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Calcio femminile, lasciarsi un giorno a Rosario

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Anno Domini 2021. Ma si può essere licenziati per aver baciato il proprio collega sul posto di lavoro? Dipende. Ci sono contratti lavorativi che vietano di avere atteggiamenti intimi con il proprio partner sul luogo di lavoro o proprio di avere una relazione con un proprio collega. Non sappiamo se è questo il caso, ma ha più l’aria della discriminazione preistorica il licenziamento della calciatrice argentina Maira Sánchez dell’Atletico Rosario Central, squadra della prima divisione femminile con cui militava da 6 anni. Lo ha denunciato la stessa giocatrice in una lettera aperta scritta sul suo account instagram personale. A comunicarle il licenziamento, per un presunto bacio all’interno delle strutture del club, è stata la sua allenatrice, chiaramente incaricata dalla società di rimuoverla dalla rosa.

“Lasciarsi un giorno a Roma” è il titolo dell’ultimo film di Edoardo Leo. Lasciarsi, sì, ci può stare, ma non per un bacio diretto e spontaneo alla persona che si ama. Sarebbe la negazione stessa dell’amore. Galeotto fu il bacio e chi lo diede. Ma non nel 2021. E’ francamente impensabile anche solo pensare di essere cacciati da un posto di lavoro per un bacio tra due fidanzati o amanti, e non per una valutazione tecnica delle prestazioni dell’atleta o per un mancato rinnovo del contratto. E pensare che il Rosario Central, fondata nel 1889 da operai ferroviari inglesi, è una delle squadre più antiche d’Argentina. Antica, a quanto pare, anche come mentalità e bigotta come impostazione di vita. Ma la vita ricomincia sempre, in ogni istante, in ogni respiro, da un abbraccio o da un bacio. E non c’è covid o luogo che tenga, col filo spinato o con un muro, ad impedire alle radici delle piante di nascere, rinascere, crescere ed espandersi continuamente. I baci che non abbiamo mai dato non possono diventare l’ancora di salvezza di un posto di lavoro da salvare.

P.S. – Perché intitolare una rubrica “Autogrill”? Immaginate di trascorrere là un’intera giornata: in 24 ore quante storie vedreste e ascoltereste? Quante persone incontrereste e osservereste? Quanti gesti, parole e situazioni, che rimandano a luoghi vissuti da tanti altri volti? E’ quello che si proporrà di fare questa rubrica: approfondire, dal campo o fuori dal campo, delle storie che si conoscono e rilanciare delle storie che si conoscono poco. Raccogliere respiri di vita, attimi di condivisione, istanti dove cogliere l’essenziale nei particolari, briciole di esistenze in un luogo sì preciso ma di passaggio. Come in un autogrill, appunto, un luogo in cui tutti passano per un minuto o per un’ora, un luogo dove s’incrociano casualmente esistenze, incontri ed emozioni….

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