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Thiago Motta: “La Champions è un’ossessione, ma non per noi”

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Thiago Motta Bologna
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Thiago Motta ha parlato ai microfoni della conferenza stampa prepartita di Bologna-Monza, in programma sabato 13 aprile alle ore 20:45 allo stadio Renato Dall’Ara. Queste le sue parole:

Il Bologna, classifica alla mano, è padrone del proprio destino nell’ipotesi di un approdo ad una coppa importante…

“Mettiamo le cose in chiaro. Siccome da inizio campionato non è stato scritto da nessuna parte che noi saremmo stati in corsa per l’Europa, né Champions, né Europa League, né Conference League, la Champions è una normale ossessione per altri club come Inter, Milan, Juventus, Lazio, Napoli, Atalanta, Roma, ma per noi non lo è mai stata. Noi oggi siamo i rompico***ni di questo campionato, perché nessuno si aspettava che il Bologna si potesse trovare in quella zona, ed è per questo che facciamo bene al calcio: abbiamo portato concorrenza, novità e abbiamo meritato ad oggi di essere dove ci troviamo. Abbiamo l’intenzione di restare dei rompiscatole fino alla fine, ma senza nessuna ossessione. Con questo voglio dire che siamo determinati, concentrati, ma allo stesso tempo sereni e contenti dell’affetto e della passione dei nostri tifosi e faremo di tutto per renderli orgogliosi.

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Quello che serve è senso di responsabilità e lucidità di quello che i ragazzi hanno fatto in campo finora. Tutto questo serve anche da parte di tutto l’ambiente per goderci fino infondo questa bellissima situazione che sta vivendo il Bologna, la città, i nostri giocatori, i tifosi, ma serve responsabilità nell’analisi di quello che si è fatto fino ad oggi”

Come giudichi le parole che ha detto De Rossi sul Bologna in conferenza stampa?

“Sinceramente non l’ho vista e per questo non posso commentarla. Lo conosco molto bene e sta facendo un ottimo lavoro, ma non ho avuto l’opportunità di vederla”.

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Ne ha parlato con la squadra di questa lucidità e di questi obiettivi che ci esponeva prima?

“Ho parlato in primis con loro di questa cosa. A loro dico sempre quello che penso prima di venire qui”.

Siamo tutti consapevoli che quest’estate nessuno si immaginava quello che sta succedendo…

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“Ho parlato anche oggi con i miei ragazzi del fatto che le partite di Empoli, vinta all’ultimo meritatamente, e quella con il Frosinone pareggiata, non possono essere l’ago della bilancia del nostro campionato: non eravamo i campioni dopo Empoli e non abbiamo sbagliato tutto per non aver vinto a Frosinone. Loro però erano tristi dopo l’ultima sfida perché giocano sempre per vincere, anche in allenamento. Questo mi rende orgoglioso perché loro sanno cosa vogliono, ma in primis devono capire che una non vittoria non è una tragedia. In questo senso voglio sottolineare che discorsi come quelli che i due punti mancati a Frosinone potrebbero non farci qualificare in Champions sono deliranti. Ora però pensiamo alla prossima partita, che dovremo vivere al massimo sia noi in campo che sugli spalti. Dobbiamo approfittare di questo momento e dare il massimo”.

Lei ha vinto il premio come miglior allenatore del mese della Lega Serie A. Si sente di essere sopra le sue stesse aspettative?

“Io vivo con la tranquillità di dare il mio massimo sempre e questo mi fa dormire serenamente. Il premio è un’altra prova di quello che stiamo vivendo, che è possibile solo grazie a questi ragazzi fantastici”.

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Come ha vissuto Ndoye l’errore di Frosinone?

“A fine partita Dan era molto triste. Va ricordato però che quell’azione inizia su un suo recupero e questo lo dico perché deve ricordarsi delle tante cose positive che fa per la squadra e il gruppo. È da un po’ di tempo che ha un fastidio fisico che lo condiziona, ma lui continua a dare tutto per i compagni. A Frosinone aveva fatto la cosa giusta, nonostante la palla non sia entrata. Entrerà alla prossima occasione perché ha grande talento, è al primo anno in Serie A e ha già aiutato tantissimo il gruppo. È sereno come deve essere perché sta facendo un grande lavoro”.

Karlsson come sta dal punto di vista mentale e fisico?

“Sta bene. Mentalmente è sempre stato bene, fisicamente sta meglio ma in questo momento ci sono altri che sono più avanti di lui. Questa realtà fa bene a lui come agli altri, perché porta tutti alla ricerca del proprio massimo. Noi siamo qui per aiutarlo, sono come i nostri figli, nessuno rimarrà indietro, noi li aspettiamo tutti e quando vedrò che sarà pronto per aiutare, allora scenderà sicuramente in campo”.

Che tipo di Monza si aspetta?

“È una squadra che ha cambiato modulo ma ha mantenuto la stessa mentalità. Quando recuperano palla cercano di mantenere l’equilibrio dietro e nel recupero riesce ad avanzare e guadagnare campo. Con i giocatori che ha, il Monza ha la qualità di capire quando attaccare veloce per finire l’azione, ma anche la consapevolezza della loro forza tecnica, di poter guadagnare campo ma aspettare a concluderla se non è il momento giusto per farlo e mantenere quindi il possesso. Dobbiamo essere pronti a giocare contro una squadra che sa quello che vuole. Sarà una bella battaglia, che noi giocheremo in casa con la testa, ma anche con il cuore”

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Lei con i giovani come si è relazionato fin dall’inizio?

Io con i miei giocatori ho sempre parlato di tutto, poi ci sono quelli che ti ascoltano di più e quello che ti ascoltano di meno. La cosa importante è capire anche in quali momenti parlare e di cosa. Se vedo un giocatore un po’ sottotono cerco di capire il perché, rispettando però la loro volontà di raccontare o meno. Penso di avere un rapporto tale con loro per poter parlare di tante cose, anche al di fuori del calcio.

Quanto è cresciuto Motta rispetto a Monza-Bologna dello scorso anno?

Penso che da quel momento sia cresciuto molto Riccardo Orsolini, che esultò in scivolata dopo il gol. Siamo cresciuti tutti, insieme a lui, in termini di consapevolezza e fiducia.

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Per quanto riguarda Zirkzee, il ragionamento fatto all’inizio vale anche per lui?

Dobbiamo partire pensando a qual è la partita normale di Joshua Zirkzee? Probabilmente non lo sa nemmeno lui perché è giovane. L’importante credo sia avere sempre equilibrio, e noi lo abbiamo. I ragazzi sanno di stare attraversando un grande momento e continueremo fino infondo ad essere quello che ho detto all’inizio.

(Foto Depositphotos)

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