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Ribéry alla Salernitana, dalle battaglie sulla multiproprietà ad un sogno divenuto realtà

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Franck Ribéry a Salerno è una favola. Sembra assurdo e magari anche esagerato definirla tale, per una attaccante 38enne ormai al culmine della sua carriera calcistica, ma le emozioni vissute sulle gradinate dell’Arechi e l’attesa spasmodica di un’intera città, basterebbero da soli a fare comprendere la grandezza dell’arrivo di Franck in terra campana, sponda granata.

Sono impazziti di gioia i tifosi di una società che fino a qualche mese fa vivevano momenti di angoscia, con l’addio di Lotito al fotofinish che poteva mettere a serio rischio la partecipazione nella massima serie della Salernitana, che ha compiuto un vero e proprio miracolo calcistico con una storica promozione, e che, soprattutto in questo determinato periodo storico non era assolutamente immaginabile.

Basti ascoltare le parole scandite da uno dei tanti tifosi increduli ieri presenti in tribuna, dove c’eravamo anche noi di LBDV: “Ribéry è qui, non ci credo, cioè Ribéry, ma non è possibile“.

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Un campione Franck, nell’animo, nel suo percorso di vita, ed in tutto quello che è stato capace di dare sul campo. Tantissimi titoli vinti, un calcio giocato che ha il sapore della bellezza, della classe cristallina, di un talento naturale che gli è stato donato anche come risarcimento alle tante vicissitudini che la vita gli ha tristemente riservato sin da bambino.

Chi storce il naso, ha poco a che fare con le emozioni che qualche volta riesce a regalare questo sport. Non siamo ai livelli di Roberto Baggio e Pep Guardiola a Brescia, ma poco ci manca. Ribéry ieri si è presentato con la più alta espressione di umiltà: “Ho ancora tanto da fare a 38 anni e sono qui per aiutare la Salernitana a raggiungere la salvezza”.

Chi come lui ha un passato, recente, glorioso al Bayern Monaco, è riuscito a calarsi in una realtà totalmente diversa dai suoi standard, con l’umiltà e la passione di un ragazzino alle prime apparizioni nel calcio che conta.

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Un anno di contratto più opzione, il trasferimento in una location mozzafiato come solo gli scenari della costiera sanno regalare, ed il profumo dell’erba sotto ai piedi, un calcio al pallone, un grido di gioia, e tantissima gente in festa con le lacrime agli occhi. Questo insomma è un affare che piace a tutti, almeno dovrebbe, perché le tante critiche sulla tenuta fisica del giocatore, non possono e non devono scalfire una storia che si preannuncia avvincente solo pensando agli elementi appena sopra descritti.

Il calcio in fondo è emozione, ed i tifosi della Salernitana che fino a qualche mese fa battagliavano contro la multiproprietà, fanno bene a godersi fino in fondo un sogno che fino a qualche mese fa era un’utopia bella e buona.

Ma adesso è tutto reale: Franck, il palco adesso è tutto tuo.

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Foto: profilo Twitter Salernitana

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Produttore Esecutivo in Mediaset per contenuti di informazione (hardnews e softnews), telegiornali e talk tv prime-time. Ho ideato il progetto LBDV e fondato la testata giornalistica. Sono amante del dubbio, socratico per formazione e mi piace guardare al di là delle apparenze tutto, le persone e la vita.

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