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Angolo del tifoso

ANGOLO SPEZIA – Siamo AncorA quA

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Siamo ancora qua

Lo Spezia vince ad Udine e si salva matematicamente con una giornata di anticipo, conquistandosi per il terzo anno la possibilità di giocare in serie A. All’inizio della stagione  sembrava tutto difficile. Anzi il destino sembrava essersi accanito. Il cambio “forzato” in panchina, un ritiro mai fatto a causa del covid, un mercato condizionato dalla sentenza FIFA. La rosa dall’età media più bassa, infortuni e defezioni varie. Un tecnico  esordiente. Un centrocampo senza centrocampisti centrali di ruolo. Ciò che non ti ammazza, evidentemente,  ti rende più forte. La società, dal primo all’ultimo, ha saputo trasmettere fiducia al mister e alla squadra. Gli spezzini Maggiore e Bastoni hanno fatto vedere agli altri cosa vuol dire lottare per questa maglia. Si sono sacrificati giocando anche in ruoli diversi. Si sono lanciati su ogni palla, come se fosse l’ultima. I primi due tifosi erano in campo. E poi, ci sono loro, i tifosi. Appassionati come pochi,  che non vedevano l’ora di ritornare allo stadio. Hanno cantato il doppio, sofferto il triplo, ma hanno amato questa squadra il quadruplo. E adesso gioiscono, meritatamente. Dai più anziani ai più piccoli. I bambini presenti al Picco sono e resteranno l’immagine e la foto ricordo più bella di quest’anno.

La partita

Ci stavamo dimenticando della partita. L’inizio del primo tempo fatto con personalità. Poi il goal dell’Udinese ha messo un briciolo di paura. L’uscita di Reca per infortunio, sembrava l’ennesimo tributo da sacrificare alla sorte. E invece proprio da lì è iniziata la riscossa. Salva Ferrer entrato al posto del terzino polacco diventa l’uomo del destino. Dapprima crossa per il goal bellissimo di Verde e poi dopo aver strappato con caparbietà la palla a Pablo mari, serve a Gyasi l’assist per il due a uno. Il passaggio dello spagnolo, “el paso della muerte” viene arpionato da Emanuel Gyasi, che in girata segna la rete che ribalta il risultato e lo stato d’animo di una città. Si passa dalla paura alla felicità, dal nulla al tutto. Il terzo goal di Maggiore all’inizio ripresa serve a ridare un po’ di tranquillità alle coronarie spezzine sempre troppo sollecitate in questi mesi. Entra Bertola, un altro spezzino, un altro prodotto del vivaio aquilotto fa il suo esordio in A, e si fa subito notare per il coraggio. Il rigore sbagliato da Manaj e il goal del 2-3 a tempo scaduto, neanche ce li ricordiamo. Stavolta niente beffa nel recupero. Niente rigori o Var in …avaria. Al fischio finale Udine è già diventata Padova. Negli occhi le lacrime di gioia di Bertola. Cento abbracci, mille sorrisi, un milione di foto col cellulare. Qualcuno telefona per dire a casa che Sì, è tutto vero! Lo Spezia si è salvato. Vino e birra a volontà. La notte sarà lunga, ma nessuno avrà voglia di andare dormire. Tutti ad aspettare il ritorno degli eroi.

Grazie rAgAzzi. grazie ThiAgo.

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