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Fiorentina, ecco come cambia la rosa dopo il mercato

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Una delle squadre più interessanti di questa stagione, dopo una ricca campagna acquisti, è sicuramente la Fiorentina di Vincenzo Italiano, pronta a fare il salto di qualità e puntare ad obiettivi più prestigiosi come lottare per un posto nell’Europa che conta.

La mission del club Viola sul mercato di quest’anno è stata quella di inserire giovani talenti come ad esempio Fabiano Parisi o Lucas Beltran in una rosa ormai già rodata grazie allo stile di gioco adottato dall’ex allenatore dello Spezia.

La rosa dopo il mercato

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Grazie alle varie cessioni, tra cui importanti come quelle di Cabral e Igor, la Fiorentina ha incassato ben 53 milioni di euro, subito poi investiti per rinforzare la squadra in vista dei prossimi impegni, in attesa di conoscere il futuro di Amrabat.

Infatti con quel bottino, la dirigenza della società toscana, ha voluto innanzitutto rivoluzionare il reparto offensivo, strappando uno dei migliori prospetti al River Plate, come Lucas Beltran per una cifra vicina ai 20 milioni di euro e M’bala Nzola dallo Spezia per una decina di milioni.

Ovviamente la partenza di Igor al Brighton di De Zerbi e le incertezze su Terracciano, hanno portato i Viola ad intervenire in maniera intelligente anche nel pacchetto difensivo con gli acquisti di Christensen in porta dal Copenhagen, Fabiano Parisi dall’Empoli di Zanetti e Yerry Mina a parametro zero dopo l’esperienza in Premier League con la maglia dell’Everton.

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Per completare la rosa da mettere a disposizione di Vincenzo Italiano, il direttore sportivo, Daniele Pradè, è riuscito a convincere la Juventus a cedere in prestito l’ex centrocampista del Barcellona, Arthur Melo e ad acquistare una promessa del calcio argentino per soli 3,50 milioni di euro come Gino Infantino dal Rosario Central.

La mano dell’allenatore

Quest’anno sarà una stagione molto particolare soprattutto per Vincenzo Italiano, che oltre a dover provare a ripetere lo stesso percorso fatto lo scorso anno sia in Conference League e sia in Coppa Italia, avrà il compito di integrare i nuovi innesti e saper poi gestire una rosa più lunga rispetto agli anni precedenti senza rischiare di bruciare i vari investimenti fatti dal presidente, Rocco Commisso.

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Come giocherà?

Come già abbiamo visto nelle prime due gare di campionato, il tecnico di Karlsruhe si affida sempre al suo amatissimo 4-2-3-1, modulo che gli permette di sfruttare al meglio le ali offensive e di mantenere un buon equilibrio in mezzo al campo.

Dopo qualche anno da titolare inamovibile, Terracciano torna ad essere il secondo portiere per fare spazio a Oliver Christensen, che avrà ovviamente il compito di coordinare la difesa a 4 formata da Dodò e Parisi sulle corsie esterne e la coppia centrale Milenkovic-Martinez Quarta a completare il reparto.

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A centrocampo avrà molto più spazio Arthur Melo, rispetto a quando vestiva la maglia bianconera e che sarà affiancato da un calciatore un po’ più fisico come Alfred Duncan oppure Rolando Mandragora.

Sulla trequarti non è in discussione la presenza di Jack Bonaventura insieme al nuovo numero dieci Viola, Nico Gonzalez e all’ex Torino, Josip Brekalo.

Invece in attacco, l’allenatore della Fiorentina, per il momento non sembrerebbe avere una preferenza, anche se Nzola potrebbe avere più chance dal primo minuto, soprattutto perchè conosce già il campionato italiano e darebbe il tempo necessario a Beltran di integrarsi al meglio in una nuova dimensione.

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L’uomo chiave

L’uomo chiave della nuova Fiorentina potrebbe essere Arthur Melo, che ha il “dovere” di riscattarsi dopo qualche annata buia, ma dovrà specialmente interpretare una fase di regia per certi versi molto simile al Lobotka visto a Napoli con Luciano Spalletti, dunque un calciatore di cui la squadra non può assolutamente privarsi e da cui dovrà iniziare la manovra offensiva.

Per il club gigliato sarà quindi una piccola “scommessa” da dover vincere per innalzare il tasso tecnico della squadra.

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(Foto: LBDV)

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