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Angolo del tifoso

ANGOLO SALERNITANA – L’Affare Dreyfus

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Tempo di lettura: 3 minuti

Più che uno Stadio, una bestemmia. Qualunque sia la categoria, un tifoso della Salernitana mette piede al Picco e fa la croce con la mano storta: gira e volta, finisce sempre che perdiamo.

Però lo hanno rinnovato: ricordavamo uno scalcagnato monumento, ci accoglie una bomboniera. Ben fatto, ben fatto davvero. E allora hai visto mai…

Recuperati in extremis Obi per lo Starting Eleven, Gondo alla panca, Castori proprone in campo il meglio a disposizione: velo pietoso. Đurić l’insostituibile fa coppia con Simy, che deve crescere anche perchè calare mi pare difficile. In mezzo, DiTacchio e Kastanos sono un secchio d’acqua in faccia mentre fai un sogno bello: è un mondo difficile, felicità a momenti e futuro incerto. Qualcuno storce ancora il naso per Gyomber terzino: quello lì è un gentiluomo e dopo poco si leva da mezzo. Dentro pure Kechrida, santi numi! Dello Spezia puoi dire nulla, se non che dopo anni di Calcio e Fantacalcio fa strano leggere una distinta e sconoscerne praticamente tutti i nomi. Il fascino della scoperta lascerà posto alle vertigini.

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Il primo tempo è un inno agli sport minori: porta un bambino ad una partita del genere e si appassionerà come minimo al pattinaggio. Lo Spezia sbatte sulla traversa a porta vuota e la Salernitana passa: proprio Simy, sotto il settore ospiti che viene giù in una valanga orgiastica. Nel Campionato che finisce al 45′ la Salernitana è da alta classifica. Poi…

In campo rientrano per davvero solo i padroni di casa, che decidono di prendere in mano una discussione in cui la Salernitana ha concluso le proprie argomentazioni. I gol -e che gol!- di Strelec e Kovalenko portano il risultato fatalmente dall’altra parte. La controffensiva è morta, il nemico è vinto. Attesa l’indecenza del secondo tempo, Castori capisce l’antifona e mette dentro tutto quel che gli hanno dato: Zortea, Vergani, Schiavone. Più che strategia, è amor proprio: Tiè, se non vi sto bene allenatevela Voi. Forse è troppo facile, ma questo è.

In un clima di crescente antisemitismo dell’Occidentale dell’epoca, ancora sotto scacco per la perdita di Alsazia e Lorena per mano di Bismarck, alla Francia del 1894 serve un pretesto, se vuoi un capro espiatorio: c’è un capitano alsaziano di origine ebraica che fa al caso giusto. Scoppia l’affare Dreyfus: l’errore giudiziario dividerà un Paese che non s’accorgeva di quale fosse il reale problema.

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Dell’innocenza di Castori non giurerei, sono altresì certo che il Problema non sia lui. Quand’anche lo si individuasse colpevole e gli si infliggesse condanna, la Salernitana che giace nel Trust è aberrazione che non consente distrazioni dietro gli specchietti. Al diavolo l’allenatore, i calciatori scarsi ed i risultati pessimi: per quelli c’è sempre tempo. Non c’è più tempo per la Liberazione: la Salernitana va venduta e le carte vanno messe sul tavolo. Affinchè nessuno giochi sporco, si impone trasparenza.

Affinchè non si ripeta Dreyfus: ai Trustees dice niente il nome?

 

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