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Angolo del tifoso

ANGOLO BOLOGNA – Motta e i suoi discepoli –

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Thiago Motta Bologna
Tempo di lettura: 3 minuti

Eccoci arrivati in questa metà di settembre che chiude la prima sosta per la nazionale e che ha permesso alle varie squadre di club di somatizzare la fine del mercato in entrata e in uscita caratterizzato a livello europeo dall’immissione dei soldi freschi provenienti dall’Arabia.

A questo schema si è iscritto anche il Bologna che è riuscito a piazzare il colpo di coda dell’ormai separato in casa Musa Barrow verso i nuovi lidi esotici della penisola arabica delineando definitivamente la rivoluzione “Sartoriana” nata dal domino scaturito dalle partenze inaspettate di Schouten, Arnautovic e quella meno sorprendente di Nico Dominguez.

Una rivoluzione che ha avuto il pubblico apprezzamento di Thiago Motta, che ricordiamo inizialmente critico verso la società dopo l’uscita olandese di Utrecht, al quale è stata consegnata una squadra giovane, con due giocatori per ruolo di livello che permetteranno come chiesto dal mister di alzare la competitività interna tra i giocatori e di poter portare sul campo le sue idee di calcio.

Un Bologna che ha acceso entusiasmo in città dopo le prestazioni di Torino e in casa con il Cagliari per la sua voglia di giocare a pallone che ha di fatto reso interessante, alle volte piacevole, vederlo giocare alimentando così, come sottolineato prima dai nuovi arrivati dal mercato, Karllsson, Saelemaekers, N’Doye, Freuler, Fabbian, Kristiansen e tutti gli altri, le aspettative per un campionato che come minimo bissi quello dello scorso anno, strizzando ancora una volta l’occhio a una posizione che lambisca come minimo la zona Europa.

E’ mancato forse l’ultimo tassello nel centravanti di riserva alle spalle di Joshua Zirkee, sul quale pesa la difficile responsabilità di non far rimpiangere Marko Arnautivic, (anche se le prime uscite con gol e assist fanno ben sperare il popolo rossoblù) per cui vedremo se il reintegrato Van Hooijdoonk, autore di una grande stagione in Olanda lo scorso anno, si saprà far trovare pronto quando sarà chiamato in causa e riuscirà a togliersi quelle soddisfazioni che tutti ci auguriamo sia in grado di avere a suon di gol.

Tocca adesso al mister plasmare questa squadra fatta a sua immagine e somiglianza, caratterizzata da qualità importanti nei suoi interpreti offensivi in una rosa dove al tempo stesso convivono giocatori di esperienza con giovani di qualità pronti alla consacrazione nel calcio che conta: se la dea bendata non girerà le spalle a questo gruppo ci sarà da divertirsi in giro per l’Italia a seguire la banda di Motta e i suoi discepoli.

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