ANGOLO INTER- Quarantatré secondi per scrivere il destino

Bastano quarantatré secondi. Sono quei pochi ma tanto intensi secondi che decidono il risultato del match.

Capisci come andrà in quei pochi istanti, così ravvicinati tra loro. A 94:16 il pallone viene lanciato in area e si crea una mischia confusa, alla fine riesce a trovare Martinez lo spazio per tirare. Sulla linea però c’è Denzel Dumfries. E uno.

A 94:51 e 94:59 succede di tutto. Due palloni in area, due colpi di testa e due traverse. Nel giro di otto secondi.

Lo capisci in quel momento che sarà l’Inter ad andare ai quarti.

E l’Inter lo fa, se non con il gioco, con il cuore, con la grinta, con la fame, fame di tornare lì dopo così tanto tempo.

L’ultima volta fu una sfida amara quella ai quarti, passata alla storia per il gol da urlo di Deki Stankovic, ma culminata in una sconfitta abbastanza netta.

Non è stata, come detto, la miglior prestazione ma poco male. Succede anche ai migliori, figurarsi ad una squadra così altalenante. Ma i quarti sono qui, finalmente, dopo una così lunga attesa.

Dopo una partita così ti senti galvanizzato, pronto ad affrontare chiunque.

E chiunque debba uscire da quelle urne lo affronteremo.

Che sia un derby, come l’ultima volta tutti quegli anni fa, palpitante o una sfida alle corazzate Manchester City e Real Madrid (che a onor del vero ancora si deve giocare il ritorno).

Ma al sorteggio ci si penserà poi, anche perché non si può fare nulla.

L’Inter si trovava di fronte ad un dentro o fuori, dopo otto sconfitte in campionato solo un cammino da grande in Champions può salvare una stagione.

E questo è un inizio. Un inizio per mostrare ancora chi è l’Inter.

Un inizio per provare a sfruttare le occasioni.

L’Italia, almeno in Champions League, è tornata e mai come quest’anno bisogna approfittarne, senza alcuna paura. Avanti tutta!

(Foto: LBDV)

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