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Lukaku – Chelsea, di clamoroso c’è la trincea interista: il punto

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Anno 2021, epoca Covid-19, pandemia ancora in atto e che ha messo in ginocchio una miriade di imprese, tra le quali figurano anche le società di calcio.

La Super Lega come spiraglio di rinascita, una diatriba che lo scorso aprile ha provocato un vero terremoto per qualche giorno di appassionante sgomento tra tutti i tifosi, scesi in piazza in mezza Europa per dire no alla nuova competizione, che poco aveva a che fare con il concetto di sportività, ma poteva portare enormi introiti (situazione in progress).

Poi veniamo ad oggi, dall’inizio del calciomercato estivo che terminerà il prossimo 31 agosto. Non è dato sapersi come mai alcuni club di Premier, nonostante avessero manifestato a loro volta una situazione finanziaria disastrosa, possano permettersi tutt’oggi un mercato da nababbi, merito probabilmente ai famigerati diritti TV che da quelle parti pagano e bene.

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Manchester City, Manchester United, Arsenal, Tottenham ed anche il Chelsea, mettono mano al fondo cassa e cacciano vagonate di milioni di euro per fare propri i migliori player d’Europa. A ruota segue il PSG, in Francia, ma alle altre, non restano che le molliche.

In queste altre ci rientrano indubbiamente i club di Serie A, fermi al palo, con un mercato che per molte non decolla. Qualcosa ha fatto il Milan, ma la Juventus, il Napoli, la Lazio, sono quasi del tutto ferme a poco meno di un mese dallo stop alle trattative.

Poi c’è l’Inter, che ha già dato via il valente Hakimi, volato con un biglietto solo andata in quel di Parigi, nonostante il calciatore all’ultima di campionato si rivolse con un gesto eloquente verso le telecamere: “Io resto qui“.

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Ed invece, il fortissimo laterale, uno dei simboli dello scudetto interista, è bello che andato. Non esistono calciatori incedibili, in questo calcio ma soprattutto con la situazione attuale; inutile girarci intorno, la Serie A torna ad essere un campionato dove trattenere i campioni è un’impresa difficilissima.

È il momento adesso di capire cosa ne sarà di Romelu Lukaku: forte, fortissimo, l’attaccante belga è la migliore punta del massimo campionato italiano, ma ora c’è il Chelsea. In realtà non da ora, perché è già da quasi una settimana che iniziano ad esserci i primi spifferi di mercato sul forte interesse del club di Premier League e fresco campione d’Europa, per l’attaccante nerazzurro.

Sul piatto, per il momento, 100 milioni di euro più contropartita tecnica, offerta già rispedita al mittente ( si dice), ma quanto potrà durare la trincea interista? Il club di Suning, già non prometteva bene nei giorni post festeggiamenti del tricolore. Prima l’addio di Conte, poi quello di Hakimi, ma a prescindere la conclamata situazione finanziaria del club, si può credere alla favola che possano esserci incedibili?

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No, ma la risposta è dettata da tanti aspetti, tutti convergenti verso un’unica direzione. Il belga è un campione, ma ha 28 anni. Rifiutare oggi una cifra blu come quella messa sul piatto dal Chelsea, può anche ritenersi una mossa senza alcun senso logico. A lui inoltre, andrebbe il doppio dell’ingaggio, 15 milioni di euro, roba da top assoluti.

Certo è, che il tempo stringe e trovare un possibile sostituto diverrebbe assai difficile, ma guardiamo ciò che accade con realismo e congruo cinismo: Lukaku sarebbe clamoroso se non andasse al Chelsea e non l’opposto. Poi è pur vero che i tifosi questo lo capirebbero poco, ma il calcio è impresa, i calciatori sono delle imprese a loro volta.

Mettiamoci l’anima in pace, questa Serie A è davvero piccola nei confronti di un colosso come la Premier, e qualora dovesse resistere la difesa nerazzurra, nonché prevalere la volontà del calciatore di restare a Milano, varrebbe decisamente come secondo titolo.

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Sicuramente il più importante per i propri sostenitori, meno, e decisamente, per le casse interiste (che tra l’altro deve ancora saldare completamente il suo cartellino al Manchester United).

Foto: profilo Twitter Lega Serie A

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Produttore Esecutivo in Mediaset per contenuti di informazione (hardnews e softnews), telegiornali e talk tv prime-time. Ho ideato il progetto LBDV e fondato la testata giornalistica. Sono amante del dubbio, socratico per formazione e mi piace guardare al di là delle apparenze tutto, le persone e la vita.

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