi nelle ultime due stagioni, fra tutte le competizioni nazionali e internazionali sono arrivate appena 2 sole ammonizioni.

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E’ già nel giro della Nazionale maggiore, ma non è ancora un titolare inamovibile. Per il momento viene inserito dove serve. Ha ricoperto ben 3 ruoli in circa 10 presenze. ma vista la giovane età, ha il potenziale per difendere i colori della sua nazione almeno per i prossimi 10 anni. Il ragazzo ha tante qualità, può essere utilizzato in tante circostanze ma ha bisogno di essere messo in un ruolo a lui congeniale. Tutti i giocatori di qualità possono fare un determinato lavoro se richiesto ma magari succede che non ne venga sfruttato il reale potenziale e si cadrebbe nell’equivoco (tattico e non) di non capire perché determinati giocatori altrove erano più performanti.

Le cifre dell’operazione

Operazione importante anche a livello economico. Il nuovo giocatore arriva infatti a Napoli a titolo definitivo per 25 milioni bonus compresi. Nelle tasche del ragazzo, invece, va un contratto fino al 2028 in cui percepirà circa 2.3 milioni di euro a stagione. Il Napoli, con la sua squadra scouting, col presidente De Laurentiis e con l’allenatore Rudi Garcia, puntano dunque fortissimo su questo talento, sia per il presente che per il futuro. Con lui ora Rudi Garcia avrà un’alternativa in più nel suo tridente offensivo, e non solo. Contestualmente infatti Hirving Lozano dovrebbe salutare, diretto verso il Psv Eindhoven, squadra da cui il Napoli lo aveva prelevato.

Sul giovane talento danese dell’Eintracht Francoforte, c’erano gli occhi di mezza Europa. In particolare di diverse squadre di Premier League. Lo scouting del Napoli seguiva il ragazzo già dalla scorsa stagione (gli azzurri avevano incrociato l’Eintracht agli ottavi di finale di Champions League dove sono nati i primi approcci e i primi contatti) e l’allora Direttore Sportivo, Cristiano Giuntoli, aveva annotato il nome del ragazzo nella sua agenda. Che aveva portato con sé anche a Torino: infatti la dirigenza della Juventus si iniziava a muovere per provare a convincere il ragazzo. Ma il Napoli, dopo non esser riuscito a concludere l’affare Gabri Veiga, non avrebbe potuto lasciarsi sfuggire un’altra occasione così. Per questo motivo la dirigenza azzurra ha dovuto accelerare l’operazione.

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