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Angolo del tifoso

Pagelle Juventus

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Tempo di lettura: 3 minuti

Perin: Poco impegnato, nessuna responsabilità sul gol. Conferma la sua affidabilità di titolare aggiunto.6,5

Danilo: attento in copertura, intraprendente nei tagli verso gli esterni. Un punto di riferimento. 6,5

Bremer: si fa ingannare sul gol del Bologna. Non il massimo per un difensore del suo calibro. Si riprende alla distanza: ottimi recuperi, vigorose sgroppate in avanti, persino puntate a rete. Avrebbe anche un assist al suo attivo ma è fuorigioco. 7

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Alex Sandro: e’ sempre l’anello debole della difesa, benedetto ragazzo. Memore degli arrembanti trascorsi sulla fascia spesso prova a sganciarsi in avanti. E si ritrova fuori posizione, con gli avversari che lo sorprendono alle spalle. Ha anche buona parte delle responsabilità della marcatura di Ferguson. 5

Weah: un occhio rivolto al compagno dietro e un altro davanti a sé. Il suo compito è fluidificare il più possibile senza lasciare troppo sguarnita la sua fascia. La catena di destra con Danilo è quella che viene più sfruttata dai compagni, segno di fiducia nelle doti dell’american boy. Lui dimostra di meritarsela appieno: personalità da vendere, agonismo a fiumi, cross in quantità e anche qualche coraggioso tentativo in prima persona. 7 (dal 82’ McKennie: la staffetta tra i due statunitensi sembra diverrà abituale. 6)

Fagioli: dovrebbe fare la mezzala d’assalto alla Pogba. Dare sostanza al gioco e anche farsi trovare pronto in zona gol. Gli capita l’occasione giusta ma non concretizza. E’ più ragioniere che stoccatore. 6 (dal 66’ Pogba: il più atteso debutto di stagione. Bello rivederlo in campo. Per il resto siamo in attesa. 6)

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Locatelli: il suo lavoro principale è un oscuro quanto prezioso taglia & cuci in mezzo al campo. Protegge la difesa, cerca qualche buon lancio a sguinzagliare gli esterni, fa da punto di riferimento. Tutto molto ben fatto, senza particolari invenzioni. 6,5 (dal 82’ Yildiz: l’allenatore lo vede bene e gli fa mettere minuti nelle gambe. Serviranno. Ma non si faccia tradire dall’entusiasmo, rimediando inutili ammonizioni 5)

Rabiot: la grinta non la fa mai mancare. Anche troppa, considerata l’ammonizione. E’ la lucidità a fargli difetto. E si fa beccare in fuorigioco, annullando un gol che poteva essere decisivo. 5

Cambiaso: molto meno scoppiettante rispetto all’esordio. Che il ragazzo sia già in riserva? O il fatto di giocare contro persone che lo conoscono a menadito lo rende prevedibile? 5 (dal 66’ Iling-Junior: rispetto al predecessore ha l’obbligo di essere decisivo. Mette il turbo per scappare via e servire Vlahovic. 7)

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Vlahovic: ci prova in tutti i modi. Sa bene che segnare con costanza è l’unico modo per tenere lontano l’ombra di eventuali sostituti (cfr. http://ANGOLO JUVENTUS – Beghe di quartiere.) Gliene annullano uno per colpa di Rabiot. Poi, da autentico punto di riferimento, mette tutto a posto con un secco colpo di testa. 6,5

Chiesa: sente il peso delle sue nuove responsabilità. Si propone in ogni modo, cerca di sgusciare via da ogni marcatore, cambia posizione di continuo. Vorrebbe essere un punto di riferimento, finisce per essere  un peso. 5 (dal 74’ Milik: affianca Vlahovic e cerca di mettere i suoi centimetri al servizio della causa. 6)

Allenatore Allegri: il pareggio in casa dovrebbe essere un mezzo passo falso. Ma, considerato il vigore del Bologna e gli errori di mira degli attaccanti bianconeri, è andata di lusso. Il tecnico ne tragga insegnamento, soprattutto nell’avvicendare immediatamente gli uomini che non rendono il dovuto. 6

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