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SERIE A

Sampdoria, Ranieri: “Siamo nelle sabbie mobili”

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Claudio Ranieri, tecnico della Sampdoria, ha parlato in conferenza stampa in vista del prossimo impegno di campionato, in programma al San Siro contro l’Inter. Queste le sue parole:

Come ha reagito la squadra dopo la sconfitta con la Fiorentina?
“La squadra reagisce ogni volta. E’ stata una partita nata male ma la dobbiamo archiviare e pensare alla prossima gara con l’Inter. Sarà una partita tosta ma bella”.

Tanti alti e bassi: questione di mentalità?

“Non credo sia un problema di mentalità. Nella gara con la Fiorentina non si è vista una gara sazia. Siamo partiti col piglio giusto, succede: è un’annata di alti e bassi. Serve equilibrio. Sarà una battaglia fino all’ultima partita”.

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Che Sampdoria servirà domenica con l’Inter?
“Una Sampdoria perfetta, con tanta voglia di fare, di essere compatti e saper attaccare al momento giusto. Sapersi difendere perché l’Inter fa molto movimento, ha due esterni che spingono bene e ha grandi saltatori. Sappiamo la forza d’urto che l’Inter ha: siamo preparati”.

Mancata la reazione in campo con i viola?
“La squadra ha reagito sempre bene. Da quando sono qua solo in una partita non abbiamo reagito. Dal primo giorno io lo ripeto sempre ad ogni partitella che il risultato è importante ma la cosa importante è non arrendersi mai nei momenti di difficoltà. Dobbiamo solo stare uniti e aiutarci”.

Cosa è mancato con la Fiorentina?
“Sono quelle partite dove non segni neanche con la mani, eppure siamo riusciti a fare un gol. Sappiamo che possiamo far bene.”.

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Eriksen, che ieri ha segnato, è un problema?
“Eriksen è un grandissimo giocatore. Se lui è un problema, chiudiamo col calcio”.

“Perdere a San Siro ci sta. Bisogna vedere come ma non ci arrenderemo. Fino alla fine saremo in campo”.

Servirà cinismo in attacco?
“Sono d’accordo. Se ci capita un’occasione dobbiamo sfruttarla. Quella è la partita perfetta: solo così possiamo uscire da San Siro con un risultato. Sbagliando poco, stando concentrati ed essere compatti nei reparti”.

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Le voci societarie?
“Noi siamo in una bolla ermetica. Non ci scalfisce nulla. Noi siamo la Sampdoria che va in campo, non quella del centro decisionale ed economico. Noi dobbiamo rendere conto sotto l’aspetto calcistico”.

Molti avevano additato la sconfitta con i viola alle voci che erano uscite in mattinata.
“No. Era una conseguenza mentale all’autogol e ai due rigori”.

Tanti gol subiti nei primi minuti di gara. Ha detto qualcosa alla squadra?
“Io parlo molto alla squadra, anche durante il riscaldato chiude ai miei collaboratori di stimolare i ragazzi al massimo. Io temo che a volte siano tante annate che nascono in questa maniera. Ci sta”.

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Come si fermano Lukaku e Lautaro?
“Con le catene, così vi ho dato il titolo (ride ndr). Naturalmente sporcandogli i palloni e non facendogli arrivare i rifornimenti”.

Yoshida dal primo minuto?
“Potrebbe essere. Sapete che traggo le conclusioni all’ultimo. Tonelli si è allenato oggi per la prima volta. Potrei anche giocare a tre dietro e mettermi a specchio”.

E’ tornato Depaoli.
“A me piace molto perchè ha una frequenza di passo notevole, resistente. Ha buona tecnica in velocità”.

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Audero?
“Nessuno della squadra dà addosso ai compagni. Nell’ambiente, quando si prendono tanti gol, la colpa è spesso del portiere. Io ho fiducia in lui. E’ giovane, ha una carriera brillante davanti a sé. La forza dei portieri deve essere l’autostima e lui deve saper reagire. E’ un ragazzo giovane ha vissuto momenti d’oro ad inizio carriera. Questa è una pietra miliare perchè si sente sotto esame. Ora lo conosco ancora di più gli dico che deve sentirsi amato, coccolato e sarà lui a tirarci fuori dalle sabbie mobili”.

Il pessimismo che c’è nell’aria?
“Anche quando sono arrivato c’era questo pessimismo. E’ insito nel doriano, che ci mette tutto il cuore, questo spaventarsi. Noi lotteremo fino all’ultimo. Sapevo che quando sono arrivato sarebbe stata dura. Siamo nelle sabbie mobili, io non mi sono sentito mai fuori. Lotteremo”.

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