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ANGOLO LAZIO – Sarri-Lotito, urge chiarezza

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Il rapporto Sarri-Lotito sta tenendo banco nell’ultima settimana in casa Lazio.
Ormai è sotto gli occhi di tutti che a Formello c’è un problema. Il mercato è fermo, stantio e il  ritiro di Auronzo di Cadore è scivolato via senza l’inserimento di altri volti nuovi dopo El Taty Castellanos.
Sarri è stato l’assoluto protagonista della scorsa stagione perché, per quanto se ne voglia dire, la Lazio l’anno scorso non era per organico la seconda forza del campionato.
Ciò che ha portato la compagine biancoceleste al secondo posto in classifica è stato sicuramente il lavoro del suo allenatore e l’impatto che ha dato ai suoi calciatori, migliorando in molti casi il loro rendimento.
Per questo motivo Sarri avrebbe meritato più considerazione e di essere accontentato in sede di mercato. In questi giorni sta venendo fuori la versione giornalistica per cui il mister avrebbe rifiutato sistematicamente i giocatori proposti. Chi ha un minimo di memoria storica di Sarri sa benissimo che non corrisponde al suo modo di fare, ma soprattutto non credo che il mister toscano sia uno sprovveduto. Sicuramente conoscerà Lotito, almeno di ‘fama” da ancor prima di lavorarci insieme e la Lazio, purtroppo per chi scrive,  non è “una squadra da nomi altisonanti”.

Fate lavorare il Mister

Credo piuttosto che la natura del contendere sia proprio il “modus operandi”. Sarri infatti fa prorio del lavoro e della maniacalità degli schemi il suo punto di forza. Purtroppo quest’anno non è stato messo in condizione di lavorare come dovrebbe (e meriterebbe). Basti pensare che la scorsa stagione arrivarono in ritiro a metà luglio ben sei giocatori su otto e i risultati sono stati sotto gli occhi di tutti. Indubbiamente questo ritardo potrebbe portare conseguenze negative sulla stagione biancoceleste,  anche e soprattutto perché mancano all’appello:
-la mezzala titolare che andrà a sostituire un giocatore a dir poco fondamentale degli ultimi sette anni come Milinkovic-Savic.
-il terzino di piede sinistro, richiesta inevasa dello scorso mercato estivo.
-un regista (richiesto dal mister) che potrebbe impensierire la titolarità di Cataldi.
Quindi potenzialmente mancano alla rosa, che si sta allenando in questi giorni, tre titolari.
Lotito non ha nessuna attenuante: la figura controversa di Tare non c’è più, il budget da investire non manca. Quindi le responsabilità di questa situazione imbarazzante sono da attribuire esclusivamente al presidente. Una possibile soluzione potrebbe essere affidarsi a un direttore sportivo importante e spendibile anche all’estero in modo da non dover far passare ogni trattativa dai cellulari infuocati del patron biancoceleste.

Sarri e la gente laziale

In conclusione viene da domandarsi cosa tenga ancora Sarri sulla panchina biancoceleste. In prima battuta possiamo immaginare le promesse del presidente di allestire la squadra che il suo allenatore vuole. Promesse che ogni giorno che passa si fanno sempre più prive di fondamento. Ma da quanto sembra trapelare Sarri rimane saldo sulla panchina per non lasciare il gruppo e la gente che (a detta sua) gli ha restituito la gioia di allenare. E allora speriamo che questa sua gioia non si esaurisca, non perda lo scintillante splendore che ha contraddistinto gli ultimi due anni. La gente laziale si è schierata al fianco del suo condottiero, Lotito è di fronte a un bivio: se non fosse in grado di continuare a garantire la crescita del club verso il gradino più alto del calcio italiano forse è il momento di raccogliere i frutti del suo lavoro e lasciare il club a chi possa pernettergli di salire l’ultimo gradino.

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