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Lazio, Lotito: “Così ho scelto Tudor”

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Lotito Lazio
Tempo di lettura: 3 minuti

Claudio Lotito, presidente della Lazio, dalle pagine de Il Messaggero ha commentato l’arrivo del nuovo tecnico  Igor Tudor.

L’analisi di Lotito inizia dalle voci che racconterebbero di un accordo esistente già da tempo col croato.

Queste le parole del patron biancoceleste:

“Talmente scelto da tempo, che Sarri si è dimesso all’improvviso e noi abbiamo provato a convincerlo a restare. La verità è che a qualcuno dà fastidio che il sottoscritto sia riuscito a risolvere il problema in 24 ore al primo e unico appuntamento. Ho alzato il telefono, ho incontrato gli agenti e ricevuto l’apprezzamento di Tudor, che aveva rifiutato Napoli e Roma“.

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Sui rumors riguardanti una possibile cessione della società:

“Non ho dato nessun mandato ad un gruppo di advisor per la ricerca di acquirenti che possano dare un aiuto né rilevare il club. Tutto falso, invenzioni allo stato puro. Non vendo”.

Tutto pronto per l’arrivo di Igor Tudor

In attesa del comunicato ufficiale, il tecnico ieri ha ricevuto e rinviato via mail il contratto firmato con scadenza 2025.

Guadagnerà 2,5 milioni più bonus a stagione e dovrebbe essere a Formello lunedì.

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Lo staff di Igor Tudor

Igor Tudor vuole Ivan Javorčić come suo vice alla Lazio.
C’è già un accordo di massima.

In queste ore Javorčić tratterà la risoluzione con il Venezia, club con cui è ancora sotto contratto.

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Ma come giocheranno i biancocelesti con il tecnico ex Marsiglia?

IL GIOCO DI TUDOR

Fase di possesso

In fase di possesso il difensore centrale resta basso in caso di ripartenza avversaria su errore di impostazione. Uno dei due centrocampisti si abbassa ad organizzare la manovra mentre l’altro resta alto insieme agli esterni.

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Un trequartista si muove tra la linea del centrocampo e dell’attacco su tutta l’ampiezza del campo, sia per ricevere palla dai centrocampisti che per attaccare gli spazi in profondità tra i difensori avversari.

Fase di non possesso

In fase di non possesso difende con due linee scaglionate per marcare a uomo tutti i giocatori di movimento avversari e per aggredirli subito e recuperare il possesso della palla. Nella prima linea ci sono i tre difensori centrali con, in aggiunta, uno degli esterni di centrocampo.

La seconda linea è composta dai due centrocampisti centrali e da uno o due esterni di centrocampo. Uno dei centrocampisti può alzarsi per portare il pressing su di un avversario, lasciando un varco che prontamente coperto dal trequartista (se pure lui non sta pressando).

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Gli altri due attaccanti si occupano degli smarcamenti preventivi: l’altro trequartista si allarga sulla fascia e si abbassa un po’ verso la linea dei centrocampisti; l’attaccante invece può fare movimenti diversi: può correre in profondità, può abbassarsi per fare da torre per i compagni che ripartono o per proteggere la palla con il fisico per far respirare la difesa.

Transizioni

La transizione offensiva si basa sul recupero della palla e sul lancio al trequartista sulla fascia sinistra o centralmente per il taglio dell’attaccante.

La ripartenza può avvenire con un contropiede di squadra nella zona centrale portato avanti dai centrocampisti che vanno a servire in rifinitura i trequartisti che concluderanno in porta o serviranno la punta (che nel mentre taglierà tra i difensori).

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La transizione difensiva si basa sul contropressing per recuperare il pallone e per evitare una ripartenza avversaria. Tale pressing viene portato avanti da chiunque sia nelle vicinanze del pallone, fatto salvo per i difensori centrali.

Se il pressing viene saltato allora restano questi tre da soli ad affrontare gli attaccanti avversari. Per evitare ciò i difensori si abbassano verso la propria area per temporeggiare e permettere il recupero da parte dei compagni di squadra.

Fonte: assoanalisti.it

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IL MODULO

Il modulo prediletto da Tudor è stato in particolar modo per la maggior parte della sua carriera il 3-4-2-1, che può anche evolversi in un 3-5-2.

Non è comunque da escludere il mantenimento della difesa a quattro con un 4-2-3-1, impiegato dal tecnico già ai tempi del Galatasaray, o comunque del 4-3-3 visto il poco tempo per lavorare su nuove indicazioni tattiche:

4-3-3: Provedel; Lazzari, Patric (Gila), Romagnoli, Marusic; Guendouzi (Kamada); Cataldi (Rovella); Luis Alberto; Felipe Anderson (Isaksen), Immobile, Zaccagni

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3-4-2-1: Povedel; Patric; Gila; Romagnoli; Lazzari, Guendouzi, Rovella (Cataldi), Marusic; Luis Alberto (Isaksen); Felipe Anderson (Zaccagni); Immobile

4-2-3-1: Provedel; Lazzari, Patric (Gila), Romagnoli, Marusic; Guendouzi, Cataldi (Rovella); Felipe Anderson, Luis Alberto, Zaccagni; Immobile

(Foto: DepositPhotos)

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