Angolo del tifoso
ANGOLO JUVENTUS – Altrimenti sono guai

La Juventus inciampa nel Real Madrid e da l’addio al Campionato Mondale nel club, perdendo per 1 a 0 l’incontro degli ottavi di finale del torneo. Non è stata una resa senza condizioni, come nella partita precedente con il City, ma il fatto di aver visto una discreta squadra all’opera, almeno nel primo tempo, non deve alimentare facili entusiasmi.
C’è molto da lavorare, a tutti i livelli, prima di poter dire di avere per le mani un gruppo competitivo. Servono idee chiare, voglia di migliorarsi giorno per giorno e una vagonata di umiltà. Altrimenti sono guai.
Benefici per le casse
Intanto, la società, al rientro dalla gita negli States, si ritrova in cassa ben 27 milioni di euro in più. Un tour sicuramente remunerativo, ma quella cifra, che sembra cospicua, perde subito rilievo se si pensa che non basta nemmeno a coprire la clausola rescissoria di Francisco Conceição (30 milioni di euro). Vedendo le cose da questa prospettiva è lecito porsi alcune domande.
Ad esempio, vale la pena di farsi simili trasvolate al termine di una stagione massacrante se poi i ricavi non coprono neanche le spesa per un singolo componente della rosa? E’ conveniente sottoporre gli atleti a simili sforzi, quando tra due settimane saranno già in ritiro per preparare la nuova stagione?
E’ lungimirante pensare più a colmare parzialmente i buchi di bilancio che a tutelare l’integrità fisica dei calciatori? E’ indispensabile che la dirigenza prenda atto di questi dati e si regoli di conseguenza. Altrimenti sono guai.
Allenatore d’emergenza
Dal Mondiale per club, comunque, è emersa una certezza. Igor Tudor, il gigante buono della panchina, ha le spalle larghe, molto di più di quanto lasci intendere il suo fisico da gladiatore. Nessun altro avrebbe saputo tenere ben salda la barra del timone della squadra in questi momenti.
Già aveva dimostrato un enorme spirito di sacrificio, accettando la guida di un gruppo ormai sfaldato a due mesi dal termine del campionato. Adesso ha portato a termine la missione oltreoceano, senza comunque sfigurare troppo, considerato il materiale che ha a disposizione e la caratura degli avversari.
Adesso, però, la società dimostri di credere in lui e di considerarlo un tecnico da progetto e non solo un allenatore d’emergenza. Lui ci mette la grinta, il buonsenso e lo spirito d’appartenenza.
I dirigenti ci aggiungano qualche buon acquisto in tutti i reparti in maniera da consentirgli di approntare, se non una fuoriserie, almeno una berlina di classe, in grado di affrontare senza patemi la prossima stagione. Altrimenti sono guai.
Nucleo base
Per fortuna, il torneo negli USA ha fornito alcune conferme: un nucleo base di giocatori su cui basare la rifondazione c’è. Di Gregorio, superato brillantemente il periodo di noviziato, è una certezza tra i pali. Kalulu, a fianco di un redivivo Bremer, costituirà una coppia centrale di alto livello. Cambiaso è il padrone incontrastato della fascia sinistra. Locatelli e K. Thuram sono una garanzia in mediana. Kolo Muani si è dimostrato affidabile in zona rete.
Il portoghese Conceição e il turco Yildiz garantiranno quel tocco di fantasia e classe in più. L’importante è dare fiducia a chi ha dimostrato di meritarsela, evitando operazioni azzardate come quelle della scorsa estate. Altrimenti sono guai.
Tutto o niente
Proprio il trequartista anatolico, ieri, è stato uno di motivi di consolazione per i tifosi sugli spalti o davanti agli schermi televisivi. Sempre lucido nell’azione, sempre efficace nei tocchi, sempre illuminante nelle aperture. Un primo tempo da autentico campione, con una iniziativa personale ed un assist invitante che potevano cambiare il corso degli eventi.
La pietra angolare su cui costruire il futuro è sicuramente lui: il numero di maglia non lascia dubbi, i suoi numeri in campo nemmeno. L’unica cosa che gli difetta, almeno per ora, è la continuità, è ancora uno da “tutto o niente”.
Uno dei compiti dell’allenatore sarà quello di saper gestire le sue pause e indirizzare il suo talento in maniera che risulti sempre più proficuo per i compagni in avanti. Altrimenti sono guai.
(Foto:Depositphotos)