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“Il video di Insigne”: un piatto succulento per i moralizzatori

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Il video di Insigne“, è questo l’argomento delle ultime ore che sta scatenando bufere e polemiche in seguito ad un video saluto del capitano azzurro, reso pubblico attraverso la piattaforma tik tok e che ha fatto il giro anche degli altri social.

Ognuno ha il sacrosanto diritto di poter dire la propria, e le rappresaglie contro il capitano orami ex (da qui a qualche mese volerà in Canada per accasarsi al Toronto), sono la prova ulteriore che la maggior parte dei tifosi napoletani hanno sempre perdonato pochissimo al loro compaesano.

“Ti auguro una presta libertà” si dice, è un linguaggio tipicamente usato per i detenuti nelle carceri. A quanto pare, potrebbe trattarsi anche di un augurio rivolto ad una persona costretta in casa ed in quarantena poiché affetto da Covid-19, ma poco importa, o meglio per molti, farebbe tutta la differenza di questo mondo.

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Vero è, che un ipotetico augurio del genere ad una persona costretta alla detenzione, facilita le polemiche e l’indignazione, e non si vuole assolutamente giustificare un’eventuale vicinanza di Insigne ad un soggetto che si trova in questo status. Ma il focus sul quale bisognerebbe porre l’attenzione, è quello del giudizio facile ed iper critico dei tantissimi, che non hanno lesinato il loro più forte disappunto, condannando ancora una volta il buon Lorenzo.

Ma qui si va oltre il campo. Se da un lato ogni calciatore sul terreno di gioco, merita eventualmente di ricevere critiche per le sue gesta da atleta, d’altro canto potrebbe essere anche eccessivo giudicarlo e metterlo alla gogna per ciò che fa fuori dal terreno di gioco.

Ribadiamo, ognuno può assolutamente indignarsi per ciò che ritiene opportuno, ma è pur vero che Insigne, o chiunque possa essere, può salutare chi gli pare, essere vicino alle persone che vuole, e dedicare il suo tempo libero a quello che ritiene più opportuno: chi siamo noi per trarne un giudizio così definitivo?

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A volte i social sono distorsori veri e propri della realtà. Non si conosce mai bene per quale motivo si posta qualcosa, quale possa essere lo stato d’animo di quel momento, perché si è agito in un certo modo, quando è successo e perché. Sui social appare solo uno spaccato di attimi di vita, è una vetrina ma non si conosce il dietro le quinte.

Insigne avrà potuto agire per conto di un amico, facendogli un favore, potrà realmente essersi rivolto ad una persona a lui vicina, ma saranno pur sempre fatti suoi. Certo, è un’atleta, un personaggio influente e famoso, indossa ancora la fascia di capitano del Napoli, è chiamato quindi a dare un “certo esempio”, ma siamo tutti grandissimi moralizzatori con la vita degli altri.

Sempre lì pronti a giudicare ogni singolo passo, dimenticandoci spesso dei nostri comportamenti, che difficilmente sono e saranno sempre impeccabili, puri e limpidi, come dovrebbero essere.

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Ma poi a nome di chi? Ognuno può e deve fare ciò che vuole. Si può essere d’accordo o meno con un determinato comportamento, ma bisognerebbe rispettare le gesta di ogni singola persona senza ricorrere alla pubblica piazza ed al facile giudizio.

Insigne a breve andrà via, per la gioia di molti lì in Canada rivolgerà i suoi saluti ai boy scout o a chissà chi, o continuerà a salutare chi vuole anche qui in Italia, ma finalmente per lui e per la buona pace dei perbenisti, farà meno notizia.

Per chi se lo fosse perso:

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https://twitter.com/zielulife2/status/1488874947946729474?t=zanD2hMhKWIzKHwGEpaQbg&s=19

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Produttore Esecutivo in Mediaset per contenuti di informazione (hardnews e softnews), telegiornali e talk tv prime-time. Ho ideato il progetto LBDV e fondato la testata giornalistica. Sono amante del dubbio, socratico per formazione e mi piace guardare al di là delle apparenze tutto, le persone e la vita.

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