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ANGOLO SALERNITANA – Punti Salvezza

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Finisce più o meno com’era cominciata. Con la Salernitana un poco stanca -poco, pochissimo turn over- ed un pochino supponente -un sacco di incenso.

L’Empoli ti insegna come si sta al mondo: bando ai nomi, si venda chi può. La qualità di chi prende le decisioni sta tutta nei tre davanti. Lammers è forte, Satriano la mette e Pjaca a tratti è un Professore.
Quando, tuttavia, i Granata la riprendono col più forte in rosa -no, non mi stanco di dirlo- capisci che nella ripresa il piano di inclinerà verso la Sud. E così è.

Dalle e dalle, Boulaye sfonda di pura, straripante, rampicante virilità. Il più comune dei luoghi comuni, tuttavia, non rimarrà l’unico della serata.

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Nicola cambia Scoppetta e mette Ivan Drago: nota a margine, quest’ultimo pare avere le stimmate. Occhio.
La produzione offensiva è costante, la gara pare in pugno eppure rieccolo, quel briciolo di supponenza.

La storia sta tutta nella rabona di Vilhena: non ci azzecca niente e fa pigliare collera la Palla. Che, sul più bello, ti castiga.

Alla fine è buono il pareggio e pure l’amaro in bocca: troppo miele diventa stucchevole.

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Sono questi i punti salvezza: senza i quali, l’anno scorso abbiamo buttato il sangue fino all’ultimo.

Pigliamo fiato e plachiamo la fantasia: chè la via è lunga ed il traguardo troppo importante.

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