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ANGOLO JUVENTUS – Dissipare le ombre

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Juventus Conceicao
Tempo di lettura: 3 minuti

La Juventus batte l’Inter per 1 a 0 e si aggiudica il Derby d’Italia. Risultato importante per gli uomini di Thiago Motta, al di là dei tre punti in più in classifica. Certo, c’è l’eterna rivalità sportiva tra le due squadre, un successo contro i nerazzurri è sempre una soddisfazione. Certo, c’è comunque una qualificazione alla prossima Champion’s League da inseguire, occorre scalare la classifica. Ma la vittoria di ieri serve soprattutto per accrescere la fiducia in sé stessi, affrancarsi dai continui alti e bassi di questa stagione e consolidare il presente per garantirsi un futuro. E’ il momento di vederci chiaro: ora bisogna dissipare le ombre.

Migliorare la squadra

Il mister italo brasiliano non approfitta dell’occasione per gonfiare il petto e togliersi sassolini dalla scarpa. Anzi, fa rimbalzare i complimenti e afferma di non cercare facili consensi. Il suo compito è migliorare la squadra, non certo compiacere il pubblico. Finora, tra cambi tattici forzati e ardite sperimentazioni, la sua Juventus assomiglia più al rifugio di un apprendista stregone che ad un veicolo messo a punto. Ha le sue attenuanti, di sicuro, ma ancora non si è capito che fisionomia abbia la sua creatura. Ad inizio stagione la difesa assomigliava ad un bunker inespugnabile, ben protetta da centrocampisti capaci di garantire un continuo possesso palla. Adesso in retroguardia sono molto meno sicuri dei propri mezzi e gli avversari controllano la sfera per gran parte del tempo, lasciando ai ragazzi di Thiago Motta solo l’occasione di fugaci ripartenze. Da formazione dominante a sparring partner per chiunque il passo è lungo. E una simile involuzione, a questo punto del campionato, induce a pensare che la brillantezza iniziale sia stata un fuoco di paglia. E’ indispensabile fugare i dubbi  e dissipare le ombre.

Resistere è d’obbligo

Il primo tempo di ieri è emblematico: gli ospiti a fare gioco e partita, i padroni di casa determinati a non mollare di un centimetro. Resistere è d’obbligo, gli avversari non sfondano solo perché la retroguardia bianconera mostra denti ben aguzzi. La coppia centrale GattiVeiga lavora egregiamente: sempre pronto a mordere le caviglie l’italiano, sempre lesto a far ripartire l’azione il portoghese. E quando l’Inter trova un buco sulla fascia, sfruttando le incertezze del baby Savona,  ci pensano i riflessi di Di Gregorio a salvare il risultato. Si va al riposo a reti inviolate e la sensazione che, tutto sommato, le due contendenti se la siano giocata alla pari. L’assedio nerazzurro all’area di rigore juventina non ha avuto esito positivo e non sono mancate delle insidiose fiammate in contropiede dei bianconeri. In ogni caso ancora non basta per  dissipare le ombre.

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Cambio di passo

Nella seconda fase c’è un deciso cambio di passo. Forse il tecnico si è fatto sentire nell’intervallo, forse qualcuno ha deciso di prendere in mano la partita. Sta di fatto che i due centrocampisti centrali, il roccioso Thuram e l’attento Koopmeiners, alzano il baricentro dell’azione. Ora la squadra guadagna metri con fluidità, è più semplice innescare sulle fasce i guastatori. A destra il portoghese Conceição e a sinistra l’argentino Gonzalez fanno a gara a creare grattacapi alla difesa nerazzurra a furia di dribbling e  sterzate. E quando i loro numeri creano superiorità numerica solo un colpo di fortuna impedisce al portiere ospite di capitolare. Si cominciano a  dissipare le ombre.

Centravanti di manovra

A sfiorare la rete in almeno un paio di occasioni è, come sempre, Kolo Muani. Il francese ha ormai confinato definitivamente in panchina Vlahovic. I motivi dell’avvicendamento sono sempre più evidenti di partita in partita: ben lungi dall’essere un mero finalizzatore d’area come il collega serbo, l’attaccante di colore ama partecipare all’azione, dialogare con i compagni e aprire spazi per gli inserimenti da dietro. E’ un autentico centravanti di manovra, come dimostra l’azione che porta alla marcatura di Conceição. Controllo in spazio ristretto, veronica da illusionista su due avversari e giocata a liberare l’esterno lusitano al tiro. Il suono del pallone in fondo al sacco e l’urlo liberatorio dello Stadium sono un bel colpo di spugna sulle titubanze del recente passato. E’ giunto finalmente il momento di dissipare le ombre.

(Foto: Depositphotos)

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